Come pagare meno tasse in busta paga

Se sei un dipendente o subordinato avrai notato che ogni mese, in parte, il tuo stipendio viene trattenuto dal tuo datore di lavoro per il pagamento delle imposte e tasse. È il datore di lavoro che si occupa praticamente, di effettuare il versamento, essendo tenuto a farlo per tutti i dipendenti in veste di sostituto dell’imposta.

A differenza dei lavoratori autonomi, i dipendenti hanno la trattenuta delle tasse direttamente alla fonte, eseguita dal datore di lavoro in qualità di sostituto d’imposta. Per i lavoratori dipendenti esistono alcune strategie che consentono di ridurre le tasse in busta paga, ottenendo benefici fiscali sull’IRPEF. Questi interventi riguardano principalmente le detrazioni fiscali per le spese sostenute nell’anno precedente, ma non solo.

In questo articolo, esploreremo in modo legittimo i metodi attraverso cui i lavoratori dipendenti possono ridurre le proprie tasse in busta paga.

Indice:

 

Come vengono tassati i lavoratori dipendenti

Prima di elencare i modi per abbassare il carico tributario, è fondamentale capire quali soldi ci vengono tolti direttamente dallo stipendio. Ogni anno, tutti noi lavoratori vediamo una certa cifra andare all’INPS sotto forma di contributi previdenziali, tasse e altro.

Da tenere a mente è che sia noi lavoratori che i nostri datori siamo colpiti  da tasse e contributi previdenziali. Le detrazioni che ognuno di noi deve sborsare mensilmente includono:

  • Contributi previdenziali INPS a carico nostro;
  • Detrazioni IRPEF;
  • Addizionali regionali e comunali all’IRPEF;
  • Contributi INAIL.

L’IRPEF è la tassa principale in Italia, e viene calcolata in base a quanto si guadagna durante l’anno. Ultimamente sono cambiate le regole, passando da 5 a 4 aliquote. Ognuna di queste aliquote si applica a un certo intervallo di reddito:

  • 23% se guadagni fino a 15.000 euro all’anno;
  • 25% se guadagni tra 15.000 e 28.000 euro;
  • 35% se guadagni tra 28.000 e 50.000 euro;
  • 43% se guadagni più di 50.000 euro.

Quindi, ciascuno di noi deve sborsare una cifra precisa allo Stato a seconda di quanto percepisce. I datori di lavoro hanno cura di trattenere queste tasse, quindi quello che arriva nello stipendio è la cifra netta, ossia quanto resta dopo aver prelevato tasse e contributi INPS.

 

Le detrazioni fiscali

Ridurre le tasse è facile, e una delle cose migliori da fare è sfruttare le detrazioni fiscali relative all’IRPEF. Ogni anno i lavoratori dipendenti si mettono all’opera con la dichiarazione dei redditi, dove si elenca quanto si è guadagnato l’anno prima. Possiamo farlo online sul sito dell’Agenzia delle Entrate o chiedere aiuto a un CAF o a un commercialista.

Per quanto riguarda le detrazioni per i lavoratori dipendenti, l’articolo 13 del Testo Unico sulle Imposte e sui Redditi (TUIR) è il punto di riferimento. Non riducono direttamente il calcolo dell’IRPEF, ma vengono scalate  dall’importo che dobbiamo al Fisco tramite le trattenute in busta paga.

La Legge di Bilancio 2022 ha modificato un po’ le carte in tavola, influenzando le detrazioni per chi lavora come dipendente. Dipende dalla fascia di reddito, ma in generale, se guadagnate meno di 50.000 euro, una certa somma  vi spetta come detrazione.

Chi beneficia di queste detrazioni?

Tutti coloro che hanno redditi da lavoro dipendente o simili, come compensi associati al lavoro, indennità per incarichi legati al lavoro dipendente e altri redditi simili.

E ora passiamo alle detrazioni fiscali IRPEF. Oltre a quelle di base, noi lavoratori dipendenti possiamo chiedere sconti per le spese che abbiamo sostenuto l’anno precedente. Basta presentare i documenti giusti quando si presenta la dichiarazione dei redditi. Vale la pena farlo per le spese mediche, gli interessi del mutuo, le spese di istruzione e tante altre.

