Come si calcola l’ISEE e quali documenti servono
L’ISEE rappresenta lo strumento utilizzato da enti pubblici e privati per valutare la situazione patrimoniale e reddituale di un nucleo familiare che intende richiedere un’agevolazione sociale. L’indicatore della situazione economica equivalente è un’attestazione rilasciata dall’INPS e che il contribuente è tenuto a presentare per dimostrare di aver diritto a un servizio socio assistenziale, ad esempio, oppure solo per acquistare l’abbonamento agevolato al servizio di trasporto pubblico, richiedere riduzioni delle tasse scolastiche, per la richiesta dell’assegno unico universale per i figli minori, ecc.
Vista l’importanza di tale indicatore proviamo di analizzare nel dettaglio cos’è, che differenza passa tra ISEE e dichiarazione dei redditi, come si calcola e quale documentazione serve.
Indice:
- Cos’è l’ISEE
- Differenza tra ISEE e dichiarazione dei redditi
- Metodi per ottenere l’ISEE
- Dichiarazione Sostituiva Unica: di cosa si tratta?
- Quadro A
- Cosa accade se i coniugi hanno una diversa residenza anagrafica?
- Figli minorenni e minori affidati
- Figli maggiorenni non conviventi
- Soggetti portatori di handicap
- Come compilare il quadro A
- Quadro B
- Compilazione del quadro B
- Quadro FC2
- Quadro FC3
- Come compilare il quadro FC3
- Quadro FC4
- Quadro FC5
- Quadro FC6
- Calcolo dell’ISEE
- Quale documentazione serve?
Cos’è l’ISEE
Come abbiamo già anticipato, ISEE è l’acronimo di indicatore della situazione economica equivalente. Rappresenta un’autocertificazione che permette ad una famiglia l’accesso agevolato a prestazioni sociali e servizi di pubblica utilità.
L’aspetto rilevate di questa tipologia di documento sta nella possibilità di stabilire un parametro oggettivo per la classificazione delle famiglie italiane in gruppi omogenei. Ciò consente all’ente di erogare la prestazione, o il servizio, agevolando le categorie effettivamente più bisognose.
L’ISEE trova applicazione in numerosi contesti che riguardano, soprattutto, i servizi pubblici: in tal senso è necessario presentare l’autocertificazione per l’acquisto di un abbonamento con agevolazione per trasporto su tram, treni e autobus, oppure per il pagamento della quota d’iscrizione alla scuola superiore o all’università, nonché per ottenere la riduzione della mensa scolastica. Dal 2022 l’ISEE è richiesto anche per l’erogazione dell’assegno unico universale che sostituisce le principali agevolazioni per la famiglia.
Differenza tra ISEE e dichiarazione dei redditi
In apparenza l’indicatore della situazione economica equivalente potrebbe essere confuso con la dichiarazione dei redditi. In realtà rappresentano strumenti con finalità completamente diverse, ovvero:
- l’ISEE non fa riferimento alla situazione reddituale della singola persona, bensì a quella di un nucleo familiare: pertanto, accomuna soggetti che hanno la stessa residenza anagrafica. Inoltre, l’indicatore considera ulteriori parametri per definire con accuratezza la situazione economica ed, in particolare, il patrimonio detenuto in Italia e all’estero, nonché eventuali debiti a carico della famiglia (ad esempio un mutuo contratto sulla prima casa);
- la dichiarazione dei redditi, invece, si riferisce ad un individuo che dichiara al Fisco le entrate economiche percepite nel periodo d’imposta.
La funzione primaria della dichiarazione dei redditi è quella di consentire al cittadino di rendere noto all’Amministrazione finanziaria la sua capacità contributiva e quantificare correttamente le imposte da pagare. Al contempo, la dichiarazione dei redditi risulta fondamentale anche per calcolare e presentare l’ISEE.
Metodi per ottenere l’ISEE
I soggetti che intendono richiedere agevolazioni attraverso l’indicatore ISEE, possono avvalersi delle seguenti procedure:
- presentare autonomamente la DSU (Dichiarazione Sostitutiva Unica) tramite il sito dell’INPS, utilizzando le credenziali personali SPID;
- richiedere l’assistenza di un professionista abilitato (commercialista, ragioniere o addetto di un centro di assistenza fiscale), il quale provvederà a predisporre la Dichiarazione Sostitutiva Unica.
Indipendentemente dal metodo scelto, lo scopo è quello di predisporre tutte le informazioni che verranno utilizzate dall’INPS per calcolare l’ISEE.
Dichiarazione Sostituiva Unica: di cosa si tratta?
