Come pagare meno tasse di successione
Lo scottante tema dell’eredità non finisce mai di far discutere perché spesso gli interessi in gioco sono tanti e riguardano più eredi. All’atto del decesso di una persona infatti, di norma, i parenti più stretti hanno diritto al patrimonio lasciato. Tuttavia, il diritto può spettare anche a persone non legate al defunto da vincoli di parentela, nel caso in cui la persona morta lasci un testamento a loro favore.
Al di là dell’individuazione degli aventi diritto, parenti prossimi o meno, gli eredi devono dare seguito ad alcuni adempimenti stabiliti dalla legge. Una serie di obblighi anche di natura economica: in particolare gli eredi devono versare le tasse di successione in proporzione al valore dell’eredità acquisita. Le tasse di successione variano quindi in base alla consistenza del valore dei beni che si ereditano. A questo punto la domanda nasce spontanea:
è possibile o no ridurre le tasse di successione?
La risposta è sì, attraverso alcune strategie assolutamente legali è possibile ridurre questo tipo di tassazione da versare al Fisco italiano. Di seguito entreremo nei dettagli per comprendere come fare per limitare le imposte da pagare analizzando i vari stratagemmi disponibili: trasferimento della nuda proprietà degli immobili, cointestazione del conto corrente, sottoscrizione di una polizza vita e acquisto di alcuni titoli.
Indice:
A quanto ammontano le tasse di successione
>Come per le altre imposte da pagare al Fisco, anche le tasse di successione risultano molto indigeste ai contribuenti. Da questo punto di vista non fanno eccezione, nonostante vengano versate su beni da ereditare. Ma a quanto ammontano? La prima cosa da sapere è che queste tasse vengono calcolate in proporzione al patrimonio ereditario.
Il valore di questo patrimonio è determinato sommando l’entità dei beni e dei diritti ottenuti in eredità e sottraendo i debiti della persona defunta. Per essere più chiari, facciamo subito un semplice esempio: di fronte a beni di un valore totale pari a 300.000,00 euro e debiti per 30.000,00 euro, a conti fatti il patrimonio ereditario ammonterà a 270.000,00 euro.
Le aliquote della tassa di successione cambiano in base al rapporto di parentela intercorso tra gli eredi e la persona deceduta. Sono inoltre stabilite delle franchigie, cioè delle somme da detrarre dal valore patrimoniale prima di liquidare la tassa. Per la precisione:
- quando l’erede è il coniuge della persona defunta o un suo figlio, genitore o nipote (parenti in linea retta) viene applicata l’aliquota pari al 4%. In questa ipotesi, peraltro, la tassa è da versare soltanto per l’importo eccedente la franchigia di 1.000.000,00 di euro;
- quando l’erede del soggetto deceduto è un fratello o una sorella (parente in linea collaterale) l’aliquota è pari al 6% e la franchigia è di 100mila euro;
- quando l’erede ha un grado di parentela diverso dai precedenti con la persona defunta l’aliquota è pari al 6% e non viene applicata alcuna franchigia. Discorso identico nel caso in cui l’erede sia affine della persona deceduta, ossia un parente del coniuge (suocera, suocero, cognata o cognato);
- quando l’erede è un soggetto disabile può fruire di una franchigia maggiore (1.500.000,00 euro), indipendentemente dal rapporto di parentela con la persona defunta;
- quando l’erede non ha alcun grado di parentela o di affinità con la persona defunta l’aliquota sale all’8%.
Questo sono le aliquote da considerare per il pagamento della tassa di successione, diverse in base al rapporto di parentela tra gli eredi e il defunto.
Stratagemmi per ridurre le tasse di successione
La sola maniera per ridurre questo tipo di tassa è rappresentata dalla possibilità di ridurre l’entità del patrimonio ereditario. Questo perché l’imposta da versare al Fisco viene calcolata proprio su questo importo. Fino a qui tutto chiaro…
ma come fare?
Come spesso è una questione di tempistica, è infatti necessario agire quando la persona che lascerà agli altri la sua eredità è ancora in vita. Di seguito le operazioni che si possono in atto:
- trasferimento della nuda proprietà degli immobili agli eredi futuri;
- cointestazione dei conti correnti con gli eredi;
- sottoscrizione di una polizza assicurativa;
- acquisto di titoli rientranti in specifiche categorie.
Tutte strategie da attuare per tempo se si vuole ridurre le tasse di successione in capo ai futuri eredi, operazioni che di seguito analizzeremo nel dettaglio punto per punto.
