Come risparmiare sulle tasse universitarie: agevolazioni e sgravi
Ogni anno gli studenti italiani, ma soprattutto i genitori che sono costretti a pagare per i loro studi, hanno il sangue gelato quando ottengono il risultato della totalità delle tasse universitarie da pagare. Cifre spesso da capogiro, anche correlate al fatto che le borse di studio scarseggino ogni anno di più, ed aumentino i paletti per poter beneficiare di sgravi, agevolazioni e deduzioni.
Quando ci si iscrive all’università, sia al primo anno che a quelli successivi, il calcolo stesso degli importi da pagare non è così semplice e varia a seconda diversi fattori, regolamenti e svariate casistiche.
L’importo delle tasse universitarie infatti, non è uguale per tutti ed è influenzato da borse di studio, agevolazioni, fasce di reddito Isee, detrazioni, ecc.
Spesso ci si ritrova a pagare molto di più rispetto di quanto effettivamente dovuto perchè, per prima cosa non è semplice in se calcolare perfettamente la cifra finale considerando tutti i fattori, specie quelli che aiuterebbero a renderla meno pesante ma, in secondo luogo, non tutti conoscono tutte le agevolazioni di cui possono beneficiare e le trascurano per loro colpevole ignoranza.
Vediamo per prima cosa quali sono le tasse universitarie:
- Contributi universitari: oltre le tasse, gli studenti devono versare anche i contributi universitari che vengono determinati autonomamente da ogni ateneo in base agli obiettivi didattici e relativamente ai servizi offerti agli studenti. Tali contributi variano a seconda di ogni percorso formativo;
- Tassa Regionale: ogni università riscuote per conto della regione 140 € di tassa;
- Imposta di bollo: Per inoltrare la regolare domanda di iscrizione o immatricolazione è necessario pagare un bollo il cui ammontare è specificato dalle segreterie;
- Prima Rata: la rata iniziale prevede un versamento medesimo per tutti gli studenti iscritti nella stessa facoltà e presso lo stesso ateneo, eccezion fatta per chi beneficia di borse di studio e riduzioni Isee che consentono agli studenti di versare un importo complessivo inferiore, addirittura, a quello della prima rata;
- Seconda Rata: l’importo di questa rata è dato dal totale delle tasse universitarie a debito meno l’acconto versato nella prima rata e pertanto varia in base all’Isee del soggetto. In alcune università è prevista la dilazione in tre rate.
Per ridurre il carico relativo alle tasse universitarie esistono alcuni aspetti fondamentali che devi conoscere, ma è anche fondamentale sapere quali costi possono essere dedotti dall’Irpef, sia per i lavoratori autonomi che dipendenti.
Indice:
Tasse universitarie: come pagare meno grazie al modello Isee e alle fasce di reddito
Il primo metodo per risparmiare parecchi euro di tasse universitarie è quello di presentare il modello Isee del proprio nucleo famigliare, calcolato appositamente per la riduzione della tassa in oggetto. Grazie all’Isee gli studenti pagheranno in base alla fascia di reddito a cui appartiene la famiglia.
Con l’introduzione, nel 2015, del nuovo modello Isee per rendere la misurazione più corrispondente alla realtà, è stato introdotto un modello specifico per le università che si potrà ottenere tramite il Caf o l’Inps per individuare la fascia di appartenenza in base al reddito del nucleo famigliare.
La nuova procedura prevede che l’interessato richieda il rilascio della Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU), ovvero la dichiarazione che attesti l’appartenenza dello studente a un determinato scaglione di reddito famigliare.
L’Isee quindi, viene calcolato in base al reddito della famiglia e i contributi universitari varieranno a seconda della fascia di reddito in sui si verrà inseriti. E’ utile sottolineare che solo i Caf convenzionati con l’ateneo e l’Inps possono rilasciare tale attestazione che va presentata in università entro il termine prestabilito ad inizio anno accademico.
A chi non presenterà in ateneo il modello Isee verrà applicata l’aliquota massima per il calcolo delle tasse universitarie. E’ bene ricordare che, se anche lo studente risieda in un luogo diverso rispetto ai genitori, per l’Isee, i costi dell’ateneo risulteranno sempre a carico dei genitori e quindi, nel calcolo dell’Isee, si dovrà tener conto anche del reddito dei genitori. Per non rientrare nel nucleo famigliare, e di conseguenza avere un Isee più basso, la residenza dello studente dev’essere da almeno due anni fuori dalla casa in cui abitava coi genitori e che, l’appartamento in cui risiede non sia di proprietà di nessun elemento dell’originario nucleo familiare.
Per richiedere l’Isee al Caf o all’Inps è necessario presentare i seguenti documenti:
- documento di identità e codice fiscale dei componenti del nucleo famigliare;
- Contratto di affitto registrato se lo studente risiede in affitto;
- Redditi di almeno due anni dalla data di presentazione dell’Isee;
- Patrimonio immobiliare dell’anno precedente;
- Certificazione di eventuali handicap;
- documenti di autoveicoli e altri mezzi di proprietà (imbarcazioni, velivoli, ecc.).
