Come richiedere il Bonus Fotovoltaico

La spinta all’uso di energie rinnovabili è sicuramente necessaria per tutelare le tasche degli italiani, che puntano ad un maggior risparmio, anche in considerazione della crisi legata al gas e ai rapporti con i Paesi che lo producono, ma tale scelta è ancor più necessaria per l’ambiente e, in generale,  per rendere più tollerabile la vita nelle città sempre più inquinate.

D’altronde, anche le risorse energetiche tradizionali utilizzate fino ad oggi stanno via via diminuendo, oltre ad essere estremamente costose, ed è altresì necessario attivarsi per tempo al fine di trovare valide alternative. Il fotovoltaico rappresenta sicuramente un’ottima scelta che ogni famiglia o condominio dovrebbe valutare, proprio perché l’energia rinnovabile rappresenta il futuro e non è detto che rimandare, posto anche che il sostegno statale oggi è considerevole, sia l’opzione migliore.

Indice:

 

Il fotovoltaico semplificato: in cosa consiste e come funziona

Lo Stato italiano sta attuando svariate riforme per sensibilizzare le famiglie e le imprese all’uso del fotovoltaico. In particolare, l’agevolazione relativa al fotovoltaico semplificato riguarda l’installazione di impianti fino a 200 kW. E’ stata dunque innalzata la potenza dei pannelli solari dai 50 kw previsti fino a poco prima della riforma. Questo modello può prevedere l’estensione, la modifica o il potenziamento di impianti già esistenti, la creazione di un nuovo impianto o la connessione di più impianti. In ogni caso gli impianti devono rispondere alle seguenti condizioni:

  • installazione presso clienti finali con punti di prelievo;
  • realizzazione di lavori facilmente eseguibili;
  • il ritiro dell’energia dev’essere fornito dal Gestore dei servizi energetici;

Il richiedente interessato, pertanto, potrà inviare domanda per il nuovo modulo al suo gestore, che, dopo aver verificato i requisiti, se riterrà di accettare la domanda, avvierà immediatamente la connessione del nuovo modulo alla rete.

 

Il fotovoltaico plug & play, in cosa consiste e come funziona

Le sorprese del Governo italiano in ambito fotovoltaico non sono finite! Un’altra tipologia di impianto consiste nel cosiddetto fotovoltaico plug & play. Questa opzione è rivolta a chi vuole dare il proprio contributo all’ambiente: alimentando casa con energia rinnovabile, e risparmiare un po’ sui consumi delle bollette in modo rapido ed efficiente. L’impianto solare in esame può essere installato su finestre, balconi o in giardino mediante una banale presa collegata alla corrente elettrica di casa. Questo strumento è piccolo e per l’installazione non sono richieste particolari autorizzazioni, ad eccezione di quelle condominiali ove si decidesse di mettere l’impianto in parti comuni dello stabile.

Nel caso del plug and play, il gestore che fornisce energia non avrà altro ruolo se non quello di ricevere la comunicazione dell’avvenuta installazione da parte dell’utente. Addirittura, se l’impianto dovesse produrre più energia di quanta ne occorra in casa, la parte non consumata verrà redistribuita nella rete, proprio per evitare sprechi. Non è però previsto un ritorno economico a favore del proprietario dell’impianto.

 

L’ultima novità: un altro bonus fotovoltaico con la Legge di Bilancio 2022

Considerato il momento difficile che le famiglie italiane stanno affrontando, soprattutto in questi ultimi mesi, puntando il dito ai numerosi rincari di bollette gas e luce, e di riscaldamento, lo Stato italiano ha deciso di mettere in campo un nuovo bonus relativo al fotovoltaico. Il sostegno economico, introdotto dalla Legge di Bilancio 2022, è previsto in questo caso per l’installazione di un sistema che permetta di produrre e conservare energia attraverso un accumulo (al litio o al piombo), o una batteria, operante sull’impianto fotovoltaico.

Sulla base delle linee guida PNRR sulla sostenibilità ambientale, appunto, il bonus fotovoltaico sarà un incentivo economico pari a 3 milioni di euro per il 2022, l’erogazione del bonus avverrà attraverso uno sconto da applicare per le spese di installazione di questo sistema di accumulo sull’impianto fotovoltaico.

