Come e perché aprire una società in Lussemburgo e quali tipologie scegliere

Scritto da Omar Cecchelani in Imprese

In un’epoca storica come quella che stiamo vivendo è lecito chiedersi se limitare i confini dei propri investimenti al Paese di appartenenza sia la scelta migliore per le proprie tasche, o se non convenga spingersi oltre operando su altri mercati. Chi dispone di capitali da investire, quindi, potrebbe valutare l’opportunità, soprattutto in considerazione dell’annullamento dei confini territoriali consentiti dall’Unione Europea, di investire il proprio patrimonio in attività in altri Stati. Vediamo in questo articolo perché potrebbe essere interessante valutare l’investimento in Lussemburgo.

Questo piccolo Paese è, infatti, considerato come uno dei regimi economici e fiscali migliori dell’Unione Europea, seppure non si tratti di un vero e proprio paradiso fiscale.

Per capire quali sono i settori di attività principali del Lussemburgo, osserviamo i dati statistici del 2020, i cui rilevamenti indicano i più importanti per l’economia del Paese:

  • 25,1% il settore finanziario e assicurativo, il commercio all’ingrosso e al dettaglio, i trasporti;
  • 14,9% settore alberghiero e ristorazione;
  • 17,5% l’amministrazione pubblica, l’istruzione, la sanità, la difesa e l’assistenza sociale.

Le esportazioni del Paese verso la zona UE sono in totale pari all’80% (le maggiori sono verso la Germania 28%, la Francia 16% e il Belgio 12%), quelle verso altri Stati, per lo più Stati Uniti e Regno Unito (ognuna pari al 3%).

In Lussemburgo sono quattro le lingue parlate, seppure quella più usata per gli affari sia l’inglese, la forza lavoro è multilingue, conosce anche il francese, il tedesco e il lussemburghese. L’istruzione media è molto elevata, l’alfabetizzazione del Paese è pari al 100%, la capacità di reperire impiegati efficienti è un’importante punto a favore per questo piccolo Paese, l’ambito commerciale e le imprese del settore finanziario vengono agevolate in modo particolare da queste conoscenze, garantite da personale esperto e competente.

Alcune tipologie d’imprese possono beneficiare della partecipation exemption sulle plusvalenze da cessione di partecipazioni. Da notare: questo vantaggio è previsto per determinate persone giuridiche, quindi non indistintamente per tutte le aziende. Con PEX si intende l’applicazione di un particolare regime fiscale in relazione alla tassazione sulle plusvalenze, ovvero è prevista la totale esenzione dal pagamento di imposte per tutti quei plusvalori derivanti dalla vendita di azioni, o quote di partecipazione, in società a fronte di requisiti particolari.

Indice:

 

Quali sono le tipologie di società esistenti in Lussemburgo?

Similmente all’Italia, le tipologie di società riconosciute dal Granducato sono:

  • società di persone, in nome collettivo e in accomandita semplice;
  • società a responsabilità limitata e società a responsabilità limitata semplice;
  • società per azioni.

La regolamentazione delle società di persone è veramente molto semplice, per cominciare non è previsto il versamento di un minimo per il capitale sociale, per fare un esempio, potrebbe essere costituita col versamento di 1 euro soltanto. Non è necessario stipulare un atto di costituzione avanti ad un notaio e, inoltre, se il fatturato annuale della società rimane al di sotto dell’importo di euro 100.000, non vi è l’obbligo di tenuta delle scritture contabili e la società non deve versare alcuna somma per le imposte dell’anno. Di contro, i soci fondatori della società di persone rispondono degli eventuali debiti col proprio patrimonio personale, oltre che con quello societario.