Ricordate di tenere traccia di tutto, perché documentare queste spese consente di pagare meno tasse e, in certi casi, si può persino fruttare di qualche soldo extra in busta paga. Quindi, è importante  recuperare tutti quei documenti che attestano le vostre spese e metterli insieme quando si prepara la dichiarazione dei redditi.

  • 1.880 euro se il reddito complessivo è inferiore a 15.000 euro;
  • 1.910 euro, con variazioni, per redditi compresi tra 15.000 e 50.000 euro.

Ulteriori detrazioni sono previste in specifiche situazioni, come redditi superiori a 25.000 euro ma inferiori a 35.000 euro.

 

  • Soggetti beneficiari: queste detrazioni si applicano a chi ha redditi da lavoro dipendente, compensi da lavoro associato, indennità da incarichi svolti in qualità di dipendente, e altri redditi assimilati.
  • Detrazioni fiscali IRPEF: oltre alle detrazioni di base, i lavoratori dipendenti possono richiedere detrazioni fiscali per le spese sostenute nell’anno precedente. Queste detrazioni, ottenute presentando la documentazione durante la dichiarazione dei redditi, riguardano diverse spese, tra cui:
    • Spese sanitarie;
    • Interessi per mutui;
    • Spese di istruzione;
    • Spese funebri;
    • Erogazioni liberali a favore di enti benefici;
    • Spese veterinarie;
    • Spese per canoni di locazione;
    • Premi assicurativi;
    • Erogazioni liberali a favore di istituti scolastici;
    • Spese per contributi previdenziali;
    • Altre spese specifiche.

È importante documentare attentamente queste spese, presentando la documentazione idonea per ottenere le detrazioni fiscali desiderate. Ottenendo queste detrazioni, è possibile ottenere sconti sulle tasse e, in alcuni casi, ricevere un credito aggiuntivo in busta paga.

 

I Fringe Benefit

Oltre alle varie agevolazioni fiscali, ci sono anche alcuni modi attraverso i quali le imprese possono ridurre l’onere fiscale. Iniziamo con i buoni pasto, che possono essere emessi sia in formato cartaceo che elettronico. Questi buoni sono completamente esenti da IRPEF e INPS, a condizione che l’importo giornaliero per ogni dipendente non superi:

  • 5,29 euro per i buoni pasto cartacei;
  • 7,00 euro per i buoni pasto elettronici.

Se gli importi superano queste cifre, l’eccedenza sarà soggetta a tassazione secondo quanto previsto dalla normativa. I buoni pasto sono nominativi e possono essere utilizzati esclusivamente dal titolare, indipendentemente dal tipo di contratto di lavoro.

Inoltre, le imprese possono effettuare erogazioni liberali, ovvero concedere beni e servizi prodotti o acquistati dall’azienda a titolo gratuito a uno o più dipendenti. Questi compensi spesso vengono chiamati fringe benefits. Il trattamento fiscale di tali compensi in natura è disciplinato dall’articolo 51 del DPR n. 917/86 (TUIR). La regola generale prevede l’applicazione del valore normale per i beni ceduti e i servizi prestati dal datore di lavoro, con tassazione solo se l’importo supera i 258,23 euro. La tassazione dei fringe benefits viene applicata solo se superano questa soglia di spesa. Se la cifra è inferiore a 258,23 euro per il dipendente specifico, non si applicano imposte.

In questo modo, il dipendente riceve uno stipendio più elevato senza aumentare i contributi previdenziali e l’IRPEF. Inoltre, un altro strumento è rappresentato dai rimborsi forfettari per le trasferte lavorative dei dipendenti. La legge stabilisce in 46,48 euro al giorno il massimo per le trasferte in Italia e 77,47 euro per quelle all’estero. Qualora gli importi superino questi limiti, l’eccedenza rimane completamente deducibile per l’azienda, ma il lavoratore sarà soggetto a tassazione per IRPEF e INPS.

 

Le spese della famiglia

Le detrazioni fiscali per le famiglie coinvolgono diverse spese sostenute per sé stessi o per i familiari a carico. Ecco un elenco di alcune di queste detrazioni:

Abbonamento al trasporto pubblico:

  • Percentuale: 19%
  • Limite massimo: €250
  • Applicabile agli abbonamenti ai mezzi pubblici locali, regionali e interregionali.

 

Spese assicurative:

  • Percentuale: 19%
  • Limite massimo: €530 o €1291,14, a seconda del tipo di polizza
  • Include premi per assicurazioni vita, infortunio, e rischio di non autosufficienza.

