Identificare il contenuto di una raccomandata o atto giudiziario dal codice
Se stai leggendo questo articolo è perchè, con molta probabilità, hai trovato nella cassetta delle lettere un “bellissimo” scontrino lasciato dal postino con l’invito ad andare a ritirare, tra due giorni in posta, una raccomandata, o ancor peggio un atto giudiziario. Capisco benissimo il tuo stato d’animo attuale perchè anche a me è successo una marea di volte e, attraverso questo articolo, voglio provare a darti delle utili indicazioni per capire cosa ci sarà all’interno della busta che andrai a ritirare a breve.
Partiamo da un presupposto fondamentale: ci sono persone, io ne sono un tipico esempio, che quando trovano uno scontrino del genere, nella buca delle lettere, pensano subito al peggio, anche perchè, normalmente, non arrivano gli auguri di Natale tramite raccomandata anche se, è il caso di sottolinearlo, nella maggior parte dei casi sono importi da pagare, magari per una bolletta “passata in cavalleria“, richieste dall’Agenzia delle Entrate per errori in dichiarazione dei redditi, oppure multe della circolazione stradale…
Per cui, è il caso di dormire preoccupati, ma fino a un certo punto perché, di norma, sono tutte questioni risolvibili.
Dicevo qualche riga più su che, attraverso questo articolo, voglio aiutarti a capire cosa ci possa essere nella raccomandata che hai ricevuto, attraverso il codice univoco presente sull’avviso di giacenza. Il postino, infatti, non trovando nessuno a casa tua, ha provveduto a stampare, con l’apposito dispositivo, quel bellissimo scontrino che stai guardando con preoccupazione, lasciandolo nella tua casetta delle lettere per segnalare il tentativo di recapito non andato a buon fine.
La raccomandata è finita, quindi, in giacenza presso l’ufficio postale competente e li vi rimane per trenta giorni (il termine è di soli 10 giorni per raccomandate contenenti atti giudiziari), in attesa che il destinatario si presenti. Se quest’ultimo non effettua il ritiro, il documento viene rispedito al mittente riportando la dicitura compiuta giacenza.
È opportuno sottolineare che una raccomandata non ritirata viene, comunque, considerata come notificata; rappresenta una chiara disposizione legislativa per creare una cosiddetta “finzione giuridica“, con la finalità di tutelare i diritti del mittente qualora il destinatario non accettasse la consegna, oppure facesse finta di nulla nonostante il ricevimento dell’avviso di giacenza.
Questo per scoraggiare chi pensava di scamparla per il solo fatto di non ritirare la raccomandata o, l’eventuale atto giudiziario…
Passiamo alla parte di maggior interesse, ovvero, come sapere se l’avviso di giacenza si riferisce ad una multa, un atto giudiziario, una cartella di pagamento di Agenzia delle Entrate Riscossione, un avviso bonario o una raccomandata semplice e, per completezza di informazione, capire cosa succede in caso di mancato ritiro entro i termini di scadenza della giacenza.
In quest’articolo cercheremo di scoprirlo, ma prima di iniziare ci tengo a ricordare che la riforma del 2017 del cosiddetto “decreto Concorrenza” ha consentito di notificare una raccomandata, oltre che a Poste Italiane, anche a società private che offrono servizi postali.
Indice:
- Cos’è l’avviso di raccomandata?
- Quando si verificano gli effetti della spedizione di una raccomandata?
- I codici identificativi di una raccomandata
- Raccomandata market codice 649 e 665
- Avviso di giacenza: ritirare la raccomandata o non ritirarla?
- Notifica atti giudiziari per compiuta giacenza
- Quali codici sono i codici delle raccomandate più pericolosi?
Cos’è l’avviso di raccomandata?
Qualora il postino giunto all’indirizzo indicato sulla raccomandata non trovi nessuno in casa, provvede a stampare, al momento, uno scontrino con indicata data e ora della mancata consegna per assenza del destinatario. Il cosiddetto “avviso di giacenza” viene inserito nella cassetta delle lettere e rappresenta una chiara comunicazione per segnalare al destinatario che dovrà ritirare una comunicazione (raccomandata o atto giudiziario) presso l’ufficio postale competente (di norma, quello di zona).
Sullo scontrino sono, inoltre indicati:
- il numero di giorni in cui il documento rimarrà in deposito;
- la città da dov’è stata spedita la missiva ma senza riportare alcuna indicazione riguardante le generalità del mittente e il contenuto;
- la tipologia del documento da ritirare (raccomandata semplice, raccomandata market, atto giudiziario, assicurata, ecc.);
- la data che indica da quando la raccomandata potrà essere ritirata;
- il luogo del ritiro;
Come vedremo a breve, è presente sull’avviso di giacenza anche un codice identificativo univoco le cui prime 2-3 cifre possono svelare la natura del documento.