Posto che non è ancora chiaro quanti saranno gli italiani che presenteranno domanda per ricevere questo bonus, la percentuale da scontare non è ancora stata stabilita dall’Agenzia delle Entrate, che farà i conti solo dopo che sarà terminato il tempo per richiedere l’incentivo, in pratica, entro il 10 aprile 2023 verrà definito quanto spetterà a ciascun richiedente.

 

Lo scopo del bonus fotovoltaico

Come specificato dall’Agenzia delle Entrate di recente, possono avviare le pratiche per la richiesta di questo bonus tutte le persone fisiche che nel corso del 2022 abbiano acquistato e installato un sistema di accumulo, o batteria, per gli impianti fotovoltaici, anche se si tratta di impianti già esistenti e che già producevano in precedenza energia non consumata e immessa in rete.

L’obiettivo dev’essere quello di ottimizzare l’utilizzo dell’impianto fotovoltaico per la produzione di energia da immagazzinare durante il giorno per poi essere usata al bisogno, incentivando così l’autoconsumo delle famiglie.

 

Quali soggetti possono fare domanda e come procedere per l’ottenimento del bonus

Le modalità per presentare la domanda per il bonus fotovoltaico: la richiesta andrà inserita on line sul sito dell’Agenzia delle Entrate, bisognerà compilare il modulo e corredarlo di tutta la documentazione che dimostri la spesa sostenuta per l’installazione del sistema di accumulo.

Il singolo cittadino potrà provvedere autonomamente, accedendo all’area riservata del sito utilizzando lo Spid o il Cie, oppure, potrà rivolgersi ad un consulente che si occupi per suo conto della presentazione della domanda, sia esso un CAF, un commercialista, o un altro intermediario abilitato.

Il momento per richiedere il bonus fotovoltaico sarà dal 1° al 30 marzo 2023 per le spese effettuate nell’anno 2022. L’Agenzia confermerà l’avvenuta presa in carico della richiesta entro 5 giorni.

Attenzione! Ribadiamo che, per poter ottenere questo incentivo, sarà indispensabile presentare richiesta apposita con le modalità appena enunciate: non si tratta di un bonus concesso automaticamente.

 

Come viene erogato il bonus

In realtà, il sostegno statale, in questo caso, non consiste nell’erogazione di una somma a favore dell’avente diritto, quanto in un credito di imposta, la cui percentuale andrà ancora definita, sulla spesa sostenuta per l’installazione del sistema di accumulo sull’impianto ad energia rinnovabile fotovoltaica.

Praticamente, il cittadino pagherà il professionista per l’installazione di questo strumento e, solo successivamente, saprà a quanto ammonterà lo sconto a cui avrà diritto e, infine, l’importo a credito relativo al bonus potrà essere utilizzato in deduzione in sede di dichiarazione del 2023 relativamente ai redditi del 2022.

Questo bonus fotovoltaico relativo al sistema di accumulo è appena stato introdotto, ma, come abbiamo visto, non è certamente l’unico previsto dallo Stato. Vediamo ancora quali altri sostegni potrebbero interessare chi sta pensando di rivolgersi alle energie rinnovabili per il consumo delle proprie abitazioni.

 

Bonus Pannelli Fotovoltaici

Per gli anni 2022, 2023 e 2024, è stato prorogato il bonus ristrutturazione. Con questo strumento è possibile, proprio al fine di incentivare le famiglie all’installazione di strumenti che consentano l’utilizzo di energie rinnovabili, beneficiare della detrazione del 50% per le spese sostenute al fine di installare un impianto fotovoltaico nella propria abitazione. La fornitura e la posa dei pannelli solari è considerata un’attività straordinaria e, in quanto tale, rientra nel bonus ristrutturazione. E’ prevista una somma massima di spesa, seppure decisamente elevata, pari ad un massimo di 96.000 euro.

Oltre all’installazione dell’impianto fotovoltaico, tale somma può comprendere anche i lavori connessi, ad esempio, eventuali opere edili rese necessarie dall’inserimento dei pannelli. Quindi, sia i lavori diretti, che quelli indiretti, sempre restando nel limite di spesa massimo consentito. Tra i costi indiretti sono comprese le spese documentate sostenute per la progettazione e l’esecuzione dell’impianto fotovoltaico, la manodopera, il compenso del professionista che avrà redatto la dichiarazione di conformità dei lavori in merito alle leggi vigenti, le spese eventuali per perizie e sopralluoghi, l’IVA, l’imposta di bollo, le autorizzazioni comunali.

