Come “nascondere” soldi per sottrarli all’ISEE
Gli ultimi sostegni economici introdotti nel sistema assistenziale italiano sono strettamente legati al requisito economico dei nuclei familiari, un valore riportato nell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente. Tuttavia, quando l’ISEE era rappresentativo delle informazioni autocertificate dagli stessi contribuenti, non era difficile ridurre l’Indicatore Economico per avvantaggiarsi di una serie di agevolazioni.
La situazione è notevolmente cambiata con l’introduzione dell’ISEE precompilato, con il quale i dati riportati sono molto più veritieri. Il documento precompilato ha spiazzato diversi contribuenti italiani, che hanno molto meno possibilità di abbassare l’ISEE e dimostrarsi meno abbienti per fruire degli incentivi economici.
Le statistiche degli ultimi tempi dimostrano che molti contribuenti italiani percepiscono bonus e indennità illecitamente, portando cosi via buona parte delle risorse finanziarie stanziate dal Governo per sostenere le famiglie più in difficoltà.
L’introduzione nel sistema dell’ISEE precompilato è rivolta proprio ad arginare le frodi principali a monte. Eppure, nonostante il documento precompilato, diversi contribuenti continuano ad attuare stratagemmi per abbassare l’ISEE, alcuni dei quali potrebbero sconfinare nel penale.
Indice:
ISEE precompilato
Prima di entrare nel vivo dell’argomento, è necessario capire come funziona l’ISEE precompilato. Con l’entrata in scena della Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU), i cittadini continuano ad auto dichiarare soltanto alcune notizie. La nuova modalità è comunque consentita esclusivamente attraverso l’utilizzo del portale ufficiale dell’INPS. In alternativa, rimane la possibilità della presentazione della Dichiarazione non precompilata all’INPS, oppure all’Ente responsabile della prestazione agevolata per la quale c’è bisogno dell’ISEE.
Tornando alla versione precompilata dell’ISEE, quest’ultima prevede una serie di dati: le informazioni precompilate dal sistema, i dati auto dichiarati dai contribuenti e le notizie precaricate.
Ai dati precompilati dal sistema appartengono i redditi, alcuni costi dichiarati all’Agenzia delle Entrate, i fabbricati posseduti nel nostro Paese, eventuali canoni di affitto dell’unità abitativa, i trattamenti erogati dall’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale e altre voci rappresentative dei patrimoni mobiliari detenuti in Italia.
Nei dati da auto dichiarare da parte dei contribuenti rientrano invece i patrimoni mobiliari e immobiliari posseduti al di là dei confini nazionali, le partecipazioni in S.P.A non quotate, i terreni ed eventuali i debiti residui per mutui.
Ovviamente, il sistema richiede all’Agenzia delle Entrate dei riscontri sulle notizie inserite. In caso di esito positivo, la Dichiarazione Sostitutiva Unica si avvale delle informazioni precompilate, altrimenti è possibile intervenire con altri 2 tentativi per modificare i dati. Se i riscontri dell’Agenzia delle Entrate risultano tutti negativi, il processo allora si blocca. Prevista quindi una serie di controlli per riscontrare la veridicità dei dati.
Nascondere il denaro all’ISEE con assegno circolare
Gli istituti di credito, in alcune circostanze, possono diventare dei buoni alleati dei contribuenti per nascondere il denaro all’ISEE. Questa strada porta all’emissione degli assegni circolari. In buona sostanza, il correntista intenzionato a ridurre la giacenza media del proprio conto corrente bancario, chiede alla sua banca di emettere degli assegni circolari o, anche uno soltanto, a favore di un soggetto di fiducia. A tal proposito autorizza il prelevamento dei soldi dal proprio conto.
L’istituto di credito preleva il denaro dal conto corrente del correntista che, di fatto, diventa più “povero”. Gli importi prelevati sono depositati in una sorta di conto separato non intestato, uscendo a tutti gli effetti dalla disponibilità del cliente, al quale però è consegnato il titolo. Questo titolo di credito così realizzato logicamente non è incassato da alcun soggetto, ma conservato dal cliente stesso.
L’arco temporale per l’incasso dell’assegno circolare o, per la richiesta della revoca con relativo riaccredito della somma sul conto corrente, è pari a 3 anni. Intanto, la finalità viene comunque raggiunta perché è stata ridotta la giacenza media e l’ISEE abbassato rispetto alla ricchezza effettiva del contribuente.
