Differenza tra interessi legali e interessi di mora
Nella vita di ogni contribuente che si rispetti ha fatto capolino più di una volta la voce “interessi legali” e altrettante volte, l’altra faccia della medaglia, ovvero gli “interessi di mora o moratori“.
Premesso che parlo di due concetti completamente diversi, voglio in queste pagine dare una definizione precisa di cosa sono gli interessi legali e gli interessi moratori, parlando di tassi di interesse e, soprattutto descrivendo a cosa servono gli uni e quando si applicano gli altri.
Intanto è utile partire dalla fonte dell’obbligazione che genera gli uni e gli altri interessi, ed è proprio la fonte che ci aiuterà a capire perchè sorgono gli interessi.
Le due situazioni che possono generare interessi sono:
- l’utilizzo del capitale altrui;
- il ritardato pagamento di un debito.
Nel caso di utilizzo di capitale altrui vengono generati gli interessi legali, mentre nel caso di ritardato pagamento di un debito, a generarsi sono gli interessi moratori.
Indice:
Cosa sono gli interessi legali
Gli interessi legali sono quelli che, naturalmente, devono essere pagati dalla persona fisica o giuridica che utilizza del capitale altrui.
Vengono definiti “legali” proprio perchè sono riconosciuti, a pieno titolo, dalla legge italiana in qualsiasi caso, salvo nelle situazioni in cui venga espressamente pattuita una cosa diversa.
Per definizione i crediti liquidi ed esigibili di somme di denaro producono interessi legali di pieno diritto. Sono considerati come i frutti civili del denaro che risulta, in qualche modo, produttivo.
Gli interessi legali vengono calcolati sulla base del tasso stabilito per legge e determinati ogni anno dal Ministero dell’Economia e delle Finanze sulla base del rendimento medio annuo lordo dei titoli di Stato di durata non superiore ai dodici mesi.
Ogni anno, entro il 15 dicembre lo Stato italiano stabilisce la misura del tasso degli interessi legali. Qualora, entro quella data non ci fossero aggiornamenti o comunicazioni in merito, per l’anno successivo, il tasso legale resterà il medesimo dell’anno precedente.
Interessi legali: tabella tassi dal 2009
Di seguito la tabella aggiornata al 1 gennaio 2019 in cui si può notare un balzo del tasso legale di interesse dallo 0,3% del 2018 allo 0,8% del 2019:
TABELLA DEI TASSI DI INTERESSE LEGALE 2008 – 2019
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Dal | Al | Tasso interessi legali | Decreto Ministeriale |
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01/01/2008
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31/12/2009
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3%
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12/12/2007
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01/01/2010
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31/12/2010
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1%
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4/12/2009
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01/01/2011
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31/12/2011
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1,5%
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7/12/2019
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01/01/2012
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31/12/2013
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2,5%
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12/12/2011
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01/01/2014
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31/12/2014
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1%
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12/12/2013
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01/01/2015
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31/12/2015
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0,5%
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11/12/2014
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01/01/2016
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31/12/2016
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0,2%
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11/12/2015
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01/01/2017
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31/12/2017
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0,1%
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7/12/2016
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01/01/2018
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31/12/2018
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0,3%
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13/12/2017
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01/01/2019
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0,8%
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12/12/2018
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A cosa servono gli interessi legali
Ad ogni rapporto che intercorre tra due soggetti è possibile applicare gli interessi legali. Questo significa che, se si utilizza denaro altrui, e non si stabilisce alcun accordo tra le parte, l’interesse dovrà essere calcolato sulla base del tasso legale, nè più alto, nè più basso.
Di conseguenza, per ottenere un tasso di interesse maggiore a quello legale, anche nei rapporti tra privati, sarà necessario che si stabilisca un accordo (meglio se scritto) tra creditore e debitore.
Gli interessi stabiliti tramite accordo tra le due parti prendono il nome di interessi convenzionali e ne è un tipo esempio il tasso applicato nei rapporti bancari.
Che cosa sono gli interessi di mora o moratori
Appurato definizione e utilizzo degli interessi legali, dopo aver anche parlato del tasso, passiamo ora agli interessi moratori per capire cosa siano e in che modo si differenzino dai primi.
Partiamo dal loro nome, “moratori” o “di mora“, e già da qui è facilmente intuibile che si tratti di interessi collegati ad un ritardo, o un inadempimento, di una obbligazione pecuniaria. La mora, o il ritardo, in questo caso deve essere imputabile al debitore che non ha rispettato la scadenza entro la quale avrebbe dovuto saldare il proprio debito.
Quindi, gli interessi di mora nascono per effetto di un ritardo nel pagamento di somme in denaro dovute dal debitore ad uno o più creditori e vengono computati come una sorta di risarcimento a favore di chi subisce il ritardo nel pagamento e una sanzione comminata al debitore moroso.
In base a quanto stabilito dal codice civile, anche gli interessi moratori saranno dovuti al tasso legale salvo diverso accordo tra le parti. Nel caso in cui, prima della costituzione in mora si fossero stabiliti di comune accordo degli interessi legali ad un tasso più elevato, anche gli interessi moratori dovranno restare al medesimo tasso.
Resta inteso, quindi, che le parti possano stabilire interessi moratori maggiorati rispetto a quelli legali fino al limite dell’usura.
Essendo da considerarsi come una sorta di risarcimento per il danno economico causato dal ritardato pagamento, dovrebbero essere corrisposti anche se non fossero stati previsti dal contratto. La formula utilizzata per il calcolo degli interessi moratori è la seguente:
Le nuove norme Europee in materia di interessi moratori introdotte dal decreto legislativo n. 192/2012, tra cui la maggiorazione dell’8% rispetto al tasso di riferimento BCE, si applicano alle transazioni commerciali concluse a decorrere dal 1° gennaio 2013, come stabilito dall’ art. 3, comma 1 del citato decreto. In virtù di ciò, per le transazioni commerciali concluse entro il 31/12/2012 si fa riferimento sempre al tasso del 7%.
Gli interessi di mora scattano alla scadenza del termine di pagamento.
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Luigi Cantatore
Aprile 25, 2019 @ 17:00
In riferimento al punto 3 (come fare per pagare F24 quando ho disponibilità) nel volume
“pagare meno tasse” non è ben specificato come si deve fare. Bisogna avvisare l’agenzia
delle entrate? compilare il mod. F24 in altro modo? chiedo , se possibile qualche esempio.
Sul mio volume acquistato a gennaio febbraio non è chiaro.
Ringrazio e cordialmente saluto Luigi Cantatore.