Pensione di Cittadinanza: come presentare la domanda, beneficiari e importo

Scritto da Omar Cecchelani in Famiglia

Con la Legge di Bilancio 2020 il Governo ha riconfermato alcuni importanti aiuti economici per le categorie di cittadini che versano in condizioni più disagiate, tra cui pensionati e famiglie a basso reddito. Misure per contrastare la povertà e finalizzate all’inclusione sociale o all’inserimento nel mondo del lavoro dei beneficiari. In tal senso, il reddito di cittadinanza è uno dei più importanti sostegni economici e qualora i componenti del nucleo familiare abbiano tutti età superiore ai 67 anni, prende il nome di pensione di cittadinanza.

In questa guida cercheremo di focalizzare l’attenzione proprio sulla pensione di cittadinanza, per capire chi ha diritto all’integrazione dell’assegno mensile INPS, i limiti di reddito ISEE per poterla richiedere e come presentare la domanda per ottenere l’aumento fino a 780 euro mensili.

Indice:

 

Cosa prevede il decreto sulla pensione di cittadinanza e quali le novità introdotte

Vista la conferma del reddito di cittadinanza anche per tutto il 2020, non poteva essere altrimenti per la pensione di cittadinanza. Una buona notizia per i circa 500.000 pensionati che vedranno innalzarsi il loro assegno mensile INPS fino all’importo netto di 780 euro, ovvero l’attuale soglia di povertà stabilita dall’ISTAT. Naturalmente, trattandosi di un sostegno economico per aiutare i più bisognosi, il sussidio è rivolto solo ad una determinata fascia di beneficiari che dovranno rispettare una serie di obblighi riguardanti, principalmente, età e limite di reddito percepito.

I requisti per ottenere e mantenere la pensione di cittadinanza sono stati stabiliti dal decreto approvato dal Parlamento a gennaio 2019, che ha introdotto anche tre sostanziali novità:

  • per richiedere la pensione di cittadinanza il beneficiario potrà presentare domanda, non solo tramite procedura online sul sito ufficiale, ma anche rivolgendosi a Poste Italiane o ad uno sportello CAF;
  • l’importo verrà erogato, oltre che con ricarica mensile sulla carta RdC / PdC, anche in contanti con ritiro in banca o ad uno sportello postale. Ciò consente al soggetto di avere maggior libertà di spesa, considerando che con la carta è possibile solo pagare l’affitto, il mutuo, acquistare beni e servizi per le esigenze personali e familiari, nonché prelevare contanti fino ad un massimo di 220 euro mensili;
  • la pensione di cittadinanza viene riconosciuta anche nel caso in cui il componente o i componenti della famiglia con età superiore a 67 anni, convivano con soggetti di età inferiore affetti da disabilità o comunque non autosufficienti.

 

Come funziona la pensione di cittadinanza

La pensione di cittadinanza è un aiuto economico che consente, se in possesso dei requisiti, di incrementare l’assegno previdenziale. Ricordiamo che per il 2020 la pensione minima per legge è fissata a 515,07 euro, raggiungendo all’incirca i 665 euro in caso di maggiorazioni sociali. Potendo beneficiare della pensione di cittadinanza sarà possibile incrementare l’importo mensile fino a 780 euro netti. E’ importante sottolineare che tale aiuto spetta anche a pensionati ai quali non viene riconosciuta l’integrazione al minimo come, per esempio, i soggetti con trattamento calcolato basandosi sul metodo contributivo. Il sostegno è rivolto anche a coloro che percepiscono pensioni di vecchiaia o anticipata, nonché prestazioni di assistenza quali l’assegno sociale.

Come abbiamo già anticipato, sono due i requisti fondamentali da rispettare per ottenere la pensione di cittadinanza: età e limite di reddito. Nello specifico l’incremento mensile spetta qualora:

  • il titolare della pensione percepisca un assegno mensile al di sotto della soglia di povertà stabilita dall’ISTAT pari a 780 euro e abbia un’età superiore ai 67 anni. Il soggetto deve vivere da solo oppure con altre persone che compongono il nucleo familiare di età sempre superiore a 67 anni. La legge ammette anche la convivenza con soggetti di età inferiore ai 67 anni, purché disabili o non autosufficienti;
  • il beneficiario deve dimostrare di versare in una situazione di difficoltà economica o povertà. In tal senso l’INPS richiede la presentazione della dichiarazione ISEE per accertare l’effettiva critica condizione economica del nucleo familiare nei 12 mesi precedenti l’inoltro della domanda. Il richiedente può, a partire dal 1°gennaio 2020, avvalersi del modulo ISEE precompilato.