Abbiamo appena nominato la DSU, quindi cerchiamo di capire esattamente cos’è. La Dichiarazione Sostitutiva Unica è un documento contenente dati anagrafici, economici e patrimoniali del nucleo familiare. In particolare, è costituita da un modulo di base e un numero di allegati pari a quanti sono i membri della famiglia.
Non dimentichiamo che il contribuente, presentando la DSU, si assume la piena responsabilità, anche penale, di quanto in essa dichiarato. Tale documento rappresenta la fonte primaria di informazioni al fine di elaborare l’attestazione ISEE. Di seguito andiamo ad analizzare quali sono i quadri e come compilarli correttamente:
Quadro A
La compilazione del quadro A serve per determinare la composizione del nucleo familiare, che va inteso come quello compreso nello Stato di famiglia. Pertanto, è la residenza ad essere rilevante ai fini ISEE. In generale, il nucleo familiare è rappresentato dai membri che compongono la famiglia anagrafica al momento della presentazione della Dichiarazione Sostituiva Unica.
Coniuge e figli minori non conviventi sono da considerarsi membri del nucleo familiare, quindi rilevanti ai fini ISEE. Anche figli maggiorenni non conviventi, ma comunque fiscalmente a carico dei genitori, devono essere aggregati. Sono esclusi nel solo caso in cui risultino coniugati e/o con figli.
Per evitare errori è utile ricordare che abbia valenza, ai fini ISEE, solo lo Stato di famiglia rilasciato dal proprio Comune di residenza. Di conseguenza, non ha alcuna rilevanza il grado di parentela. Per ottenere l’indicatore della situazione economica equivalente tutti i membri della famiglia sono tenuti a compilare la propria DSU.
Cosa accade se i coniugi hanno una diversa residenza anagrafica?
In questa particolare situazione i coniugi appartengono a nuclei familiari distinti solo se:
- il giudice ha pronunciato la sentenza di separazione, oppure è stata ordinata la separazione in base a quanto previsto dall’articolo 126 del CC;
- la diversa residenza è causata da provvedimenti temporanei e urgenti;
- è stata presentata domanda di scioglimento o cessazione degli effetti civili del matrimonio;
- il coniuge è stato abbandonato, con accertamento del giudice, o da parte della pubblica autorità, con competenza in materia di servizi sociali.
Inoltre, ricordiamo che anche un coniuge iscritto all’AIRE (anagrafe italiani residenti all’estero) dev’essere considerato un membro della famiglia dell’altro coniuge.
Figli minorenni e minori affidati
In questi casi è necessario tenere presente che:
- figli con età inferiore a 18 anni appartengono al nucleo familiare del genitore con il quale convivono;
- minorenni in affidamento temporaneo sono considerati nuclei familiari a sé, fermo restando la possibilità del genitore affidatario di inserirli nel proprio nucleo familiare. A seguito di tale decisione, la situazione rimarrà inalterata per tutto il periodo di validità della DSU;
- minorenni in affidamento preadottivo sono equiparati al figlio dell’affidatario, pertanto fanno parte del nucleo familiare;
- minorenni in affidamento ma collocati presso una comunità, sono considerati nuclei familiari distinti.
Figli maggiorenni non conviventi
Il figlio di maggiore età non convivente con i genitori costituisce un nucleo familiare distinto, quando non risulti fiscalmente a carico della madre e del padre. In quest’ultimo caso, il soggetto deve essere comunque considerato un nucleo familiare diverso da quello dei genitori se risulta sposato e/o ha figli.
In presenza di genitori con nuclei familiari distinti, il figlio maggiorenne, se fiscalmente a carico di entrambi i genitori, può decidere a quale famiglia appartenere. La scelta vale per tutto il periodo di validità della DSU.
Soggetti portatori di handicap
Nella DSU è possibile indicare la presenza di membri del nucleo familiare portatori di handicap. In questi casi è necessario possedere la certificazione che attesta la disabilità psicofisica, oppure l’invalidità superiore al 66% di riduzione della capacità lavorativa.
Come compilare il quadro A
La prima sezione è dedicata all’inserimento dei dati anagrafici di tutti i componenti del nucleo familiare, a partire dal dichiarante. Tra le varie informazioni bisogna indicare se eventuali figli minorenni percepiscono o meno un reddito.
Nella seconda sezione sono richieste una serie di informazioni al fine di stabilire se il dichiarante abbia diritto a un computo più vantaggioso dell’indicatore. Questa parte dev’essere compilata solo se nel nucleo familiare sono presenti figli minorenni.