 

Contributi previdenziali-assistenziali:

  • Percentuale: 19%
  • Applicabile agli oneri di riscatto della laurea sostenuti per un familiare a carico.

 

Spese funebri:

  • Percentuale: 19%
  • Limite massimo: €1.550 per ciascun decesso.

 

Di seguito un elenco di alcune deduzioni:

Adozione internazionale:

  • Percentuale: Dal 23% al 43% in base al reddito;
  • Si applica alla metà della spesa sostenuta per l’adozione internazionale.

 

Assegni di mantenimento:

  • Percentuale: Dal 23% al 43% in base al reddito.
  • Si applica all’importo corrisposto all’ex coniuge come assegno di mantenimento.

 

Investire in previdenza complementare

Investire in previdenza complementare offre anche vantaggi fiscali legati ai contributi previdenziali versati. Ecco alcuni aspetti da considerare:

Deduzione per lavoratori autonomi, agricoli, ricongiunzione, fondo casalinghe e riscatto anni di laurea:

  • Percentuale: Dal 23% al 43%, in base al reddito.
  • Si applica ai contributi versati da lavoratori autonomi, agricoli, ricongiunzione, fondo casalinghe e per il riscatto degli anni di laurea.

 

Deduzione per colf, badanti, babysitter, ecc.:

  • Percentuale: Dal 23% al 43%, in base al reddito.
  • Si applica ai contributi versati per colf, badanti, babysitter, etc., fino a un massimo di €1549,37.

 

Deduzione per i contributi per la previdenza complementare:

  • Importo massimo deducibile: €5164,57.
  • Si applica ai contributi per la previdenza complementare non detti in busta paga.

 

Detrazione del 50% in 5 Anni per il riscatto dei periodi non coperti da contribuzione:

  • Si applica ai contributi versati per il riscatto dei periodi non coperti da contribuzione.
  • La detrazione è del 50%, distribuita su un periodo di 5 anni.

Investire in previdenza complementare non solo contribuisce alla sicurezza finanziaria futura, ma offre anche opportunità per ottimizzare la situazione fiscale attraverso deduzioni e detrazioni specifiche legate ai contributi previdenziali.

 

Scaricare le spese dei figli

È possibile scaricare le spese relative ai figli a carico attraverso diverse detrazioni fiscali. Ecco un elenco di alcune spese che possono essere portate in detrazione:

Rette asilo nido (pubblici e privati):

  • Percentuale: 19%
  • Importo massimo detraibile: €632 per figlio.
  • Si applica alle rette di asili nido pubblici e privati.

 

Spese di istruzione:

  • Percentuale: 19%
  • Limite massimo: €800 per figlio.
  • Include le spese per la frequenza di scuole dell’infanzia, primarie e secondarie.

 

Università:

  • Percentuale: 19% sull’intero importo per le università statali e su un importo definito dal MIUR per gli istituti non statali.

 

Conservatori e AFAM (Istituzioni alta formazione artistica musicale coreutica):

  • Percentuale: 19%
  • Limite massimo: €1.000 per figlio di età compresa tra i 5 e 18 anni, con reddito non superiore a €36.000.

 

Figli con Diagnosi di DSA (Disturbo Specifico dell’Apprendimento):

  • Percentuale: 19% delle spese sostenute per l’acquisto di strumenti utili all’apprendimento.
  • Applicabile fino al completamento della scuola secondaria di secondo grado.

 

Attività Sportive:

  • Percentuale: 19%
  • Spesa massima detraibile: €210 per figlio di età compresa tra i 5 e 18 anni.

Queste detrazioni fiscali rappresentano un incentivo per sostenere le spese legate all’istruzione, alla formazione artistica, all’attività sportiva e al benessere dei figli. Si consiglia di consultare un esperto fiscale per ottenere informazioni dettagliate e personalizzate sulla detrazione di specifiche spese.

 

Usare la tessera sanitaria

Utilizzare la Tessera Sanitaria in contesti come la farmacia, le visite mediche o veterinarie consente di beneficiare di diverse detrazioni fiscali. Ecco alcune delle agevolazioni disponibili:

Spese sanitarie:

  • Percentuale: 19%
  • Detrazione applicabile alle spese superiori a €129,11, che includono farmaci, ticket, degenze ospedaliere, prestazioni specialistiche/chirurgiche, analisi, cure termali, dispositivi medici (occhiali e lenti da vista) con marchio CE.