Questo importo è comunque relativo ad una singola unità abitativa (ville, edifici singoli), se si tratta di condomini la somma non cambia, ma verrà suddivisa per il numero di unità di cui è composto l’immobile e le detrazioni saranno calcolate dall’amministratore tenendo conto delle quote millesimali di ciascuno dei condomini che avrà diritto alla detrazione in sede di dichiarazione dei redditi.

L’incentivo si può ottenere mediante detrazione fiscale ai fini IRPEF. Il recupero del 50% del totale della spesa sostenuta da parte del contribuente avverrà tramite una detrazione da suddividere in parti uguali nei successivi 10 anni di dichiarazione dei redditi. Coloro che hanno sostenuto, o sosterranno, spese inerenti l’installazione di impianti fotovoltaici dal 26 giugno 2012 al 31 dicembre 2024 potranno ottenere tale Bonus Fotovoltaico.

Per fare un esempio pratico, un soggetto che sosterrà un costo per l’installazione di pannelli solari pari a 10.000 euro, potrà dichiarare la spesa in sede di dichiarazione dei redditi e, poi, per i successivi 10 anni, potrà ricevere un credito d’imposta pari a 500 euro all’anno, ovvero 5.000 euro in totale.

 

Chi può usufruire del bonus ristrutturazione per il fotovoltaico?

Il diritto all’agevolazione fiscale è previsto per coloro che godono di diritti reali di godimento sul bene immobile oggetto di ristrutturazione. Si può quindi trattare del proprietario o il nudo proprietario, di un usufruttuario, o chi gode di altri diritti quali uso, abitazione o superficie, l’inquilino o il comodatario con regolare contratto di locazione, i soci di cooperative divise e indivise, i soci delle società semplici, gli imprenditori individuali, solo per gli immobili che non rientrano fra quelli strumentali o merce.

Per le spese sostenute a partire dal 1° gennaio 2016, possono, inoltre, usufruire del bonus i seguenti soggetti che dimostrano tramite bonifici parlanti e fatture ad essi intestati di aver pagato le opere di ristrutturazione, si tratta del familiare convivente del possessore o detentore dell’immobile su cui si effettua l’intervento (coniuge, altri parenti entro il terzo grado e gli affini entro il secondo grado) e il componente dell’unione civile, coniuge separato assegnatario dell’alloggio intestato all’altro coniuge, convivente more uxorio non proprietario dell’immobile oggetto degli interventi né titolare di un contratto di comodato.

 

Superbonus 110%

Oltre al bonus pannelli solari, esiste il Superbonus 110%. Esso può essere richiesto per ottenere un incentivo al fine di installare un impianto fotovoltaico, ma a particolari condizioni.

Questo incentivo, infatti, è volto a ristrutturare l’immobile per attuare un miglioramento di ben due classi energetiche dell’edificio e ridurre così l’impiego di energie non rinnovabili: non può essere utilizzato se l’unico lavoro che si intende attuare è soltanto quello dell’impianto fotovoltaico, che è considerato un lavoro trainato, mentre altri sono i lavori trainanti che giustificano la richiesta del Superbonus.

Come nel caso del bonus Pannelli Fotovoltaici, anche in questo, l’incentivo è concesso mediante detrazione IRPEF. Quella che cambia è la percentuale da portare in detrazione! Non il 50%, bensì il 110%…

 

Chi può richiedere il Superbonus 110%?

Il Superbonus 110 % è destinato a persone fisiche che effettuano lavori su abitazioni villette e unifamiliari, condomini, IACP e cooperative.

Le scadenze per presentare la richiesta di Superbonus 110 % cambiano in base al tipo di immobile su cui si effettuano i lavori. Per le villette e gli edifici unifamiliari, il 30% dei lavori dev’essere già stato realizzato entro giugno 2022, in questo caso il bonus spetta fino al 31 dicembre 2022.

Per i condomini e per gli edifici composti da 2 o 4 unità tutte di proprietà della stessa persona, invece, l’agevolazione è erogabile fino al 31 dicembre 2023 con questa percentuale, dopodiché si avrà diritto ad un bonus pari al 70% nel 2024 e al 65% nel 2025.