La terza sezione è dedicata ai nuclei familiari composti da almeno tre figli. Tale aspetto costituisce un fattore determinante per ottenere un indicatore della situazione economica più vantaggioso. Ricordiamo che i figli di un componente e del suo coniuge possono essere sommati ai figli del dichiarante. Tuttavia, non è possibile includere nel conteggio i figli di nuclei aggregati. Per capire meglio questo concetto facciamo un esempio: supponiamo che Mario e Francesca, coniugati, abbiano due figli e vivano tutti insieme a Marco, fratello di Mario, con suo figlio. In questo caso i tre figli, sebbene residenti sotto lo stesso tetto, non possono essere sommati nell’ISEE di Marco e la terza sezione del quadro A non va compilata.
Quadro B
Il quadro B è predisposto per l’inserimento delle informazioni inerenti la casa di abitazione del nucleo familiare, ovvero l’immobile in cui abitualmente risiedono tutti i membri della famiglia. Qualora un componente risieda in una diversa abitazione, in fase di compilazione della DSU gli altri membri e il dichiarante devono scegliere una delle due abitazioni.
Ricordiamo che l’immobile deve trovarsi sul territorio italiano, pertanto se il coniuge risulta iscritto all’AIRE non è possibile indicare come abitazione del nucleo familiare la casa all’estero.
Compilazione del quadro B
Il quadro B è suddiviso nelle seguenti sezioni:
- la prima sezione in cui inserire i dati per identificare il luogo di ubicazione dell’abitazione (indirizzo, numero civico, comune, provincia e CAP). Inoltre, è necessario indicare se l’immobile sia di proprietà, in affitto, oppure detenuto con altri diritti reali di godimento;
- la seconda sezione da compilare solo se la casa di abitazione è in affitto. I dati richiesti riguardano il codice fiscale del singolo intestatario, o di più intestatari facenti parte del medesimo nucleo familiare e gli estremi del contratto di locazione (data di registrazione, numero della pratica e codice dell’ufficio dov’è stata effettuata la registrazione). Il dichiarante deve anche inserire l’importo del canone di affitto (compreso di eventuale adeguamento) al momento della presentazione della DSU. Nel caso di un alloggio che non prevede la registrazione del contratto di locazione (ad esempio l’edilizia residenziale pubblica), basta inserire il numero di protocollo della pratica di assegnazione;
- la terza sezione, da compilare solamente se il coniuge del dichiarante ha una diversa residenza. In pratica, si dovrà scegliere quale residenza del nucleo familiare prendere come riferimento.
Quadro FC2
Nel quadro FC2 il dichiarante deve inserire i dati richiesti per individuare il patrimonio mobiliare del nucleo familiare, in possesso alla data del 31 dicembre del secondo anno precedente al momento di presentazione della DSU. Rientrano nel patrimonio mobiliare:
- conti correnti bancari e postali;
- depositi;
- carte prepagate con codice IBAN;
- titoli di stato e strumenti finanziari equiparati (obbligazioni, certificati di deposito, buoni fruttiferi, ecc);
- azioni o quote gestite tramite OICR con sede in Italia o all’estero;
- partecipazioni azionarie in società con sede in Italia o all’estero e quotate in mercati regolamentati;
- azioni di società non quotate in mercati regolamentati;
- massa patrimoniale: che rappresenta un insieme di beni e denaro non relativo all’impresa e affidato in gestione ad un soggetto abilitato. Come valore va considerato quello risultante dall’ultimo rendiconto in base ai criteri imposti dalla Commissione nazionale per le società e la borsa;
- contratti di assicurazione mista sulla vita o a capitalizzazione (sono comprese anche le polizze a premio unico anticipato, mentre vengono esclusi i contratti di assicurazione sulla vita per i quali, alla suddetta data del 31 dicembre, non risulta più esercitabile il diritto di riscatto);
- valore del patrimonio netto per ditte individuali in contabilità ordinaria;
- valore delle rimanenze finali e dei beni ammortizzabili per ditte individuali in regime di contabilità semplificata.
Quadro FC3
Nel quadro FC3 il dichiarante deve inserire i dati richiesti per l’individuazione del patrimonio immobiliare del nucleo familiare detenuto in Italia e all’estero. Il periodo di riferimento è sempre il 31 dicembre del secondo anno precedente alla data di presentazione della DSU. Tutto ciò avviene senza tener conto del periodo di possesso dei beni, di conseguenza:
- i beni posseduti in momenti successivi non vanno conteggiati;
- i beni posseduti al 31 dicembre vanno sempre conteggianti, anche se non risultano più di proprietà del dichiarante al momento della presentazione della DSU.
Fanno parte del patrimonio immobiliare tutti i beni riferiti al nucleo familiare su cui sono esercitati diritti di:
- proprietà;
- usufrutto;
- uso;
- abitazione;
- servitù;
- superficie;
- enfiteusi.