Quando si verificano gli effetti della spedizione di una raccomandata?
L’effetto di una raccomandata (quindi la validità della stessa e gli eventuali termini di decorrenza se richiesto un pagamento) scatta nel momento in cui, la stessa, viene notificata al destinatario, oppure, il giorno seguente la scadenza dei termini di giacenza. Quindi, è fondamentale avere ben chiaro che, indipendentemente dal fatto che il soggetto destinatario riceva o meno il documento, quest’ultimo produrrà comunque gli effetti previsti.
Ciò significa che ci si può anche rifiutare di aprire la porta di casa al postino, non accettare la raccomandata, ignorare l’avviso di giacenza, oppure dichiarare di non aver mai ricevuto nulla, tuttavia, l’atto contenuto avrà valore come se fosse stato regolarmente consegnato.
Il locatore che intende comunicare la disdetta di un contratto di affitto, dovrà provvedere ad inviare una raccomandata (anche se l’inquilino si trova nella stessa casa) i cui effetti scatteranno nel momento in cui il postino si presenterà all’indirizzo del affittuario e gli consegnerà il documento, oppure, alla scadenza dell’avviso di giacenza (30 giorni).
La situazione cambia se nella raccomandata sono contenuti atti giudiziari; solo in questi casi, l’effetto (e quindi i termini di decorrenza di un eventuale pagamento o per inoltrare il ricorso) si producono quando il destinatario riceve effettivamente la lettera, oppure dichiara al postino di non voler accettare il documento. Se il soggetto non è presente in casa riceve, come abbiamo detto, un avviso di giacenza i cui effetti si manifesteranno trascorsi 10 giorni dal deposito nonostante, di norma, si abbiano 6 mesi di tempo per ritirarlo c/o l’ufficio postale di zona. Un classico esempio sono le cartelle di pagamento: il contribuente, per legge, ha 60 giorni di tempo per impugnarle o per pagare quanto dovuto, e tale termine decorre, non dalla data di spedizione da parte dell’agenzia di riscossione, bensì dall’effettivo ricevimento della cartella o trascorsi 10 giorni dal deposito dell’avviso di giacenza nella cassetta della posta del destinatario.
I codici identificativi di una raccomandata
L’avviso di giacenza non riporta alcuna indicazione circa il contenuto della raccomandata né, tantomeno, le generalità del mittente. Ovviamente, il destinatario vive sempre con un po’ d’apprensione il non sapere di cosa si tratta anche perché, il più delle volte, non sono buone notizie, ma contestazioni e soldi da dover sborsare.
Un tempo, gli avvisi, erano delle cartoline colorate grazie alle quali, già a prima vista, era possibile intuire se fosse il caso di preoccuparsi o meno. Oggi, in qualche caso, è ancora possibile ricevere tagliandi colorati e, in particolare, il verde è il colore più temuto perchè indica una multa per una violazione del codice della strada, oppure, un atto giudiziario notificato da un tribunale.
Nella maggior parte dei casi, comunque, l’avviso è un semplice scontrino bianco stampato al momento della tentata consegna da parte del postino, del tutto simile ad uno scontrino fiscale su cui vengono riportate: la data e l’ora della tentata consegna, le indicazioni per ritirare la raccomandata e il resto delle informazioni sopra elencate. Tuttavia, l’informazione più importante è il codice composto da numeri e barre presente nella parte centrale dello scontrino. Tale codice è univoco, quindi non potrà mai comparire uguale su due raccomandate. Le cifre più significative sono le prime due o tre, da sarà possibile capire il tipo di documento contenuto.
Vediamo quali sono i codici più utilizzati:
- 12, 13, 14 e 15 oppure 151, 152, 1513, 1514 e 1515: sono i codici, per così dire, meno pericolosi che indicano una raccomanda semplice spedita da un mittente privato direttamente da un ufficio postale oppure con la procedura online;
- 63, 65, 630 e 650: sono generalmente le prime cifre che identificano una raccomandata relativa al mondo pensionistico (accertamenti, notifiche, diffide, informazioni per visite mediche di controllo, etc.);
- 75, 76, 77, 78 e 79: tutti i codici che iniziano con questi numeri non dovranno rallegrare l’umore il destinatario visto che indicano multe per violazione del codice della strada, atti giudiziari da parte di un tribunale (pignoramenti, citazioni, ecc.) oppure, una comunicazione dell’Agenzia delle Entrate.