 

Requisiti per richiedere la pensione di cittadinanza

Vediamo nello specifico quali sono tutte le condizioni che la legge richiede per poter godere di questo sostegno economico:

  • il titolare della pensione deve aver compiuto più di 67 anni;
  • il beneficiario può convivere con una o più persone di età inferiore ai 67 anni, a patto che versino in condizioni di gravi disabilità o di non autosufficienza;
  • il richiedente deve dichiarare un reddito annuo inferiore a 9.360 euro nel caso viva in affitto e di 7.560 euro se dimora in una casa di proprietà. Il limite reddituale è accertato basandosi sui dati forniti dal beneficiario attraverso la certificazione ISEE;
  • il valore del patrimonio immobiliare del pensionato non può superare i 30.000 euro, escludendo dal conteggio la prima casa ma includendo eventuali abitazioni all’estero;
  • il valore del patrimonio mobiliare (conti correnti, carte prepagate, titoli, partecipazioni, ecc.) non può eccedere determinati limiti; in particolare una soglia massima di 6.000 euro nel caso il pensionato viva da solo, aggiungendo 2.000 euro per ogni membro del nucleo familiare successivo al primo e fino ad un massimo di 10.000 euro. Tale limite può ulteriormente essere incrementato di 1.000 euro per ogni figlio successivo al secondo e di 5.000 euro per ogni convivente con disabilità;
  • nessun membro del nucleo familiare può essere in possesso di un nuovo veicolo immatricolato nei sei mesi prima dell’invio della domanda oppure con cilindrata superiore ai 1.600 cc. Stesso discorso vale per la proprietà di un motoveicolo di cilindrata superiore a 250 cc o immatricolato nei due anni precedenti, a cui va aggiunto il divieto di possesso di navi o imbarcazioni da diporto. Ricordiamo che tali limiti non sono applicati nel caso di autoveicoli agevolati dalla legge 104.

È opportuno ricordare che la pensione di cittadinanza può essere richiesta anche da cittadini facenti parte dell’Unione europea o titolari di soggiorno permanente, così come cittadini di Paesi terzi con permesso di soggiorno UE per lunghi periodi. Anche chi risiede in Italia da almeno 10 anni, dei quali gli ultimi due in maniera continuativa, può richiedere la pensione di cittadinanza. Per i cittadini che provengono da Paesi extra UE è necessario presentare una certificazione che dimostri il rispetto dei requisiti riguardati limiti reddituali, patrimoniali e la composizione del nucleo familiare.

 

Variazione dei requisiti stabiliti dall’ultimo decreto

A seguito dell’emergenza sanitaria ed economica causata dell’epidemia di Coronavirus, il Governo ha apportato delle modifiche sui requisiti per avere accesso alla pensione di cittadinanza.

La soglia di reddito ISEE è stata aumentata da 9.360 a 10.000 euro, quella per il valore del patrimonio immobiliare da 30.000 euro a 50.000 euro e il limite per il valore del patrimonio mobiliare alzato da 6.000 euro a 8.000 euro per i pensionati single.

 

Categorie a cui spetta la pensione di cittadinanza

Nei precedenti paragrafi abbiamo stabilito con chiarezza quali requisiti debba avere il beneficiario per poter richiedere la pensione di cittadinanza e il conseguente incremento dell’assegno previdenziale mensile. In pratica possono godere del sostegno gli over 67 titolari di:

  • pensione di vecchiaia;
  • pensione di invalidità civile;
  • pensione minima;
  • pensione di reversibilità;
  • assegno sociale.

Possiamo dire che quasi tutti i pensionati che ricevono un trattamento previdenziale al di sotto della soglia di povertà di 780 euro, e rispettosi dei limiti reddituali, possono godere dell’integrazione mensile concessa dallo Stato italiano.

 

A quanto ammonta la pensione di cittadinanza per titolari di invalidità civile, pensione minima e assegno sociale?

Per conoscere l’incremento dell’assegno mensile INPS per un titolare di pensione di invalidità civile e per un titolare di pensione minima, basta fare riferimento alle tabelle ufficiali riportate sul sito dal Governo.

Un pensionato invalido civile che vive in affitto o paga un mutuo otterrà un importo totale netto di 780 euro, suddiviso in 630 euro di quota fissa a cui aggiungere 150 euro come contributo per il canone di locazione o la rata del mutuo. Nel caso in cui i componenti del nucleo familiare fossero 2 la quota fissa passa a 882 euro a cui aggiungere i 150 euro per avere la cifra netta di 1.032 euro.