La differenza tra l’assegno circolare e un comune assegno bancario sta nel fatto che il primo presuppone a monte una copertura finanziaria, mentre l’assegno bancario viene emesso direttamente dal correntista attraverso un carnet rilasciato dalla banca. Con l’assegno bancario quindi è lo stesso titolare del conto corrente a dover verificare la presenza del denaro sul conto prima di staccare l’assegno. Un assegno bancario emesso a vuoto può comportare un pignoramento.
Nascondere il denaro all’ISEE cointestando il conto
Un’altra procedura spesso intrapresa da diversi contribuenti italiani per nascondere il denaro ai fini ISEE è riconducibile alla cointestazione del conto corrente con un’altra persona. Formalmente, cointestare il proprio conto corrente con un’altra persona, si traduce di fatto in una donazione del 50% del deposito bancario o postale.
Per nascondere il denaro con la cointestazione, il cointestatario non deve essere un componente del nucleo di famiglia del titolare del conto corrente né esserne fiscalmente a carico. Inoltre, le parti devono sottoscrivere una controdichiarazione con la quale, il beneficiario della metà del denaro presente sul conto, dichiara che la cointestazione è solamente una mera simulazione, impegnandosi così a non rivendicare alcun diritto sul denaro. Un discorso più o meno simile viene fatto con le obbligazioni, i libretti di risparmio e i Titoli di Stato.
Inclusione di un nullatenente nel nucleo di famiglia
In base al numero di componenti del nucleo familiare percettori di redditi l’ISEE cresce o diminuisce. Il motivo per cui diverse persone inseriscono nel proprio stato di famiglia una persona disoccupata, un soggetto cioè nullatenente, senza patrimoni mobiliari o immobiliari.
Dunque per abbassare l’ISEE può risultare, ad esempio, vantaggioso inserire un coinquilino privo di reddito e patrimoni nel proprio nucleo familiare. Un’altra strada diverse volte intrapresa dai contribuenti per accedere più facilmente alle agevolazioni statali.
Ridurre l’Indicatore Economico con l’usufrutto
Ai fini della compilazione della Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU), ogni immobile di proprietà deve essere regolarmente dichiarato. Detto questo, è bene sapere come la nuda proprietà dell’abitazione non vada compresa nell’ISEE.
Tradotto in altre parole, un soggetto titolare di un immobile può andare dal notaio per cedere l’usufrutto a un figlio, oppure a qualche altro parente stretto. In questo modo resterà intestatario della nuda proprietà e l’immobile non farà più reddito ai fini ISEE. Logicamente, sempre ai fini ISEE, non bisogna cedere l’usufrutto a un soggetto appartenente al proprio nucleo familiare.
Trasferimento su un conto PayPal
Molte persone svuotano i conti correnti per accreditare il loro denaro sui conti esteri come, ad esempio, il conto PayPal. Ai fini ISEE, però, è necessario riportare anche i conti correnti stranieri. In tali ipotesi, le indagini risultano comunque più complesse rispetto a quelle da fare sui conti correnti nazionali.
Questo perché gli istituti di credito stranieri non sono tenuti ad alcuna comunicazione all’Anagrafe dei conti correnti, complicando così notevolmente il lavoro dell’Agenzia delle Entrate. Tuttavia, il contribuente italiano ha il dovere di sapere che anche il denaro presente sui conti esteri andrebbe dichiarato.
Per abbassare l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente le strategie ci sono e anche di diversa natura, l’importante è non tenere comportamenti che sconfinano nell’illecito o, addirittura nel penale. In Italia i controlli del Fisco magari non sono serrati, ma esistono e vengono fatti anche con una certa frequenza. Parallelamente ai controlli, lo Stato italiano è intervenuto anche con altre misure per combattere le frodi, come l’introduzione dell’ISEE precompilato, una pratica che preclude diverse scappatoie. Inoltre, i servizi digitali e l’incrocio dei dati, semplificano e velocizzano di molto l’operato dell’Agenzia delle Entrate e dell’Inps.
Poi, relativamente a strategie come l’usufrutto e la cointestazione di un conto corrente postale o bancario, è necessario intraprenderle soltanto di fronte a persone di estrema fiducia, altrimenti le azioni potrebbero risultare molto poco convenienti. Per finire, le scappatoie per nascondere il denaro ai fini ISEE ci sono, ma vanno analizzate e scelte con molta cura prima di metterle in atto.
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