La truffa delle false separazioni per evadere le tasse

Il giorno del “si” eterno, quello in cui si giura amore e fedeltà al proprio partner per la vita subisce un altro colpo basso… Il numero delle separazioni e dei divorzi, in costante ascesa dal 1995 ad oggi per tutta una serie di cause sulle quali non è questo il luogo per dibatterne, continua a crescere perchè esiste una percentuale in crescita di coppie che si separano per convenienza.

I nostri nonni, un tempo, ci dicevano “sposati che ti conviene!“, perché in tempi di magra era fondamentale avere una persona al proprio fianco (il coniuge) con cui unire le forze, gli stipendi, acquistare insieme la casa in cui abitare, condividere vita, guadagni, spese, gioie e dolori…

Oggi invece, può succedere che il nostro commercialista ci dica “separati che ti conviene“, perché è con le innumerevoli tasse che gravano attualmente sulla famiglia, probabilmente si vive meglio da single, almeno per quel che riguarda la pressione fiscale.

L’ordine degli avvocati matrimonialisti ha stimato che ogni anno, si verificano quasi 7.000 separazioni fittizie (il 7%), al solo scopo di eludere il Fisco sfruttando gli sgravi che derivano dal nuovo status di single:

  • seconde case che diventano prime case (una per coniuge);
  • riduzione delle tariffe scolastiche per i figli;
  • riduzione della tassa sulla raccolta rifiuti;
  • un’ISEE più basso che da luogo ad altri sconti come (mensa scolastica, rette asilo, scuolabus e sanità)
  • l’assegno di mantenimento che abbassa il reddito del più ricco consentendogli un risparmio fiscale;
  • il reddito familiare si abbassa perchè frazionato sui due coniugi e, pertanto, le tasse saranno da pagarsi ad un’aliquota più bassa;

Una bella separazione consensuale può far risparmiare ad una coppia con un reddito medio alto (80-100 mila euro l’anno per il marito libero professionista e capofamiglia con moglie casalinga o lavoratrice part-time), fino a 7 mila euro l’anno di IRPEF con un assegno di mantenimento, accordato alla moglie, di 3.000 euro al mese.

Il marito, dopo la finta separazione, dovrebbe trasferirsi nella casa al mare di proprietà della famiglia, eleggendola a sua residenza principale, e, guarda un po’, trasformando quella che era una seconda casa, in una prima casa con un evidente risparmio di Irpef, IMU, tributi locali, bolletta elettrica, ecc.

Tutti soldi che resteranno nelle disponibilità della coppia che comunque continuerà a fare la vita che faceva prima della separazione fittizia, vivendo sotto lo stesso tetto ma beneficiando degli sconti e degli sgravi della vita da single.

Insomma anche la pressione fiscale italiana può diventare, anzi è diventata uno dei motivi che spingono le giovani coppie a separarsi!

Ma andiamo per ordine e vediamo nel dettaglio cosa comporta questo tipo di separazione: dai benefici fiscali, ai costi ed adempimenti necessari, ai rischi che si corrono qualora venisse scoperchiato il “vaso di pandora“.

Indice:

 

Cosa spinge le coppie alla finta separazione

E’ semplice ed è un trucco abbastanza vecchio, i “separati di facciata” sono sempre esistiti ed aumentano con il passare degli anni. La crescente pressione fiscale sulla famiglia e le agevolazioni per chi è single, spingono tantissime coppie che vivono felicemente e, probabilmente, hanno anche dei figli a scegliere questa strada, perché “apparire” single di fronte al Fisco è sempre la scelta migliore.

Specie se la famiglia ha un reddito medio-alto, poter frazionare i ricavi è sempre più conveniente che presentarsi di fronte all’Agenzia delle Entrate “tutti insieme appassionatamente” non potendo sfruttare gli innumerevoli sgravi disponibili.

