Come ottenere il gasolio Agricolo: rischi e sanzioni per l’utilizzo scorretto

Il gasolio è un combustibile conosciuto dalla maggior parte delle persone in quanto rappresenta la fonte di alimentazione dei motori diesel installati su milioni di automobili, automezzi pesanti, navi e macchine agricole.

In realtà, è un combustibile che ha un altro fondamentale impiego, ovvero, viene utilizzato in molte centrali termiche per la produzione di energia elettrica e negli impianti di riscaldamento industriali e civili.

Il gasolio assume una forma liquida costituita da una miscela di idrocarburi, ottenuta dalla distillazione frazionata del petrolio greggio. Per offrire un adeguato rendimento, anche in condizioni estreme con basse temperature, deve possedere specifiche caratteristiche di purezza e avere un contenuto di zolfo entro determinati limiti.

In commercio esistono diverse tipologie di gasolio suddivise in base ad ogni specifica destinazione: viene distribuito un gasolio per l’autotrazione, un tipo per il riscaldamento e quello per il solo utilizzo nelle macchine agricole.

Quali differenze esistono tra le varie categorie?

In questa guida cercheremo di dare una risposta a tale quesito, concentrandoci, in particolare, su tutti i principali aspetti che riguardano il gasolio agricolo.

Possiamo anticipare che la sostanziale differenza, non sta tanto nella composizione chimica, quanto nel prezzo più basso rispetto al gasolio con cui, normalmente, riforniamo le automobili o alimentiamo gli impianti di riscaldamento, e al colore verde per distinguerlo dalle altre tipologie di diesel.

Indice:

 

Gasolio agricolo: cos’è?

Prima di analizzare le differenze tra il gasolio per autotrazione e quello agricolo, vediamo di capire esattamente di cosa parliamo quando citiamo il cosiddetto “Gasolio Agricolo“.

Il fatto di creare una distinzione tra le varie tipologie di questo combustibile, potrebbe far pensare che la composizione chimica tra i vari gasoli sia diversa. In realtà, si tratta sempre della stessa miscela liquida di idrocarburi. Ciò che cambia sono:

  • destinazione d’uso;
  • colore;
  • prezzo.

A tal proposito è bene evidenziare come il gasolio si suddivida in due categorie principali:

  • per autotrazione: alimenta motori diesel di grosse dimensioni come quelli montati su automezzi adibiti a trasporto merci, macchine agricole, navi mercantili e per trasporto persone; allo stesso tempo è il combustibile impiegato per motori più piccoli e veloci installati sulle autovetture. Si tratta di un carburante che consente l’impiego in tutte le situazioni con condizioni climatiche estreme (soprattutto basse temperature), non lasciando dannosi depositi di paraffina nel serbatoio e nei filtri, garantendo un facile innesco e limitando la produzione di fumo e l’emissione di inquinanti;
  • per riscaldamento: viene anche definito gasolio per combustione stazionaria e trova il suo naturale impiego nell’alimentazione di centrali termiche, generatori di vapore e caldaie per il riscaldamento. Rispetto al gasolio per autotrazione, ha proprietà chimico-fisiche meno severe, ammettendo una percentuale di zolfo superiore e nessun limite sul numero di cetano (indicatore di comportamento del combustibile durante la fase di accensione).

Il fatto che non esista un’ulteriore categoria dove inserire il gasolio agricolo, ci fa subito intuire come si tratti, a tutti gli effetti, di un combustibile che non ha caratteristiche chimiche proprie ed è quindi annoverabile in una delle due categorie sopra citate, in particolare, insieme al gasolio per autotrazione.

 

Qual è la differenza tra gasolio per automobili e gasolio agricolo?

Come abbiamo visto nel precedente paragrafo, gasolio per autotrazione e agricolo sono, da un punto di vista del prodotto, la stessa identica cosa. Ciò vuol dire che se riempissimo il serbatoio della nostra vettura con carburante di tipo agricolo, funzionerebbe senza alcun problema.

Allo stesso modo, rifornendo un trattore, o qualsiasi altro mezzo impiegato per attività agricole, ad un normale distributore di gasolio, il motore diesel si metterebbe in moto regolarmente e avrebbe il medesimo rendimento.

Allora perché inserire la dicitura agricolo?

In realtà, una differenza esiste ed è rappresentata dal colore del combustibile. Il gasolio agricolo viene addizionato con un additivo al termine del processo di produzione, in modo da rendere il suo aspetto verde ed impedire che i non addetti ai lavori del settore agricolo lo utilizzino per rifornire vetture e automezzi pesanti.

Inoltre, rappresenta una valida soluzione per rendere possibili e facilitare gli accertamenti da parte delle autorità preposte alle operazioni di controllo.

A parte il colore, la sostanziale differenza è rappresentata dal prezzo: il gasolio agricolo costa decisamente meno rispetto a quello venduto da un comune distributore di carburanti. Sappiamo bene come sul prezzo del carburante incidano pesantemente le accise imposte dallo Stato che per il gasolio agricolo sono limitate ad massimo del 22%.