Trasferimento della nuda proprietà degli immobili
Per semplificare la vita agli eredi futuri, in termini di tasse da pagare, è possibile trasferir loro la nuda proprietà degli immobili posseduti, lasciandosi il diritto di usufrutto. Quest’ultimo è il diritto di godere dei beni fino alla propria morte. Relativamente agli immobili, il diritto di usufrutto si concretizza sia con l’utilizzo che con la possibilità di affittarli e di introitarne i canoni. In altre parole, l’usufruttuario prosegue a trarre profitto dagli immobili per tutta la vita, salvo accordi diversi.
In corrispondenza di tale diritto c’è la nuda proprietà, ovvero la titolarità degli immobili senza la possibilità di goderne. Solo con il decesso dell’usufruttuario il diritto dello stesso cessa e le proprietà acquisiscono la loro pienezza.
Con il trasferimento della nuda proprietà agli eredi futuri è possibile dunque godere dei propri beni per l’interezza della propria vita, dando agli eredi la possibilità di corrispondere allo Stato una tassa di successione decisamente più leggera. Tassa che sarà calcolata sul valore della nuda proprietà al momento dell’acquisto e non su quello pieno dell’immobile.
Cointestazione del conto corrente
Nel caso in cui si abbia del denaro depositato in banca è possibile agire in favore degli eredi futuri riducendone l’entità. In tal senso, è necessario cointestare con gli eredi o, anche con uno solo di essi, il proprio conto corrente. Con questa pratica, il denaro appartiene a ognuna delle persone intestatarie il conto corrente nella misura stabilita. Normalmente se gli intestatari sono 2, il conto sarà al 50%, ma esiste anche la possibilità di stabilire delle percentuali differenti tra i correntisti.
Con il decesso di uno dei titolari del conto, il denaro destinato alla successione sarà solo relativo alla sua percentuale. Una strategia da applicare però solo nei casi in cui gli eredi futuri siano persone di grande fiducia. In caso contrario, è forte il rischio che i cointestatari, con il correntista in vita, avanzino delle pretese sui soldi presenti sul conto corrente o, addirittura, lo svuotino avendone la piena facoltà. Un rischio da non sottovalutare assolutamente, prima di mettere in atto un’operazione simile.
Sottoscrizione di una polizza vita
Un altro mezzo per avvantaggiare gli eredi futuri è riconducibile alla sottoscrizione di una polizza vita con una società assicurativa. L’assicurazione sulla vita è una forma contrattuale con la quale la compagnia di assicurazioni si impegna, a fronte del pagamento di un premio, a corrispondere un capitale a uno o più soggetti indicati dal contraente al momento del decesso di quest’ultimo.
La polizza vita può essere sottoscritta in favore di più beneficiari o anche a favore di uno soltanto. Quando l’assicurazione viene stipulata in favore di più beneficiari si può riportare la quota spettante a ciascun di essi, in assenza di una simile indicazione gli importi si intendono uguali.
Sottoscrivere una polizza vita presenta il vantaggio che l’importo dovuto dalla compagnia ai beneficiari non rientra tra i beni in successione, dunque non determina il valore del patrimonio ereditario e non contribuisce ad aumentare la tassa di successione.
Queste polizze presentano naturalmente anche altri benefit, ratio per cui sono strumenti sempre più utilizzati dai consumatori. L’essenziale, prima di mettere nero su bianco un contratto assicurativo, è confrontare le offerte delle varie compagnie per scegliere così quella più conveniente.
Tra l’altro, ad oggi, con i comparatori online, confrontare le proposte delle tante società assicurative è piuttosto semplice e veloce.
Acquisto di alcuni titoli
Con il trasferimento della nuda proprietà degli immobili, la cointestazione dei conti correnti e la stipula di una polizza sulla vita non si esauriscono le possibilità di agevolare gli eredi futuri. Le tasse di successione possono infatti essere ridotte investendo parte del patrimonio con l’acquisto di alcune tipologie di titoli come:
- Buoni Ordinari del Tesoro, Certificati di Credito del Tesoro e Buoni del Tesoro Poliennali, Titoli del debito pubblico emessi dal nostro Stato;
- titoli di Stato emessi dai Paesi UE;
- titoli emessi da Stati rientranti nell’accordo sull’area economica europea;
- titoli di risparmio postale;
- titoli emessi da enti o da organismi internazionali.
Si tratta di strumenti finanziari che sono del tutto esenti dall’imposta di successione e che, di fatto, rappresentano un risparmio economico per gli eredi futuri.
In conclusione, per riassumere quali siano i beni del tutto esenti da imposta di successione:
- Titoli di stato italiani o europei;
- Aziende o quote di società se i parenti in linea retta proseguono l’attività per almeno 5 anni;
- TFR e previdenza complementare;
- Veicoli iscritti al Pubblico Registro Automobilistico;
- Polizze sulla vita.
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