Cos’è la gestione patrimoniale?

Scritto da Omar Cecchelani in Famiglia

Spesso si sente parlare di gestione patrimoniale, anche se non tutti ne conoscono realmente il significato e le caratteristiche: eppure, nei discorsi comuni capita frequentemente di sentire parlare di questa forma interessante di investimento. Con la gestione patrimoniale i risparmiatori, attraverso la stipula di un contratto (mandato di gestione), affidano la gestione dei propri patrimoni a società autorizzate ad operare sui loro soldi. A tal fine, gli intermediari decidono autonomamente come investire i capitali dei risparmiatori, sempre però rispettando i vincoli previsti dal mandato di gestione.

Pertanto, la gestione patrimoniale, è una forma di contratto di investimento tra istituti bancari e clienti, attraverso la quale i risparmiatori delegano la gestione del loro patrimoni. I clienti conferiscono il denaro attraverso bonifici e, con dei precisi limiti stabiliti nel mandato di gestione, autorizzano le banche alla gestione del capitale. Capitali che non possono essere impiegati dai gestori per altri fini, bensì soltanto utilizzati secondo le indicazioni conferite dai clienti.

Sono autorizzati alle gestioni del patrimonio le SIM (Società di Intermediazione Mobiliare) e le SGR (Società di Gestione del Risparmio), oppure player bancari autorizzati ad operare in questo campo. Il fine gestione patrimoniale è quello di conseguire nel corso del tempo una rivalutazione dei capitali depositati. Un’interessante forma di investimento che andremo ad analizzare ancora meglio nei paragrafi successivi attraverso la conoscenza delle sue principali caratteristiche.

Indice:

 

Come funziona la Gestione Patrimoniale

Questa forma di investimento funziona in maniera piuttosto semplice, cioè attraverso la stipula contrattuale del mandato di gestione con il quale il risparmiatore incarica una società regolarmente autorizzata ad operare nel campo, a gestire il suo patrimonio. Il cliente è tenuto a fare chiarezza sui suoi obiettivi e sul personale profilo di rischio, in seguito la società prescelta si interesserà al trasferimento del patrimonio su un conto a nome del risparmiatore presso una banca depositaria.

A ciascun risparmiatore viene associato un profilo di rischio, che cambia in base alle finalità e ai rischi scelti, con uno specifico processo di profilatura. Il gestore (società), nei tempi concordati con il risparmiatore, trasmette i rendiconti connessi all’andamento della stessa gestione. In questa maniera ogni cliente può scegliere se continuare con il mandato di gestione stipulato con la società, oppure interrompere il rapporto. In un secondo momento, il gestore prescelto realizza un apposito portafogli di investimento.

La gestione patrimoniale ha una durata indeterminata, con il risparmiatore che in qualsiasi istante può chiedere il rimborso totale, o anche parziale, del capitale. Gli intermediari finanziari possono essere banche, assicurazioni, società di gestione del risparmio e di intermediazione mobiliare. A tutti gli effetti, il mercato è regolamentato da precise disposizioni, che prevedono l’operato esclusivamente di società autorizzate e con i risparmiatori che nel mandato di gestione indicano delle dettagliate linee guida.

 

Le differenze con i fondi comuni

La gestione patrimoniale si distingue dai fondi comuni, con i quali è prevista una gestione collettiva, soprattutto per la gestione dei capitali individuali. Il risparmiatore, con la gestione patrimoniale, come più volte già anticipato, attraverso il mandato di gestione individua dei limiti di gestione, cosa che non si manifesta con un fondo comune.

Con quest’ultima forma di investimento viene a smaterializzarsi l’individualità del conferimento. Con l’investimento in fondi comuni infatti i risparmiatori non hanno la possibilità di indirizzare le modalità di impiego dei capitali, possono solamente scegliere il fondo ritenuto più congeniale. Una distinzione non da poco da tenere bene in mente.

Invece, la gestione patrimoniale è caratterizzata da un conto intestato direttamente al risparmiatore e le relative operazioni vengono annotate a nome del cliente stesso. Tuttavia, proprio per la natura della gestione patrimoniale, per le sue caratteristiche e per le linee guida che il risparmiatore è tenuto a dettare alla società di gestione, è richiesta al cliente una specifica competenza per ottimizzare le scelte da fare. Difficile riuscire a indicare dei limiti e altri vincoli se non si conosce la materia.

 

Le tipologie di Gestione Patrimoniale

La gestione può distinguersi nelle seguenti tipologie:

  • gestione patrimoniale mobiliare (GPM), con la quale i patrimoni dei risparmiatori vengono investiti in obbligazioni, ETF e azioni;
  • gestione patrimoniale in fondi (GPF), con la quale i patrimoni vengono investiti in quote di fondi comuni;
  • gestione patrimoniale mista.

Inoltre, questa forma di investimento, si differenzia in base al mandato, con o senza un accordo preventivo, con il risparmiatore. La durata è a tempo indeterminato, con il cliente che in qualunque momento ha facoltà di chiedete il rimborso totale o solo di una parte del capitale investito.

Con la gestione patrimoniale mobiliare il patrimonio dei risparmiatori viene dunque investito soprattutto in strumenti finanziari con le banche che, dietro mandato dei clienti, gestiscono i loro risparmi. I servizi GPM risultano stimolanti per diversi investitori, che hanno così la possibilità di delegare la gestione dei soldi a veri e propri professionisti. Con una gestione del genere il risparmiatore deve soltanto incaricare la banca, tramite apposito mandato e alcuni vincoli, alla gestione del suo capitale. Il fine è quello di conseguire una rivalutazione del proprio capitale,

Invece con la gestione patrimoniale in fondi, i capitali dei risparmiatori vengono investiti in quote di fondi comuni. Trattasi di un tipo di gestione indicata per qualunque risparmiatore.

Per finire, al di là del supporto competente di esperti professionisti del settore, investire i propri risparmi è un’operazione seria da ponderare con molta attenzione. In altre parole, per indirizzare al meglio i propri investimenti è fondamentale la conoscenza almeno delle principali dinamiche di mercato.

   

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