Un enorme risparmio offerto dal legislatore con lo scopo di assicurare un’agevolazione fiscale agli operatori del settore agricolo che possono, così, acquistare il combustibile ad un prezzo particolarmente vantaggioso.

Naturalmente, questo particolare beneficio è riservato ai soli titolari di aziende agricole che, tuttavia, possono impiegare il gasolio, esclusivamente, per alimentare mezzi sfruttati nella lavorazione della terra o per altre attività legate, comunque, all’agricoltura.

Tutto questo rende il gasolio agricolo molto più difficile da reperire rispetto a quello per autotrazione rendendo necessario il possesso di determinati requisiti, secondo quanto prescritto nei relativi provvedimenti legislativi, per poterlo acquistare.

E’ bene subito sottolineare come l’utilizzo di combustibile agricolo su mezzi diversi da quelli previsti dalla legge, costituisca un reato punibile con una pena pecuniaria e, nei casi più gravi, con l’aggiunta di un periodo di detenzione.

 

Come si ottiene il gasolio agricolo?

Messo in chiaro che la sostanziale differenza tra il normale gasolio per autotrazione e quello agricolo stia solamente nella tassazione ridotta di quest’ultimo, appare evidente come ci siano dei severi requisiti da rispettare per poterlo acquistare. Una serie di norme introdotte per evitare che, anche i non addetti a lavori agricoli, possano utilizzare il carburante e godere di un’agevolazione non spettante.

I tre requisiti di base sono:

  • chi richiede il gasolio agricolo deve avere la qualifica di IAP (Imprenditore Agricolo Professionale). Si tratta di un soggetto che possiede competenze professionali specifiche nel settore dell’agricoltura, ovvero tutte le competenze richieste dalla normativa comunitaria. In aggiunta, la disciplina italiana pretende che per essere IAP, il soggetto debba dedicare almeno il 50% del suo tempo alle attività agricole e ricavarne almeno il 50% del reddito totale dichiarato (percentuale che scende al 25% se lavora in zone ritenute svantaggiate);
  • possedere un terreno su cui svolgere la professione di agricoltore;
  • essere iscritto presso la Camera di Commercio.

Una volta in possesso di tutti i requisti sopra elencati, l’agricoltore potrà richiedere, soltanto, una determinata quantità di gasolio agricolo in base a:

  • tipo di attività agricola praticata;
  • estensione del terreno di proprietà destinato alla coltivazione.

A tal proposito, in rete, si possono trovare le tabelle ministeriali aggiornate, con indicati i parametri per calcolare le esatte quantità di combustibile agricolo che ogni addetto ai lavori può richiedere.

 

A chi rivolgersi per ottenerlo?

È chiaro che visti gli enormi vantaggi fiscali, il gasolio agricolo non non possa essere acquistato presso un tradizionale benzinaio. La distribuzione è gestita da specifici enti regionali denominati UMI (Uffici Regionali Motori Agricoli).

Una volta in possesso di tutti i requisiti necessari, l’agricoltore deve presentare domanda entro il 30 giugno di ogni anno. La richiesta verrà presa in esame dagli uffici preposti alla verifica della conformità ai requisiti imposti dalla normativa e dopo aver ricevuto esito positivo verrà assegnata l’esatta quantità che si potrà acquistare.

Il gasolio viene confezionato in appositi bidoni facilmente trasportabili e si può ritirare presso i depositi dei consorzi agrari, oppure, richiedere il recapito direttamente in azienda.

 

Quanto gasolio agricolo spetta?

Una caratteristica che contraddistingue il gasolio agricolo è l’impossibilità di acquistarne una quantità imprecisata ed illimitata, esistono infatti delle precise quantità acquistabili stabilite dalla normativa in materia. Sono state create delle apposite tabelle ministeriali, aggiornate periodicamente, in cui vengono indicati gli esatti valori che un agricoltore può richiedere ed ottenere.

Per stabilire quanto gasolio si potrà acquistare, ogni attività agricola è classificata in base al prodotto coltivato e alle varie fasi necessarie per la sua lavorazione. Ad esempio, ci sarà la tabella dedicata alla sola coltivazione del mais e con suddivise le diverse attività per ottenere il prodotto finale come aratura/zappatura, sarchiatura, raccolta granella, etc.

Ricordiamo che per rispondere il più possibile alle esigenze degli agricoltori, alcune Regioni hanno deciso di modificare i parametri stabiliti dalla normativa Nazionale introducendo proprie tabelle. Un’esigenza nata, per meglio avvicinarsi ai fabbisogni delle aziende agricole e sviluppata grazie al confronto e la collaborazione tra i funzionari regionali e i responsabili delle organizzazioni professionali degli agricoltori.

In conclusione, non si può sapere a priori quanto gasolio agricolo spetti, effettivamente, di diritto; il quantitativo dipenderà dai regolamenti regionali, dal tipo di attività praticata e dall’estensione del terreno destinato alla coltivazione.