E’ chiaro che, più la fascia di reddito sarà bassa, e più alto sarà il risparmio relativo alla tassa universitaria a debito dello studente. Ovviamente ogni ateneo ha le proprie regole riguardanti il calcolo delle tasse universitarie e i costi possono variare anche di molto da uno all’altro pur essendo nella stessa fascia di reddito, ma non approfittare di questa opportunità potrebbe costarti davvero caro.
Borsa di studio universitaria: come ottenerla
Oltre alla riduzione grazie alle fasce di reddito Isee è possibile intraprendere un’altra strada per vedere ridotto considerevolmente il carico delle tasse universitarie: l’ottenimento di una borsa di studio. Le borse di studio, di norma, sono legate a bandi di concorso oppure possono venire erogate direttamente dalle regioni che ricevono i fondi dal ministero.
Quando si decide di intraprendere questa strada per ridurre le tasse universitarie occorre consultare le istruzioni relative alla facoltà di appartenenza e fare richiesta.
Trovare tutte le informazioni relative alle borse di studio, sia quelle dei singoli atenei che quelle del Miur, a volte può essere un’impresa piuttosto ardua, è comunque fondamentale far riferimento al proprio ateneo in primo luogo.
Le borse di studio regionali sono le più famose e anche le più ricche. Le regioni ricevono dal Ministero un lauto contributo economico da destinare agli studenti più meritevoli e meno abbienti.
Per ottenere una borsa di studio regionale è necessario partecipare ad un concorso annuale che prevede una graduatoria caratterizzata dal merito e dalla situazione economica dello studente. Per quanto riguarda la condizione economica si farà riferimento all’Isee.
Al fine di determinare la graduatoria relativa al merito per gli anni successivi al primo, in cui non è richiesto alcun requisito di questo genere, bisogna ottenere un numero di crediti minimo stabilito nel bando ministeriale dell’anno in corso. Ogni anno è necessario essere in linea con le direttive del bando che esce ad agosto.
Per richiedere la borsa di studio è necessario partecipare al concorso annuale compilando i moduli reperibili presso l’Azienda per il Diritto Allo Studio della città dell’ateneo, oppure online, pubblicati normalmente a luglio con scadenze tra agosto e settembre, ma soprattutto è necessario essere in regola con l’iscrizione all’università.
E’ importante tenere presente che gli studenti vincitori della borsa di studio, potrebbero anche non riceverla, questo nei casi in cui le disponibilità economiche delle regioni non riuscissero a coprire tutti gli studenti idonei.
Chi si dovesse trovare in questa situazione ovvero di essere idoneo ma non vedersi assegnata la borsa di studio potrà ancora sperare nel cosiddetto “scorrimento“, ovvero che, le Aziende per il Diritto allo Studio alla chiusura del bilancio, avanzino qualche migliaia di euro da ripartire sui primi esclusi verso gennaio.
Cosa fa la differenza, è ovviamente la situazione economica. La tendenza infatti, è quella di privilegiare le fasce deboli e gli studenti con l’Isee più basso.
Tasse universitarie: sgravi e agevolazioni
Oltre alla riduzione relativa alle fasce di redditto dell’Isee e alla borsa di studio, è possibile ottenere diverse agevolazioni e sgravi contributivi per gli studenti.
Ad esempio, per chi si laurea ottenendo il massimo dei voti, con un Isee entro i limiti fissati dall’ateneo di appartenenza, sarà possibile fare la richiesta per il rimborso dell’iscrizione e delle tasse universitarie pagate per l’ultimo anno. Per ottenere questo sgravio sarà sufficiente fare domanda entro 30 giorni dalla laurea.
Per le famiglie con più membri iscritti presso la stessa università è prevista una riduzione delle tasse universitarie.
Anche per gli studenti portatori di handicap con un’invalidità superiore al 66% è previsto l’esonero totale dei contributi e delle tasse universitarie.
Contributi che consentiranno di risparmiare sulle tasse universitarie anche agli studenti più meritevoli: chi ha un Isee inferiore entro il limite stabilito dall’ateneo e, avrà sostenuto l’80% dei crediti con almeno 27/30 di media entro il 30 settembre, avrà diritto a pagare soltanto il 50% dell’iscrizione e dei contributi universitari.