Addirittura ci sono coppie che si “separano per finta“, dopo 15-20 anni di matrimonio, al solo scopo di conseguire l’assegno sociale intestato al coniuge più debole che poi beneficerà anche di ulteriori detrazioni e sgravi.

Un esempio su tutti, il fatto di essere, mamma single con figli a carico e un reddito modesto consentirà alla “signora separata” di sfruttare l’esenzione ai ticket sanitari, salire nelle graduatorie relative al pubblico impiego, avere un ISEE basso e quindi ricevere ulteriori sgravi per i bimbi a scuola, sulla tassa rifiuti, ricevere gli assegni familiari con importi più elevati, ecc.

In tutto questo anche il coniuge più forte economicamente ne trarrà beneficio, infatti, potrà dedurre dal proprio reddito l’assegno di mantenimento che “verserà fittiziamente” all’ex coniuge, sposterà formalmente la sua residenza nella casa al mare non pagando più l’IMU, pagherà le utenze come se anche quella fosse una prima casa e,addirittura, se non fosse proprietario di una seconda casa, potrebbe acquistarne una a condizioni migliori che da sposato perchè comprerebbe una prima casa e non una seconda casa.

Solo l’imposta di registro tra la prima e la seconda casa varia dal 3% al 7%: tanto per far due calcoli, su 200.000 euro si arrivano a risparmiare la bellezza di 11.000 €… Non poco direi.

 

Quanto costano le finte separazioni e come fare per ottenerle

Partiamo dal presupposto che una separazione consensuale, con i due coniugi d’accordo su tutti i punti, sia molto semplice, veloce e con costi davvero ridotti.

Decidere di separarsi, nella maggior parte dei casi, significa dover pagare un legale, per risparmiare può andar bene lo stesso per entrambi i coniugi, con parcelle che variano, anche di molto, a seconda della città di residenza.

Gli avvocati, che vivono e lavorano anche loro per portare a casa la pagnotta, per le separazioni “molto consensuali” hanno un tariffario con prezzi stracciati, 600 € per l’onorario più un altro centinaio di euro tra tribunale, tasse e depositi vari.

Insomma, ci si può separare consensualmente, comodamente e assistiti da un legale, alla modica cifra di 700 € che, sono un nulla se paragonati ai benefici che ne derivano dal nuovo status di single che i due coniugi otterranno dopo questo escamotage.

Ma esistono altre soluzioni, alcune ancor più economiche, altre meno, e le elenco di seguito:

  • Separazione con assistenza di due legali, uno per coniuge che depositeranno il ricorso presso il Tribunale dove avrà luogo l’udienza;
  • Sfruttare la negoziazione assistita degli avvocati (uno per coniuge) senza la necessità di recarsi in tribunale;
  • Presentarsi, i due coniugi, di comune accordo in Tribunale senza l’assistenza di avvocati e fissare l’udienza per la separazione;
  • Nei casi di assenza di figli minori o non autosufficienti e, laddove non vi siano questioni patrimoniali da risolvere a favore dell’uno o dell’altro coniuge, ad esempio, in assenza di proprietà immobiliari, mutui cointestati, ecc. sarà possibile recarsi direttamente al Comune di residenza e separarsi dinnanzi all’ufficiale di stato civile.

Tralasciando quindi i casi, fai da te, ovvero quando si decide di separarsi senza avvocati, in cui i costi variano dai circa 20 euro della separazione in comune ai 50 €  della procedura in Tribunale senza legali, una separazione consensuale, seguita da un avvocato, può costare dai 700 €, in assenza di particolari clausole o situazioni complicate da gestire, fino a 3.000 se sarà necessario suddividere il Patrimonio di famiglia o trasferire altri beni comuni.