- 608 e 609: sono i numeri che riguardano tutte le comunicazioni spedite da una Pubblica Amministrazione come, ad esempio, l’invio della carta di identità;
- 612, 614 e 693: quando si legge uno di questi codici è molto probabile che all’interno della raccomandata ci sia una comunicazione proveniente dalla propria banca, da un altro istituto di credito oppure da Poste Italiane. Più raramente potrebbe riguardare una comunicazione da parte dell’Amministrazione Finanziaria;
- 613, 615: la vista di questi codici potrebbe anche rovinare la giornata del destinatario considerando che, nella maggior parte dei casi, segnalano comunicazioni da parte dell’Agenzia delle Entrate e riguardano notifiche per sanzioni o imposte non pagate. Nella migliore delle ipotesi si potrebbe anche trattare di un documento inviato dall’INPS o da qualche altro ente pubblico;
- 616: questo codice è utilizzato per diversi tipi di comunicazione che potrebbero riguardare, ad esempio, il mancato versamento del bollo auto, un richiamo della vettura, un sollecito di pagamento, oppure, anche una comunicazione dell’Agenzia delle Entrate;
- 648, 649, 669: solitamente sono i codici utilizzati per spedire carte di credito o bancomat, ma non è da escludere una richiesta di pagamento da parte del Fisco;
- 665: è un codice che identifica le cosiddette raccomandate market, ossia riguardanti comunicazioni di sinistri stradali o da parte delle compagnie assicurative. Anche in questo caso è però possibile che il codice 665 indichi una comunicazione spedita da una banca (invio duplicato della carta di credito, apertura di un nuovo conto corrente, etc.), dell’Agenzia delle Entrate, dell’INPS oppure relativa ad incidenti domestici avvenuti all’interno di un condominio;
- 668: queste tre cifre indicano, esclusivamente, comunicazioni di tipo amministrativo e giurisprudenziale. Ci riferiamo ad avvisi di garanzia, mandati di comparizione, atti di citazione in tribunale, multe e ogni tipo di richiesta da parte dell’autorità giudiziaria;
- 670, 671 e 689: il codice 670 indica con precisione la presenza di una cartella esattoriale inviata da Equitalia. È importante tenere presente che anche i codici 671 e 689 (generati dalle Poste e di natura generica) potrebbero essere utilizzati per spedire una raccomanda relativa ad una cartella di pagamento;
Raccomandata market codice 649 e 665
Nel precedente elenco abbiamo già accennato ai codici 649 e 665 e, in particolare, quelli delle, cosiddette, raccomandate market entrate in vigore non da molto tempo, e che molti dubbi e perplessità stanno generando in chi riceve un avviso di giacenza con questa indicazione.
Partiamo dal presupposto che, non essendo quasi mai buone notizie e, visto che sono comunicazioni inviate dall’Agenzia delle Entrate, dall’INPS o da altri enti statali, sarebbe buona cosa non lasciarle “fermentare” più che tanto presso l’ufficio postale senza ritirarle per risolvere quanto prima un eventuale problema o, additura, evitare che inizino a decorrere i termini di pagamento a causa del meccanismo della compiuta giacenza.
Molto spesso, infatti, si tratta di raccomandate relative ad accertamenti o richieste di chiarimenti riguardanti la propria posizione fiscale, pertanto, sarebbe importante provvedere ad una risposta nel più breve tempo possibile.
La raccomandata market, tra l’altro, potrebbe anche avere tempi di giacenza molto brevi (10 giorni come per un atto giudiziario) e il mancato ritiro non farebbe altro che ingigantire il problema.
E’ utile tener presente che anche i termini che l’Agenzia delle Entrate indica nella comunicazione per proporre un eventuale ricorso decorrono dalla scadenza della giacenza, anche se il destinatario non ritira la raccomandata: questo può comportare un serio problema qualora la raccomandata riguardasse una contestazione per una somma non dovuta o già pagata in precedenza: in assenza di un ricorso entro i termini, l’autorità riconoscerebbe tale somma come dovuta.
In definitiva quando si riceve un avviso di giacenza con la dicitura “Raccomandata Market“, specie quando il codice indica “649”, è importante sapere che:
- potrebbe trattarsi di una raccomandata inviata da Agenzia delle Entrate, INPS, INAIL o altro ente statale;
- è molto probabile che riguardi una richiesta di accertamento e può capitare che la giacenza sia molto breve (pari a soli 10 giorni).