Chi invece percepisce la pensione minima, il valore nel 2020 è passato da 513,01 euro dello scorso anno agli attuali 515,07 euro netti per 13 mensilità. Grazie alla pensione di cittadinanza, chi vive in affitto o paga un mutuo e rispetta i requisiti, potrà ottenere un incremento di 265 euro, raggiungendo così la soglia di povertà stabilita in 780 euro.

Passando ai titolari di assegno sociale, attualmente l’importo è pari a 459,83 euro per 13 mensilità. Essendo la categoria di soggetti con il sostegno economico mensile più basso, sono anche coloro che possono godere dell’aumento maggiore di circa 321 euro per raggiungere l’importo di 780 euro.

Vivendo in una casa di proprietà si dovrà decurtare dal sussidio la quota spettante per il pagamento dell’affitto o della rata del mutuo.

 

Quanti pensionati beneficiano della pensione di cittadinanza?

Per rispondere a questa interessante domanda possiamo avvalerci di alcuni significativi dati statistici riportati in un articolo del Sole 24 Ore. In pratica è stata analizzata la categoria dei pensionati in base all’importo dell’assegno mensile percepito, ottenendo la seguente suddivisione:

  • 12,6% dei pensionati riceve una pensione mensile sotto la soglia dei 500 euro;
  • 26,4% dei pensionati percepisce una cifra compresa tra 500 euro e 1.000 euro;
  • 21,1% dei titolari di pensione raggiunge un importo tra 1.000 euro e 1.500 euro;
  • 17,3% gode di una pensione tra 1.500 euro e 2.000 euro;
  • 10,3% tra 2.000 euro e 2.500 euro;
  • 5,3% riceve mensilmente un assegno compreso tra 2.500 euro e 3.000 euro;
  • i più ricchi sono solo il 7% dei pensionati e percepiscono un importo mensile di oltre 3.000 euro.

Osservando i dati e facendo qualche semplice calcolo, si può dedurre che i potenziali beneficiari della pensione di cittadinanza sono circa 2 milioni di cittadini rientranti nella fascia di redditto più bassa, a cui aggiungere un esercito di 2,5 milioni di persone che percepiscono un assegno previdenziale mensile compreso tra 500 e 780 euro. Alla fine però, considerando tutti i requisiti da rispettare, dei 4,5 milioni di titolari di pensione gli effettivi beneficiari ammontano a circa 500.000.

 

Come richiedere la pensione di cittadinanza

Stando alle ultime novità introdotte dal Governo, la pensione di cittadinanza può essere richiesta tramite:

  • portale reddito di cittadinanza: il beneficiario deve aver attivato le proprie credenziali SPID (Sistema pubblico d’identità digitale) di secondo livello. La procedura viene compiuta completamente online, accedendo al sito www.redditodicittadinanza.gov.it, compilando ed inviando il relativo modulo;
  • ufficio postale: presentando in formato cartaceo il modulo SR180;
  • sportello CAF.

La domanda deve essere presentata a partire dal sesto giorno ed entro il termine del mese, in modo da ricevere il sostegno economico già nel mese successivo. Ricordiamo che, oltre al sopracitato modulo SR180, sono richiesti anche i seguenti documenti nel caso in cui:

  • uno o più componenti del nucleo familiare svolgano un’attività di lavoro subordinato, autonomo o d’impresa prima dell’inoltro della richiesta di sussidio. In tali frangenti sarà necessario presentare il modulo RdC / PdC Com Ridotto, più brevemente denominato SR182;
  • presentazione del modulo SR181 RdC / PdC Com esteso se uno o più componenti del nucleo familiare svolgono attività d’impresa, lavoro subordinato o autonomo dopo l’invio della domanda. Si dovrà indicare l’importo previsto del reddito per l’anno solare di avvio dell’attività, o per l’anno successivo,qualora si intenda proseguire la suddetta attività. Il modulo SR181 dev’essere presentato anche per comunicare variazioni del nucleo familiare o del patrimonio immobiliare / mobiliare avvenute dopo l’inoltro della richiesta per la pensione di cittadinanza. In pratica, si deve prontamente portare a conoscenza dell’autorità competente ogni variazione rispetto quanto dichiarato con la certificazione ISEE e che potrebbe comportare la perdita dei requisiti richiesti. In tal senso la dichiarazione ISEE va consegnata entro il mese di gennaio di ogni anno.
   

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