Dal patrimonio immobiliare sono esclusi i beni in nuda proprietà. Qualora al 31 dicembre il dichiarante non possedesse un patrimonio immobiliare, può tralasciare la compilazione del quadro FC3.
Come compilare il quadro FC3
La compilazione è piuttosto intuitiva, infatti si tratta di una tabella in cui ogni riga identifica il singolo cespite che rientra nel patrimonio immobiliare. Il dichiarante non deve far altro che compilare le varie colonne indicando il tipo di bene (fabbricato, terreno edificabile o terreno agricolo), l’ubicazione del bene (Comune e Stato) e la quota di possesso (se l’immobile o il terreno è posseduto internamente dal dichiarante dovrà indicare 100%). Nella quarta colonna va inserito il valore dell’immobile tenendo presente se ubicato in Italia (si considera il valore utilizzato ai fini IMU) o all’estero (si considera il valore utilizzato ai fini IVIE).
Anche per gli immobili esenti da IMU è obbligatorio indicare il valore. Infine, nell’ultima colonna è necessario dichiarare l’eventuale capitale residuo del mutuo e ciò che rimane da pagare nel caso di contratto di acquisto o costruzione.
Quadro FC4
Il dichiarante deve compilare il quadro FC4 per indicare i redditi ai fini ISEE relativi al periodo di riferimento. In realtà, l’Agenzia delle Entrate fornisce direttamente all’INPS la maggior parte dei redditi generati dal dichiarante e dai componenti del suo nucleo familiare. Ciò nonostante, esistono alcune particolari tipologie reddituali che vanno dichiarate nella DSU.
In queste categorie di reddito fanno parte le entrate soggette a imposta sostitutiva o a ritenuta a titolo d’imposta e gli esempi più comuni riguardano:
- compensi ricevuti per lavori socialmente utili già tassati alla fonte, ovvero i cosiddetti redditi da LSU. Tale regime agevolato è però valido se il soggetto non ha generato ai fini IRPEF redditi superiori a 9.296,22 euro, al netto della deduzione per la prima casa;
- prestazioni per previdenza complementare qualora vengano elargite sotto forma di rendita;
- redditi derivanti da prestazioni offerte come venditore a domicilio;
- compensi percepiti per lo svolgimento di un’attività sportiva dilettantistica: in questo caso il contribuente che ha ricevuto una somma superiore a 10.000 euro deve indicare solo la quota eccedente (fino a 20.658,28 euro), ovvero quelle riportata nella Certificazione di lavoro autonomo. Se l’importo supera i 20.658, 28 euro o in presenza di diverse CU con somma degli importi superiore al suddetto limite, il soggetto deve indicare il valore di 20.658, 28 euro;
- compensi ricevuti da lavoratori dipendenti come premio di risultato aziendale (entro i limiti reddituali previsti dalla normativa), sui quali il datore di lavoro ha già applicato l’imposta sostitutiva;
Ci sono poi i redditi esenti da IRPEF e da qualsiasi altra imposta come:
- i compensi corrisposti da Enti e Organismi internazionali, nonché da una Rappresentanza diplomatica e consolare, una Missione, un Ente Centrale della Chiesa oppure direttamente dalla Santa Sede;
- le somme di denaro ricevute a seguito dell’assegnazione di una borsa di studio o per attività di ricerca;
- il 90% delle somme ricevute da docenti e ricercatori al rientro in Italia dall’estero e che non hanno concorso alla formazione del reddito imponibile;
- il 50% delle somme ricevute da lavoratori dipendenti al rientro in Italia dall’estero e che non hanno concorso alla formazione del reddito imponibile;
- la quota esente per compensi ottenuti per lavori socialmente utili;
- la quota esente per compensi ricevuti per attività sportive dilettantistiche;
- la quota esente per compensi ricevuti da un lavoratore dipendente frontaliero, quando l’opera sia stata prestata in maniera continuativa in una zona di frontiera o in un paese limitrofo;
- la quota esente di somme ricevute a titolo di premio di risultato aziendale o per politiche di welfare aziendale.
Quadro FC5
In questo quadro si deve inserire ogni importo degli assegni periodici sia percepiti che corrisposti a coniuge e figli. Come periodo di riferimento bisogna considerare il secondo anno solare precedente a quello di presentazione della DSU.
Per il 2022, ad esempio, vanno indicati gli importi degli assegni corrisposti, oppure percepiti nel 2020.