- il mancato ritiro fa comunque considerare la raccomandata come notificata correttamente;
- sarebbe, quanto mai, opportuno provvedere ad una sollecita risposta fornendo tutta la documentazione richiesta per chiarire la propria posizione, o provvedere ad un eventuale pagamento di quanto richiesto entro i termini;
- in mancanza di comunicazioni da parte del destinatario, si manifestano gli effetti che potrebbero far scattare gli obblighi di pagamento. Il Fisco considera l’assenza di una risposta come l’accettazione di quanto, eventualmente, contestato;
- E’ utile ricordare che, nella malaugurata ipotesi in cui una raccomandata contenente una richiesta di pagamento per somme non dovute ad Agenzia delle Entrate o altro Ente Statale, non venga ritirata entro i termini, non tutto sarebbe perduto: perchè, sicuramente a tale comunicazione ne seguirebbe una ulteriore con una eventuale azione esecutiva per la riscossione coatta delle somme già richieste. In tal caso sarebbe fondamentale agire prontamente prendendo incaricando un professionista (commercialista o avvocato) per provare a risolvere la questione.
Per quanto concerne, invece, il codice 665, la situazione è molto meno grave in quanto riguarda, quasi sempre, comunicazioni di natura assicurativa o, eventuali, informazioni relative a sinistri stradali.
Avviso di giacenza: ritirare la raccomandata o non ritirarla?
A nessuno fa piacere ricevere un atto giudiziario che notifica un’infrazione del codice della strada, oppure, una qualsiasi altra comunicazione che implica contestazioni da parte del Fisco e il versamento di somme in denaro. Se vi state chiedendo se possa essere conveniente non accettare la raccomandata o infischiarsene dell’avviso di giacenza, la risposta è: assolutamente NO.
Lo abbiamo già detto, ma è bene sottolinearlo nuovamente, come il mancato ritiro della raccomandata non sottrae, in alcun modo, il destinatario dai suoi obblighi. Il fatto, per esempio, di aver lasciato in posta, la multa per eccesso di velocità, non mette, di certo, al riparo il titolare dell’infrazione dal dover pagare quando richiesto.
Una raccomandata inviata e notificata correttamente all’esatto domicilio di residenza (indicato all’anagrafe comunale) del destinatario, viene sempre considerata ricevuta anche se non viene ritirata o, ancor peggio, rifiutata.
Non c’è alcuna possibilità, per il destinatario, di sostenere di essere all’oscuro della notifica, anche perchè, gli atti giudiziari comportano, addirittura, una doppia comunicazione inviata alla residenza del destinatario stesso.
Il legislatore, per tutelare i diritti del mittente, non ha fatto altro che applicare il principio della conoscibilità dell’atto o della comunicazione: così facendo, è sufficiente che il documento entri nella sfera conoscitiva del destinatario per ritenerlo notificato, visto che il soggetto avrebbe avuto, sia la possibilità di accettare subito la raccomandata, che il tempo per provvedere al suo ritiro in caso di assenza al domicilio.
L’unica possibilità per il destinatario è dimostrare concretamente di essersi trovato nell’impossibilità oggettiva di avere notizia circa la raccomandata. È il caso, ad esempio, di un soggetto che si trova ricoverato in ospedale per un lungo periodo di degenza, in rianimazione o, addirittura, in coma.
Anche in questi casi, è necessario provare in maniera inconfutabile di non aver potuto ricevere la raccomandata, né dalle mani del postino, né di aver mai preso coscienza dell’avviso di deposito presso l’ufficio postale. Nei casi in cui una persona sia, invece, venuta a conoscenza della giacenza ma sia sopraggiunta l’impossibilità al ritiro, non esiste alcuna scusante.
Notifica atti giudiziari per compiuta giacenza
Il mancato ritiro di una raccomandata contenente un atto giudiziario non mette al riparo il destinatario dalla notifica automatica che, anzi, si perfeziona appena scaduto il periodo di 10 giorni di deposito presso l’ufficio postale.
Tale procedura prende il nome di “compiuta giacenza“, ovvero, un istituto previsto dalla legge per la spedizione di raccomandate o di atti giudiziari che non sono stati ritirati dal loro destinatario.
Decorsi i termini della compiuta giacenza senza che la raccomandata o l’atto giudiziario venga ritirato, il mittente riceverà una cartolina che attesta la giacenza maturata e, quindi, saprà che il destinatario non ha preso visione dell’atto ma, tuttavia, questo viene considerato notificato a tutti gli effetti. Trascorsi 6 mesi, senza che la giacenza venga ritirata, il mittente si vedrà restituito l’intero plico.
