Come richiedere il Bonus TV e a cosa serve

Scritto da Omar Cecchelani in Famiglia

Complice la grande emergenza sanitaria causata dall’epidemia di Covid-19 e il conseguente peggioramento di un’economia già traballante, sono fioccati aiuti e agevolazioni fiscali a sostegno di famiglie, imprese, lavoro e politiche sociali. Tra i vari strumenti non possiamo non citare il bonus TV anche se, in realtà, si tratta di un’iniziativa introdotta dal Governo in tempi precedenti l’emergenza Coronavirus, sebbene di limitata crescita.

Il Ministero dello Sviluppo Economico ha pensato di offrire uno sconto nella misura massima di 50 euro per l’acquisto di apparecchi televisivi e decoder, allo scopo di adeguarsi al nuovo sistema di trasmissione del digitale terrestre (DVB-T2) come da disposizione della Commissione Europea. Una tecnologia che entrerà in vigore a partire dal 1° settembre 2021 e completerà il suo processo di transizione il 20 giugno 2022. Dopo tale data, chi non avrà provveduto ad acquistare una TV idonea oppure ad installare un decoder di nuova generazione, non sarà più in grado di ricevere alcun canale del digitale terrestre.

Certo non si tratta di una cifra che possa far sobbalzare dalla sedia chi la potrà percepire, tuttavia è un aiuto rivolto a nuclei familiari che posseggono determinati requisiti e, in particolar modo, alle fasce di reddito più deboli con ISEE fino a 20 mila euro. Il bonus TV non è stato introdotto col Decreto Cura Italia né tanto meno dal Decreto Rilancio approvati nei primi mesi del 2020 per fronteggiare la sopraggiunta crisi, bensì con la legge di Bilancio 2019 ed è attivo da dicembre dello stesso anno. Il contributo economico potrà essere richiesto fino al 31 dicembre 2022, salvo esaurimento delle risorse finanziarie messe a disposizione dal Governo. A tal proposito, per sostenere la misura, il MISE ha stanziato fondi per oltre 150 milioni di euro e ad oggi sono stati elargiti poco meno di 10 milioni di euro.

In questa guida cercheremo di capire esattamente il funzionamento del bonus TV, quali soggetti ne hanno diritto, l’esatta procedura per poterlo richiedere, quale comportamento devono adottare negozianti e venditori online, gli eventuali obblighi per le aziende produttrici e anche come riconoscere se la TV in possesso possa essere adatta alla ricezione del nuovo segnale, oppure andrà rottamata.

Indice:

 

Il tuo televisore è già compatibile con il nuovo standard DVB-T2?

Nell’introduzione di quest’articolo abbiamo accennato come il bonus TV rappresenti un aiuto economico per nuclei familiari più bisognosi e costretti a sostituire il televisore o installare un decoder per adeguarsi all’imminente cambio di trasmissione del digitale terrestre.

Il motivo di tale passaggio è dovuto all’arrivo ormai prossimo della rete 5G. Infatti la Commissione Europea si è vista costretta a liberare la banda dei 700 MHz (impiegata per l’attuale digitale terrestre), in modo da renderla disponibile per la trasmissione dati ad alta velocità. La conseguenza di questo passaggio è la necessità di una migrazione obbligatoria verso nuove frequenze stabilite dalla normativa e l’indispensabile acquisto di un apparecchio compatibile.

La data del cosiddetto switch-off ovvero il passaggio al nuovo digitale terrestre, varia a seconda della Regione d’appartenenza e, in particolare:

  • dal 1° settembre 2021 al 31 dicembre 2021 dovrebbe avvenire per Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna e Veneto, nonché province di Trento e Bolzano;
  • dal 1° gennaio 2022 al 31 marzo 2022 riguarderà Liguria, Toscana, Lazio, Campania, Umbria e Sardegna;
  • dal 1° aprile 2022 al 20 giugno 2022 si completa la transizione nel Molise, Marche, Abruzzo, Basilicata, Puglia, Calabria e Sicilia.

Quindi entro le date sopra elencate ogni sistema di ricezione del segnale dovrà essere adeguato al nuovo standard DVB-T2 e codifica HEVC Main 10, altrimenti sarà impossibile ricevere i canali del digitale terrestre.