Il quadro FC5 è diviso in:
- prima sezione dedicata agli assegni percepiti per il solo mantenimento dei figli. Infatti, l’importo dell’assegno percepito dal coniuge fa già parte del reddito complessivo;
- seconda sezione dedicata agli assegni corrisposti al coniuge e figli a seguito di separazione legale, scioglimento o annullamento del matrimonio. L’importo destinato al coniuge va sempre inserito anche se risulta residente all’estero. Gli importi degli assegni di mantenimento dei figli che convivono con l’altro genitore devono essere comunque indicati, indipendentemente se la separazione risulta o meno legale ed effettiva e anche in caso di mancanza del provvedimento del tribunale per stabilire quanto versare.
Quadro FC6
Il quadro FC6 è predisposto per indicare ogni autoveicolo, motoveicolo di cilindrata superiore a 500 cc, nave e imbarcazione da diporto che risultano intestati al dichiarante al momento di presentazione della DSU.
Per ogni mezzo è necessario inserire il numero di targa, oppure i dati iscritti presso il registro competente.
Calcolo dell’ISEE
Il calcolo dell’ISEE viene effettuato dall’INPS sulla base dei dati che l’interessato ha dichiarato nella DSU. Per il computo dell’indicatore è necessario prima calcolare l’ISE dato dalla somma del reddito complessivo del nucleo familiare con il 20% del patrimonio mobiliare e immobiliare.
Successivamente si divide l’ISE per la scala di equivalenza. Tale parametro è legato al numero dei componenti; ad esempio è pari a 1 se il nucleo familiare è composto da un solo individuo e a 2,85 se, invece, è formato da 5 membri. Per ogni ulteriore componente si aggiunge lo 0,35, con una maggiorazione dello 0,5 in presenza di soggetti affetti da disabilità.
Ci sono poi tutta una serie di altre maggiorazioni come l’incremento di 0,2 punti qualora il nucleo familiare abbia almeno tre figli.
Per riassumere quanto detto, le formule per il calcolo dell’ISSE sono le seguenti:
- ISE = R + [(PM + PI) × 0,20];
- ISEE = ISE / p.
Le varie lettere indicano:
- R reddito totale del nucleo familiare;
- PM patrimonio mobiliare;
- PI patrimonio immobiliare;
- p punteggio della scala di equivalenza.
Quale documentazione serve?
Per richiedere l’ISEE è necessario, innanzitutto, un documento di identità valido per effettuare il riconoscimento presso il professionista abilitato. Successivamente servono i seguenti documenti per compilare la DSU:
- stato di famiglia rilasciato dal Comune di residenza;
- codice fiscale di ciascun membro della famiglia
- dichiarazione dei redditi;
- situazione reddituale: il richiedente deve inserire solo i redditi esenti da imposta. Questo perché spetta all’Agenzia delle Entrate identificare e attribuire ai vari membri del nucleo familiare i redditi oggetto di dichiarazione;
- patrimonio mobiliare: per l’ISEE 2022 il richiedente deve inserire il dato relativo al patrimonio mobiliare della famiglia alla data del 31 dicembre 2020. Tale parametro ha un peso di circa il 20% nella determinazione dell’indicatore. È importante conservare la documentazione relativa alle attività finanziarie detenute sia in Italia che all’estero, nonché il codice di identificazione del gestore del patrimonio mobiliare. Inoltre, serve la documentazione che attesta il saldo contabile attivo di ogni conto corrente e deposito, il valore di titoli di Stato, obbligazioni, buoni fruttiferi e certificati di deposito. Per il computo del patrimonio mobiliare bisogna considerare anche il valore degli investimenti effettuati tramite OICR italiani o esteri;
- valore delle partecipazioni societarie: a tale scopo serve tutta la documentazione che certifica il valore delle azioni in possesso di società italiane ed estere quotate sui mercati azionari (si devono dichiarare anche le partecipazioni in società non residenti);
- contratti per polizze assicurative sulla vita, ovvero la documentazione che attesta il valore corrente sia dei rapporti finanziari che dei premi pagati (rientrano anche le assicurazioni a premio unico anticipato);
- patrimonio immobiliare: al fine di quantificare il valore di terreni e fabbricati bisogna conservare le relative visure catastali dei beni in possesso (anche a titolo di usufrutto o altri diritti reali);
- mutuo prima casa: all’interno della DSU va indicato l’acquisto dell’immobile effettuato tramite mutuo fondiario. Nello specifico è necessaria la documentazione che attesta a quanto ammonti il capitale residuo;
- contratto di locazione: anche se il nucleo familiare vive in casa d’affitto, deve indicare gli estremi del contratto nella DSU. Il motivo è la possibilità di applicare una detrazione sull’importo versato.
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