A livello pratico, il mancato ritiro equivale all’avvenuta consegna del documento: è come se il postino lo avesse consegnato nelle mani del destinatario. C’è però la sostanziale differenza che, non potendo conoscere il contenuto del plico, sarà impossibile prendere provvedimenti per eventuali contestazioni o difendersi da eventuali richieste e pretese illegittime contenute nell’atto.
La compiuta giacenza presuppone che il postino, o l’addetto alla consegna dell’atto giudiziario, trovi il destinatario assente e, di conseguenza, provvederà a lasciare un avviso per avvertirlo della possibilità di ritirare la giacenza presso un determinato ufficio postale (normalmente quello di zona). La legge stabilisce che i termini massimi di giacenza siano di 10 giorni per un atto giudiziario e 30 giorni per una raccomandata semplice.
A tal proposito, la Cassazione ha stabilito come il termine di 10 giorni inizi dal giorno successivo alla stampa dell’avviso di giacenza. Nel caso in cui la scadenza coincida con un sabato o una domenica, verrà prorogata al primo giorno feriale successivo. Se, invece, nel mezzo del periodo di giacenza ricadono delle festività, queste vengono considerate computabili e, di conseguenza, inserite nel conteggio.
Quali codici sono i codici delle raccomandate più pericolosi?
Appurato che, una volta ricevuto l’avviso di giacenza, per capire quale possa essere il contenuto della raccomandata, sia necessario far riferimento alle prime cifre del codice riportato sullo scontrino, ho deciso, per concludere in bellezza, di riassumere quelli che possono essere tranquillamente considerati i codici più pericolosi, quelli che nessuno vorrebbe mai leggere:
- 616: indica un mancato pagamento come, ad esempio, il bollo auto;
- 613 e 615: sono i due codici che identificano le comunicazioni inviate dall’Agenzia delle Entrate, quindi non c’è d’aspettarsi nulla di piacevole. La raccomandata può contenere, infatti, multe o richieste di pagamento per imposte non versate;
- 670, 671 e 689: tutti e tre i codici si riferiscono a raccomandate con all’interno una cartella esattoriale;
- 63, 65, 630 e 650: sono codici che identificano una comunicazione dell’INPS, o comunque legate ad un aspetto pensionistico. Potrebbe trattarsi di un accertamento, una diffida, oppure informazioni legate a visite mediche fiscali;
- 75, 76, 77, 78 e 79: questi codici indicano gli atti giudiziari in genere, ovvero, multe per violazione del codice della strada, oppure atti provenienti da un tribunale (pignoramenti, citazioni, ecc.).
In bocca al lupo!!!
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Salvatore Mastellone
Luglio 7, 2023 @ 09:09
Mi è arrivata una raccomandata agenzie delle entrate , non trovandomi in casa è stata rispedita al mittente con codice 57C741198403, di cosa si tratta
Francesco
Settembre 21, 2022 @ 19:22
Mi è arrivata una raccomandata con il codice 695193674449 che cosa e
Antonietta
Agosto 26, 2022 @ 20:11
Come posso avere conoscenza che un raccomandata di atto giudiziario sia vero?
Ilmionome
Luglio 21, 2022 @ 17:44
Codice iniziale 200(4). Qualcuno online dice semplicemente “raccomandata fatta online spedita da un privato” ma così non si capisce nulla. Altri dicono “risarcimento, diffida ecc” ma per cosa se vivo non rompendo a nessuno?
Rudi Candusso
Giugno 11, 2022 @ 14:56
Mi è arrivata raccomandata codice 618468059695 di cosa si tratta grazie
Maria
Maggio 21, 2022 @ 06:17
Mi è arrivata una raccomandata con numero 771526262
LUX
Marzo 23, 2021 @ 17:45
AVVISO GIACENZA 7881394…. SPEDITO DA RN RECAPITO SUD CD…COSA PUO’ ESSERE?
Luisa
Gennaio 12, 2021 @ 21:42
Ciao anche a me è arrivata una raccomandata 647, potresti dirmi cosa era la tua ?
anna
Ottobre 24, 2020 @ 14:57
Salve, oggi ho ricevuto due avvisi di giacenza atti giudiziari con codice 647, una per me e una per mio marito, ora non credo sia una multa stradale e mi sembra strano, sono state inviate lo stesso giorno e da Sesto Fiorentino. Ritirerò lunedì. Qualcuno può aiutarmi a capire di che si tratta? sono molto preoccupata!
Omar Cecchelani
Ottobre 28, 2020 @ 09:10
Capire cosa ci sia dentro a priori non è possibile… in base al codice può farsi un’idea… Speriamo non sia nulla di grave