Per capire se la TV in possesso è già compatibile alla nuova tecnologia è possibile eseguire una banale prova di verifica. Basta infatti selezionare il canale 100 della RAI o il 200 di Mediaset e osservare se appare una schermata con la scritta Test HEVC Main 10. In caso contrario è sempre consigliabile effettuare nuovamente la sintonizzazione dei canali poiché, nonostante l’assenza della scritta, la TV potrebbe comunque essere compatibile. Se dopo tale operazione non compare nulla, significa che l’apparecchio è dotato di una tecnologia piuttosto obsoleta e ciò potrebbe addirittura impedire il collegamento di un decoder.

In linea di massima una TV acquistata tra il 2010 e 2015 dovrebbe poter implementare il nuovo sistema, soprattutto se si tratta di modelli appartenenti ad un’alta fascia di prezzo; comunque, con l’acquisto di un decoder si potrà tranquillamente impiegare l’apparecchio senza alcuna difficoltà.

Per prodotti antecedenti il 2010 il discorso diventa più complesso, infatti il nuovo standard prevede la compressione con codec Mpeg4 che le vecchie TV HD non sono in grado di riprodurre immagini in alta definizione UHD e risultano inutilizzabili anche con l’apposito decoder, quindi destinate inevitabilmente alla rottamazione.

Per averne la certezza basta controllare il libretto di istruzioni, oppure cercare informazioni pertinenti sul web cercando il proprio modello di televisore su Google. Un importate aspetto da sottolineare è come la legge abbia imposto ai negozianti di vendere, a partire già dal 1°gennaio 2017, solo TV predisposte alla nuova tecnologia. Di conseguenza, se abbiamo acquistato un apparecchio a partire da tale data è quasi sicuramente un modello compatibile, che non costringerà pertanto ad alcuna sostituzione o installazione di un decoder di ultima generazione.

 

Come funziona il bonus TV

Il bonus TV è un aiuto economico introdotto con la Legge di Bilancio 2019 che riguarda il quadriennio 2019-2022, ovvero il periodo di transizione necessario per il completo passaggio dal vecchio sistema di trasmissione del digitale terrestre alla nuova tecnologia DVB-T2.

Uno strumento voluto dal MISE e costituito da un buono acquisto del valore massimo di 50 euro, o inferiore qualora l’apparecchio acquistato costasse meno. Il contributo è utilizzabile unicamente per la sostituzione della TV o l’installazione di un decoder compatibile.

I fondi stanziati ammontano a 151 milioni di euro opportunamente suddivisi nei 4 anni. Per il solo 2019 sono stati messi a disposizione 25 milioni, che salgono a 76 milioni per il 2020 e 25 milioni sia per il 2021 che 2022. Secondo le stime del Governo dovrebbero risultare risorse più che sufficienti a coprire la domanda. Infatti, il bonus TV non è rivolto a tutti i contribuenti e cittadini, ma riguarda esclusivamente nuclei familiari con reddito ISEE fino a 20.000 euro. Inoltre, potrà essere richiesto un’unica volta e da un solo membro della famiglia è la sua validità sarà efficace per l’acquisto di un solo apparecchio televisivo o decoder.

Lo sconto verrà applicato direttamente sul prezzo di vendita comprensivo di IVA al momento del pagamento. E’ opportuno evidenziare come l’adesione all’iniziativa da parte dei negozianti risulti del tutto facoltativa. Quindi, il bonus TV potrà essere richiesto solo presso venditori al dettaglio e del commercio elettronico online operanti in Italia, che hanno dato il proprio consenso registrandosi tramite il servizio telematico dell’Agenzia delle Entrate.