 

Dove è possibile trovare il gasolio agricolo?

Il gasolio agricolo non è assolutamente un combustibile facilmente reperibile. I bidoni sono stipati presso i consorzi agrari e non è possibile acquistarli da nessun’altra parte, tanto meno in centri per il fai da te o nei più attrezzati garden center.

Chi possiede anche grossi appezzamenti di terreno ma non è un agricoltore professionista, non può richiedere il gasolio agricolo ma dovrà rifornire, eventuali mezzi, con quello per autotrazione acquistabile presso un normale distributore di carburanti.

In realtà, esiste un’altra possibilità di approvvigionamento per il carburante agricolo, ovvero rivolgendosi ai cosiddetti Tank Diesel. Si tratta di una forma di distribuzione più comoda, che consente all’imprenditore agricolo di rifornirsi direttamente da un distributore, tuttavia, restano necessari i medesimi requisiti e si potrà ottenere solo la quantità stabilita dalla legge.

 

Sanzioni per chi detiene illegalmente il gasolio agricolo e rischi per l’utilizzo nelle automobili

L’utilizzo del gasolio agricolo è disciplinato dall’articolo 40 del Testo unico sulle accise, inserito nel decreto legislativo 504/95. L’impiego improprio di questo tipo di carburante costituisce un reato con annesse pene molto severe.

Chi viene colto in flagranza di reato dagli organi di controllo che accertano la produzione e distribuzione illegale, oppure, la presenza di gasolio verde in un mezzo non consentito, potrebbe essere punito con un periodo detentivo, oltre che con una sanzione amministrativa. La pena pecuniaria può andare: dal doppio fino al decuplo della tassa evasa, ossia l’accisa non versata all’Erario.

L’articolo 40 è stato elaborato in modo molto dettagliato per indicare, con precisione chi rientra, tra i trasgressori e specificare che, anche la sola intenzione di voler utilizzare il gasolio agricolo, può far scattare le sanzioni amministrative e la pena detentiva. Inoltre, viene stabilito come il quantitativo di carburante agricolo detenuto illegalmente possa influire sulla pena, alleviandola oppure inasprendola a seconda delle varie circostanze.

Precisiamo che tra i trasgressori non rientrano soltanto tutti quelli che fanno il pieno di gasolio agricolo alla propria vettura, ma anche i soggetti che non sottopongono i carburanti utilizzati ai dovuti accertamenti da parte degli organi di controllo, chi impiega gasolio agricolo pur non possedendo i requisiti per godere delle agevolazioni fiscali, chi crea miscele ottenendo carburanti sui quali dovrebbe gravare un’accisa superiore e chi produce e distribuisce illegalmente combustibile di tipo agricolo.

Nei tre commi finali, la normativa quantifica le pene previste in base al quantitativo di gasolio agricolo utilizzato oppure detenuto non rispettando la legge. La situazione più grave viene accertata quando il soggetto detiene più di 2000 chilogrammi di carburante agricolo: si rischia da un minimo di un anno fino ad un massimo di 5 anni di reclusione, oltre ad una multa molto salata.

Il legislatore ha previsto una pena di tale severità poiché si presume che chi detenga un così alto quantitativo di carburante verde non si limiti al solo uso personale, ma anche alla distribuzione illegale, rivendendo il gasolio verde e traendone un ingiusto profitto.

Nel comma 6 della legge vengono disciplinati i casi in cui è accertato l’uso di gasolio agricolo per alimentare un’autovettura. Anche in queste situazioni la pena è direttamente proporzionale al quantitativo di carburante agricolo detenuto illegalmente. Se le autorità ne trovano meno di 100 chilogrammi, scatta la sola sanzione amministrativa con conseguente pagamento della multa che va dal doppio fino ad un massimo di 10 volte l’imposta evasa. Se, invece, il carburante agricolo supera tale limite, la pena si aggrava e prevede anche un periodo di reclusione da 1 a 5 anni.

Nella migliore delle ipotesi si va incontro ad una sola contravvenzione a partire da 516,46 euro, ma si può arrivare a superare abbondantemente i 7mila euro. Cifre che dovrebbero “far passare la voglia” a chi intende fare il pieno alla propria vettura col gasolio agricolo al solo scopo di risparmiare qualche decina di euro di carburante ogni mese.

Ricordiamo che inizialmente la normativa prevedeva anche il sequestro del veicolo in caso di trasgressione. Successivamente, una sentenza della Corte di Cassazione (n.14287 del 2006) ha stabilito che il sequestro riguarda i soli mezzi utilizzati per la fabbricazione e il contrabbando del gasolio agricolo e non quelli destinati ad uso privato come le automobili.

   

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1 Comment
Samuele

Novembre 4, 2020 @ 08:47

Reply

Buongiorno In realtà non è vero che per avere il gasolio agricolo serve la qualifica di App Basta avere la partita IVA agricola

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