 

Spese veterinarie:

  • Percentuale: 19%
  • Detrazione del 19% sulle spese veterinarie comprese tra €129,11 e €500.

 

Cani guida:

  • Detrazione di €1.000 per il mantenimento dei cani guida.
  • In caso di disabilità propria o di un familiare (anche non fiscalmente a carico), è possibile ottenere uno stipendio netto più elevato attraverso diverse misure:

 

Spese mediche e di assistenza generica:

  • Percentuale: Deducibile dal 23% al 43%, in base al reddito.
  • Spese per Facilitare Integrazione e Autosufficienza:
  • Percentuale: 19%

 

Spese per addetti all’assistenza personale (es. badanti):

  • Percentuale: 19%
  • Detrazione del 19% per le spese sostenute per addetti all’assistenza personale (ad es. badanti) in caso di non autosufficienza, fino a €2.100 per i contribuenti con reddito inferiore a €40.000.

 

Assicurazioni sulla vita a tutela di persone con grave disabilità:

  • Percentuale: 19%
  • Detrazione del 19% fino a €750 per assicurazioni sulla vita a tutela di persone con grave disabilità (beneficiari).

Queste agevolazioni fiscali mirano a supportare le spese mediche e di assistenza, promuovendo il benessere e l’integrazione di chi ne beneficia. Si consiglia di consultare un professionista fiscale per una valutazione dettagliata in base alla propria situazione.

 

 

Le ristrutturazioni edilizie

Effettuare lavori di ristrutturazione offre diverse opportunità di accesso a detrazioni fiscali con percentuali più elevate. Ecco un’overview delle agevolazioni disponibili:

Ristrutturazione edilizia:

  • Percentuale: 50% (80% se riduce il rischio sismico)
  • Spesa massima: €96.000
  • Detrazione in 10 rate annuali.

 

Efficientamento energetico:

  • Percentuale: 65%
  • Detrazione sulle spese sostenute per interventi di efficientamento energetico.
  • Spesa massima diversificata in base al tipo di intervento.
  • Rimborso IRPEF in 10 rate annuali.

 

Bonus mobili:

  • Percentuale: 50%
  • Spesa massima: €8.000
  • Applicabile per arredi destinati a immobili oggetto di ristrutturazione.

 

Bonus verde:

  • Percentuale: 36%
  • Spesa massima: €5.000
  • Detrazione in 10 rate annuali.

 

Condominio:

  • Percentuali varie per lavori sulle parti comuni degli edifici condominiali.
  • Manutenzione ordinaria: 50%
  • Riqualificazione energetica: Fino al 75%
  • Bonus Verde: 36%
  • Interventi antisismici: Fino all’85%

 

Bonus colonnine di ricarica elettrica:

  • Detrazione del 50% sui costi di installazione, per condomini o singole abitazioni.

 

Superbonus:

  • Percentuali del 90-110% per spese fino al 31 dicembre 2023.
  • Massimali di spesa a seconda dell’intervento.
  • Rimborso in 4 rate annuali.

 

Sostituzione gruppo elettrogeno di emergenza:

  • Percentuale: 50%

 

Bonus acqua potabile:

  • Percentuale: 50%
  • Fino a €1.000 per ogni unità immobiliare.

Queste detrazioni mirano a incentivare la realizzazione di interventi di ristrutturazione, miglioramento energetico e sostenibilità ambientale. Si consiglia di consultare un esperto fiscale per una valutazione dettagliata in base alla specifica situazione e ai lavori pianificati.

 

Erogazioni liberali

Sostenere con donazioni organizzazioni no-profit, istituzioni religiose, ONG, università ed enti di ricerca è un atto generoso che può anche portare benefici fiscali. Le detrazioni IRPEF variano dal 19% al 35%, a seconda delle caratteristiche dell’ente destinatario della donazione. In alcuni casi, non ci sono limiti di spesa, consentendo di ottenere la detrazione per l’intero importo donato.

Questa è una significativa forma di sostegno alle organizzazioni impegnate in attività di utilità sociale, mentre contemporaneamente si riduce l’onere fiscale. Ti consiglio di consultare un professionista fiscale per dettagli specifici sulla detrazione applicabile alla tua situazione e per assicurare una corretta documentazione delle erogazioni liberali effettuate.

   

Pagare Meno Tasse

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