 

A chi spetta il bonus TV

Il Ministero dello Sviluppo Economico ha stabilito i requisiti necessari per poter richiedere l’aiuto e in particolare riguardano:

  • residenza in Italia;
  • reddito ISEE non superiore a 20 mila euro;
  • il contributo è riconosciuto per nucleo familiare. Ciò sta a significare che solo un membro della famiglia può risultare beneficiario e ottenere il bonus per l’acquisto di un unico apparecchio televisivo o decoder, sempre a patto che la richiesta avvenga entro il 31 dicembre 2022 o, comunque, fino al termine delle risorse finanziarie stanziate dal MISE;
  • l’aiuto viene applicato sotto forma di un buono d’acquisto del valore massimo di 50 euro per nucleo familiare e valido per un solo televisore o decoder;
  • il bonus TV resta in vigore fino al 31 dicembre 2022;
  • il contributo è valido per l’acquisto di qualsiasi modello di TV o decoder inseriti nella lista stilata dal Ministero dello Sviluppo Economico. Nell’elenco aggiornato sono comprese anche le smartTV di ultima generazione.

 

Come richiedere il bonus

Per beneficiare del bonus è necessario presentare al negoziante l’apposita richiesta di riconoscimento del contributo, la quale attesta il diritto a ricevere lo sconto sul prezzo di vendita. La documentazione comprende la dichiarazione sostitutiva, ovvero un’autocertificazione con cui il beneficiario dichiara di essere residente in Italia, che il nucleo familiare a cui appartiene rientra nella fascia di reddito ISSE prevista dalla legge (fino a 20 mila euro) e di non aver lui stesso o altri componenti della famiglia già fruito della medesima agevolazione.

Il modulo è facilmente scaricabile online dal sito ufficiale del MISE all’indirizzo https://www.mise.gov.it/images/stories/images/Richiesta_Bonus_TV.pdf. Il beneficiario dovrà solo inserire i suoi dati anagrafici, il codice fiscale e porre la firma per sottoscrivere quanto dichiarato. Al momento dell’acquisto, oltre alla suddetta richiesta di riconoscimento del contributo, il soggetto dovrà essere in possesso di un documento di identità in corso di validità e del codice fiscale. Il bonus si potrà utilizzare sia in negozi fisici che presso e-commerce aderenti all’iniziativa.

A loro volta, venditori e operatori del commercio elettronico che hanno deciso di partecipare all’iniziativa dando il loro consenso, dovranno essere registrati presso la piattaforma telematica dell’Agenzia delle Entrate utilizzando lo specifico servizio. In particolare, dovranno comunicare, per ogni transazione con applicazione del bonus TV, le seguiti informazioni:

  • codice fiscale del negoziante;
  • codice fiscale e copia della carta d’identità dell’acquirente beneficiario dello sconto;
  • dati che identificano l’apparecchio oggetto di bonus;
  • prezzo finale di vendita compreso di IVA;
  • ammontare dello sconto applicato, fino ad un massimo di 50 euro.

La legge prevede la partecipazione al bonus TV per venditori operanti in Paesi dell’Unione Europea. Anche in questo caso sarà necessaria la registrazione sul portale del MISE nell’apposita sezione (bonustv-decoder.mise.gov.it/register/venditore_estero) e seguendo la procedura indicata.

Naturalmente, tutti i dati raccolti necessari per concludere la transazione e applicare il bonus TV, sono assoggettati all’informativa sulla privacy. In tal modo, i venditori sia operanti in Italia che all’estero si impegnano a trattare i dati personali secondo la normativa vigente e non impiegano le informazioni sensibili per altre finalità che non siano correlate all’erogazione del contributo.

Una volta avvenuta la comunicazione da parte del venditore, il servizio telematico dell’Amministrazione Finanziaria provvederà, in tempo reale, ad effettuare tutte le verifiche del caso e nello specifico:

  • corrispondenza tra codice di identificazione dell’apparecchio con la lista stilata dal MISE, per capire se vengono soddisfatte le caratteristiche tecniche ammesse;
  • che il beneficiario non abbia già richiesto e ottenuto il bonus TV;
  • l’effettiva disponibilità delle risorse finanziarie per erogare l’aiuto economico;
  • immediata comunicazione al venditore che tutto risulta in regola e può procedere con l’applicazione dello sconto previsto.