Gli studenti lavoratori con un Isee nei limiti stabiliti dall’ateneo possono chiedere l’esonero del pagamento del 30% delle tasse di iscrizione e dei contributi del primo anno. Per gli anni successivi, per mantenere l’esonero, è necessario aver conseguito nell’anno precedente almeno 20 crediti. Per ottenere questa agevolazione lo studente deve:
- essere lavoratore dipendente da almeno 6 mesi;
- essere lavoratore autonomo con almeno 7.000 euro di reddito annuali;
Esonero tasse universitarie: per merito, per reddito e per invalidità
Oltre ai metodi per ridurre le tasse universitarie a carico degli studenti, esistono delle particolari situazioni in cui è possibile essere addirittura esonerati dal pagamento delle tasse. Se ad esempio sei uno studente meritevole, ma non hai i requisiti per richiedere la borsa di studio, o hai preferito seguire un’altra strada, potresti ottenere l’esonero delle tasse universitarie per merito.
Questo tipo di agevolazione è gestita direttamente dall’ateneo, che può decidere se concederla o meno e in che misura. Per questo sarà necessario consultare attentamente le pagine web del sito dell’università per capire quali sono i criteri per accedere a queste agevolazioni.
- Voto esame di maturità: è prevista l’esenzione della tassa di iscrizione agli studenti che si iscrivono al primo anno di università che hanno ottenuto un voto alla maturità pari a 100. Esenzione concessa da molti atenei ma non da tutti: è bene informarsi presso il sito ufficiale o chiedendo in segreteria se è previsto questo bonus. Alcune università ad esempio concedono una riduzione del 50% sulla tassa di iscrizione per chi ha un voto alla maturità compreso tra il 90 e il 99.
- Crediti e media: la maggior parte degli atenei prevede dei premi per i più bravi dei corsi. Facendo una media delle votazioni ottenute dagli studenti e considerando quelli che hanno dato un numero sufficiente di esami, viene stilata una classifica che da diritto ad esoneri del 10% sulla tassa universitaria, per gli anni successivi, per quelli che occupano le prime posizioni. Altri atenei concedono degli sconti, sul costo dell’iscrizione degli anni successivi, a chi si iscrive a determinati corsi di laurea cumulando un numero sufficiente di crediti annui.
- Voto laurea triennale: alcuni atenei concedono uno sconto sulla tassa di iscrizione per l’anno successivo, al conseguimento della laurea triennale con voti compresi tra il 108 e il 110.
Queste tipologie di esonero vengono generalmente concesse automaticamente senza farne specifica richiesta, ma è bene documentarsi presso l’ateneo circa la presenza e gli importi di questi bonus.
E’ possibile ottenere un esonero per le tasse universitarie, concorrendo anche per la borsa di studio se il reddito dello studente rientra in talune fasce particolarmente basse. Sui siti dei singoli atenei vengono pubblicate ogni anno le tabelle delle esenzioni parziali e totali che fanno riferimento a talune fasce di reddito.
Gli atenei di norma concedono l’esenzione delle tasse universitarie per i portatori di handicap con un’invalidità superiore al 66%. In taluni casi,e, in qualche ateneo, possono essere concessi esoneri, anche totali, ai disabili con invalidità inferiore a questa percentuale.
Tasse universitarie: le detrazioni
Le tasse universitarie, come hai potuto leggere nella pagina dedicata a “come pagare meno Irpef“, danno diritto ad una detrazione fiscale del 19%. In fase di compilazione della dichiarazione dei redditi (730 o UNICO), potrai recuperare parte delle spese sostenute per la frequenza dei corsi universitari.
Tali spese però non dovranno riguardare:
- libri scolastici;
- materiale didattico;
- vitto e alloggio se non si tratta di studenti fuori sede distanti almeno 100 km dal comune di residenza;
Godono invece della detrazione del 19%, a prescindere se lo studente sia in regola con gli esami o fuori corso:
- Le spese relative ai test di ingresso: per i corsi a numero chiuso il costo di iscrizione al test di ingresso potrà essere portato in detrazione;
- Le rette per la triennale, per la specialistica e i master: a prescindere dal fatto che lo studente sia fuori corso o in regola con gli esami, è possibile beneficiare della detrazione del 19% conservando le ricevute dei pagamenti delle tasse universitarie per la frequenza di corsi di laurea in Italia.
Come hai letto, se sei uno studente universitario o tuo figlio, a patto che sia ancora a tuo carico, sta frequentando o ha deciso di frequentare un corso presso un ateneo in Italia, esistono svariate possibilità per veder ridotto notevolmente il costo delle tasse relative all’iscrizione.
Come per il resto delle tasse, una corretta informazione sull’argomento può davvero fare la differenza e farti risparmiare migliaia di euro. Devi sapere, infatti, che almeno il 30% degli aventi diritto, rinuncia, per ignoranza, a tali benefit.
Non lasciarti sfuggire di mano una delle tante possibilità concesse dal nostro ordinamento per risparmiare un sacco di tasse, i soldi stanno meglio nelle tue tasche che in quelle dello stato!
Se hai trovato interessante questo articolo, per approfondire, ti consiglio il mio libro "PAGARE MENO TASSE" che ti svelerà i segreti che i commercialisti ti tengono volutamente nascosti...