 

Quale bonus fotovoltaico a favore degli imprenditori è previsto?

Le imprese sono certamente grandi fruitrici di energia elettrica e proprio negli ultimi mesi molte aziende hanno dovuto sospendere l’attività, o addirittura chiudere i battenti, proprio perché si sono viste recapitare bollette insostenibili. I costi di produzione sono aumentati esponenzialmente e questa situazione non può che perdurare nei mesi a venire. Vediamo cos’è stato previsto finora a tutela delle imprese italiane.

In particolare, al fine di installare pannelli fotovoltaici sui tetti dei fabbricati agricoli è possibile partecipare al bando Parco Agrisolare. E’ necessario presentare domanda di partecipazione inviando i dati societari sul sito del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, le richieste saranno inseribili fino al 27 ottobre 2022.

Ad oggi sono stati destinati 1,5 miliardi di euro per finanziare il fotovoltaico per le imprese, ma lo Stato prevede già per il 2023 di attuare nuovi provvedimenti simili a quelli per ora previsti per i privati e nel rispetto delle indicazioni PNRR in ambito di sostenibilità ambientale. A cominciare dal settore agroalimentare, dove si sta già cercando di ridurre i consumi legati alla produzione, e da quello agrituristico, per incentivarlo con avvedutezza.

 

Costi d’installazione: è possibile finanziare o ottenere un prestito?

Abbiamo visto tutte le opportunità di bonus e crediti d’imposta che lo Stato ha messo a disposizione per famiglie e imprese, ma prima di poter ottenere un ritorno in termini di risparmio energetico e di sgravi, bisognerà far fronte ai costi per l’installazione dei pannelli solari! Ovviamente, i suddetti costi cambiano a seconda della tipologia di impianto e dei kw che può erogare.

Per fare un esempio, un sistema con accumulo, che possa accantonare l’energia non consumata, ha un costo più elevato di un impianto plug and play installato sul balcone di casa… Un impianto da 3 kw senza accumulo può costare indicativamente intorno ai 6.000 euro e stiamo parlando di un prodotto che non consente alla famiglia la piena autonomia, ma sicuramente assicura un risparmio in bolletta. Allora cosa si può fare per ridurre i costi niziali?

  • E’ possibile risparmiare da subito metà della spesa per l’installazione se ci rivolgiamo a imprese che applicano lo sconto in fattura. In questo caso non si recupererà il 50% nei 10 anni successivi in sede di dichiarazioni dei redditi, ma l’impresa che eseguirà i lavori si farà pagare la fattura già al netto di quello che sarebbe stato il credito d’imposta. Ossia, la famiglia che installa un sistema di accumulo all’impianto fotovoltaico e che ha già un preventivo di 7.000 euro e opta per lo sconto in fattura, pagherà soltanto 3.500 euro al fornitore. A quel punto, la possibilità di recuperare la detrazione fiscale sarà di diritto dell’impresa esecutrice, che potrà a sua volta decidere di attendere i 10 anni o cedere il credito ad altri enti, come istituti di credito o altri intermediari finanziari.
  • E’ possibile inoltre richiedere ed ottenere un finanziamento o un prestito agevolato. Proprio per stimolare privati ed imprese a provvedere all’installazione di impianti fotovoltaici, lo Stato ha delegato le Regioni affinché raggiungessero degli accordi con gli enti di credito bancario convenzionati al fine di concedere i cosiddetti Prestiti per Fotovoltaico. Il prestito, quindi, può essere richiesto per l’acquisto dei pannelli solari termici, che consentiranno di scaldare l’acqua per mantenere caldo l’alloggio, ovvero per l’acquisto di pannelli solari fotovoltaici, che consentiranno propriamente la produzione di energia elettrica. Ogni Regione ha stipulato convenzioni con le Banche differenti, perciò, i costi del prestito potrebbero differire tra una Regione e l’altra.

Conforta però sapere che il finanziamento potrà essere richiesto per coprire i costi di realizzazione dell’impianto (progetto, manodopera, materiali…), i costi per l’ottenimento del benestare per realizzare l’impianto, l’allaccio alla rete di distribuzione dell’Ente di zona, e l’attivazione delle tariffe di incentivazione al fotovoltaico.

   

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