 

Verifica e registrazione degli apparati televisivi

Abbiamo appena visto come tra i controlli eseguiti dall’Agenzia delle Entrate, uno riguarda le caratteristiche tecniche dell’apparecchio soggetto al contributo. A tal proposito, la legge obbliga le aziende produttrici di TV e decoder per i quali è possibile richiedere il bonus, a comunicare al MISE la lista dei prodotti. Ogni singolo apparecchio dev’essere registrato tramite il portale bonustv-decoder.mise.gov.it e sarà opportunamente verificato per capire se rispetta i requisti tecnici.

Il produttore riceve dal Ministero la richiesta di inviare un determinato modello per sottoporlo alle verifiche tecniche. Il fabbricante deve provvedere a spedire il dispositivo presso la sede della Fondazione Ugo Bordoni, entro 10 giorni dal ricevimento della richiesta. Inoltre, il produttore deve anche dichiarare se desidera la restituzione degli apparecchi una volta terminati i controlli. I test richiedono circa 15 giorni di tempo, dopodiché il dispositivo sarà rispedito al mittente, oppure destinato a finalità di beneficenza secondo i criteri del Ministero. E’ anche possibile che il MISE richieda la spedizione di un secondo apparecchio nel caso fosse ritenuto necessario per completare l’analisi.

Durante i test viene verificata l’idoneità della TV a ricevere il segnale DVB-T2 e se la stessa sarà in grado di codificarlo in formato HEVC main 10. Per i decoder invece la verifica riguarda la presenza di apposita presa SCART o altro convertitore (incluso nella fornitura) adatto per la connessione con l’apparecchio televisivo e il supporto del nuovo standard di codifica.

Qualora l’esito dei controlli fosse negativo il corrispondente prodotto verrà cancellato dalla lista degli apparecchi ammessi al contributo. C’è da sottolineare che tali verifiche sono effettuate quando modelli di TV e decoder sono ormai in commercio da tempo, quindi potrebbe anche capitare che il prodotto, già venduto, non sia ritenuto idoneo. In tal caso il produttore può rendersi disponibile s sostituire l’apparato con uno conforme alle prescrizioni del decreto e di medesime prestazioni. Gli utenti interessati devono fare richiesta presso il negozio dov’è stato effettuato l’acquisto.

Ricordiamo che la lista aggiornata degli apparecchi ritenuti idonei è visionabile presso la pagina web:

https://bonustv-decoder.mise.gov.it/prodotti_idonei.

 

Il bonus TV è valido per l’acquisto di qualsiasi apparecchio?

Lo sconto massimo di 50 euro riguarda tutti i dispositivi che hanno la funzione di ricevere programmi e servizi radiotelevisivi. Di conseguenza, possono essere TV che integrano un’apposita scheda del digitale terrestre, oppure decoder progettati per essere compatibili con i nuovi standard e da collegare a televisori con tecnologie piuttosto datate tramite presa SCART,  altre connessioni, ecc. Il tutto a prescindere dalla piattaforma scelta dall’utente per la ricezione del segnale ovvero via cavo, terrestre, o satellitare.

Come abbiamo già ampiamente evidenziato, la cosa importante è che la TV, o il decoder, risultino compatibili con la nuova tecnologia DVB-T2 e almeno alla versione approvata il 22 dicembre 2016. Acquistando oggi un qualsiasi televisore non ci sono particolari verifiche da effettuare. Resta sottinteso che l’apparecchio sia stato costruito secondo i nuovi standard e comunque la compatibilità è ben evidenziata nelle caratteristiche tecniche. Ad ogni modo, la legge, per mettere al riparo da spiacevoli sorprese, ha proibitola vendita di apparecchi non idonei al digitale terrestre DVB-T2 a partire dal 1° gennaio 2017.

 

Come recupera lo sconto applicato il venditore?

Il negoziate potrà recuperare le somme scontate sul prezzo di vendita attraverso il consueto meccanismo del credito d’imposta. Ciò significa che il venditore porterà in compensazione i crediti accumulati nella successiva dichiarazione dei redditi, ottenendo così un risparmio fiscale.

Ricordiamo che il suddetto credito d’imposta non concorre a formare la base imponibile ai fini IRPEF né aumenterà il valore della produzione per determinare l’IRAP. Inoltre, non sono nemmeno applicati i limiti previsti dalla normativa vigente.

   

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