 

Vantaggi di una finta separazione

  • Il reddito unico familiare salta e viene frazionato tra i due coniugi con conseguente aumento di detrazioni, bonus, e abbassamento delle aliquote progressive;
  •  Il coniuge più ricco verserà (in modo fittizio ovviamente) un assegno di mantenimento che potrà dedurre dal proprio reddito e quindi pagare meno tasse;
  • Aumento delle detrazioni di imposta per il coniuge più debole;
  • Abbassamento dell’ISEE per il coniuge più debole con conseguenti sgravi su tariffe scolastiche per i figli, servizi sanitari e tariffe comunali (la TARI su tutte);
  • Possibilità per il coniuge più abbiente di stabilire la sua residenza fittizia nella seconda casa, magari al mare, “trasformandola in una prima casa” con conseguente risparmio di IMU, utenze e altre imposte comunali. Di fatto, dividendosi la proprietà degli immobili, ad uno la casa in città, all’altro la seconda casa al mare, si avranno due prime case;
  • Separarsi, spesso, può anche essere un escamotage per aggirare i debiti di uno dei due coniugi che, se in fase di separazione decide di intestare tutto all’altro, risulterà poi nullatenente nei confronti dei suoi creditori. E, soprattutto, non perché abbia alienato i suoi beni vendendoli, ma a causa della sentenza di un giudice del tribunale, quindi con un giustificativo più difficile da impugnare che una donazione o una vendita fatta in estremis in danno ai creditori;
  • Per qualsiasi altro problema di carattere legale, finanziario o penale, la finta separazione, con attribuzione delle proprietà comuni al coniuge “pulito“, ha come effetto quello di separare il patrimonio e metterlo al riparo da creditori, Fisco e altri eventuali problemi;
  • Anche sui figli il risparmio è notevole in quanto, normalmente, vengono messi a carico della madre, che è il coniuge meno abbiente. Lo status di madre single porta con se innumerevoli vantaggi e sgravi grazie all’Isee proprio per le tasse scolastiche, la sanità, e le attività collaterali dei bambini (sport, prescuola, doposcuola, mensa scolastica, certificati medici, ecc.);
  • Al coniuge più debole spesso spetta l’assegno sociale;

 

I rischi delle finte separazioni: sanzioni e denunce

Abbiamo visto gli innumerevoli vantaggi che comporta questa pratica illecita o border line, chiamiamola come vogliamo, per eludere il Fisco. I finti separati riescono a risparmiare migliaia di euro nel corso degli anni a danno dello Stato.

E la cosa peggiore, o migliore, dipende da che punto di vista la si guardi, è che sia molto difficile stanare i finti separati, infatti, solo pochi hanno avuto la sfortuna di essere stati pinzati, ed alcuni di loro, per scamparla, hanno simulato una improbabile riconciliazione familiare che avrebbero di li a poco regolarizzato.

Ma cosa rischiano le coppie che vengono “beccate” ad inscenare una finta separazione?

Partiamo dal presupposto che chi si separa in modo fittizio commette un reato che, nel caso di comportamenti finalizzati all’evasione fiscale, può configurare una truffa ai danni dello Stato, e può portare a pene detentive da 6 mesi a 3 anni e multe da 51 € a 1.032 €.

Pene che possono aggravarsi fino a 5 anni di reclusione e 1.550 euro di sanzioni, quando e se il raggiro viene commesso a danno dello Stato o di qualsiasi altro ente pubblico.

 

Mai fidarsi della moglie!

Oltre al rischio di essere scoperti, specie i più abbienti della coppia, ovvero i mariti imprenditori che decidono di mettere in atto una finta separazione, devono guardarsi bene dal concedere condizioni troppo vantaggiose alla consorte…

Non è inusuale infatti, il caso di mogli che, vedendosi accordati assegni di mantenimento di 3.000 € o più mensili, la proprietà di un immobile e altre agevolazioni, non decidano di salutare il marito sul serio e vivere la loro vita di donne separate e, in fondo, anche mantenute!

Attenzione perchè non sempre le ciambelle riescono col buco!

   

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