La società a responsabilità limitata, invece, limita la responsabilità economica al solo capitale sociale dell’impresa, garantendo l’incolumità di tutti i beni patrimoniali dei soci. Le SRL sono la tipologia di società maggiormente sviluppata in Lussemburgo. Per costituire una società di questo tipo, bisogna rivolgersi ad un notaio per stipulare l’atto di costituzione e bisogna versare un capitale sociale minimo pari ad euro 12.000. Esiste comunque una scappatoia a queste regole, infatti, costituendo una società a responsabilità limitata semplice basterà versare un capitale pari ad 1 euro e non servirà nemmeno il notaio.

Per quanto concerne le società per azioni, il Lussemburgo prevede l’obbligatorietà di stipula di un atto di costituzione presso un notaio ed un capitale sociale minimo pari a € 31.000, di cui almeno il 25% versato.

Con riguardo alle scritture contabili da tenere per legge, le società lussemburghesi depositano annualmente i rendiconti finanziari, tali documenti non sono pubblicati e non sono sottoposti a revisione annuale, salvo che la società non abbia a capo un unico azionista, che l’estratto conto bancario dell’azienda sia inferiore a 3 milioni di euro e che il fatturato sia inferiore a 6 milioni di Euro.

 

Quali requisiti occorrono per costituire una società in Lussemburgo?

E’ indispensabile essere cittadini europei o avere il permesso di soggiorno in Lussemburgo in caso si sia cittadini extra EU. Bisogna richiedere al Granducato lussemburghese una trade license, ossia una licenza commerciale, che viene rilasciata entro 3 mesi dalla domanda a condizione che l’amministratore della società richiedente sia in possesso di un titolo, o comunque di una qualifica professionale, relativo al tipo di attività che si intende avviare e che questi non sia stato condannato in precedenza per reati finanziari.

Bisognerà indicare una sede della società che sia collocata in territorio Lussemburghese e, in ultimo, che l’amministratore sia residente nel Paese o nelle immediate vicinanze. Se questo non fosse possibile, sarà opportuno indicare un soggetto direttore residente nel territorio o rivolgersi ad una società lussemburghese che offre servizi di amministrazione.

La licenza commerciale è indispensabile solo se l’attività dell’impresa da costituire riguarda l’ambito commerciale, se, invece, l’impresa che si avvierà sarà una holding non sarà necessaria alcuna trade license.

L’impresa che si andrà a costituire dovrà disporre di un conto corrente bancario che evidenzi un’attività bancaria stabile e rispettabile, aprire un conto corrente in Lussemburgo è molto semplice, si può fare anche on line senza essere fisicamente in territorio lussemburghese.

 

Le holding Lussemburghesi

Le holding (madri) sono società finanziarie che detengono il capitale, in toto o in parte maggioritaria, di altre società minori e gestiscono tali società (figlie) con l’obiettivo di controllarne e curarne tutti gli ambiti principali: quello finanziario, commerciale, operativo o industriale. Il controllo di una società figlia può essere attuato in diversi modi:

  •  direttamente, cioè operato mediante la detenzione di una quota azionaria tale da garantire la maggioranza assoluta o relativa durante le assemblee ordinarie;
  • indirettamente, ciò avviene quando la struttura societaria è detta ad albero, ossia è il caso in cui la holding sta al al vertice e le altre società figlie formano i rami ad essa collegati.

Sono molte le agevolazioni riservate dal Lussemburgo a questa tipologia di società ed è per questo che imprenditori di tutto il mondo scelgono di avviare attività del genere con sede in questo Paese. In particolare, il diritto lussemburghese sulle holding, regolamentato dal 1929, prevede agevolazioni fiscali tali da esentare dalla tassazione:

  • i dividendi relativi a partecipazioni o investimenti derivanti da titoli in portafoglio, i dividendi e le plusvalenze provenienti dal capitale nominale versato di una controllata sono totalmente esenti dall’imposta sul reddito, al fine di ciò, la controllata dev’essere uno stato membro dell’Unione Europea, uno Stato la cui imposta sul reddito sia almeno pari all’11%, oppure la controllata deve operare in un paese oggetto di trattati relativi alla doppia imposizione con il Lussemburgo;
  • le royalties sul diritto d’autore;
  • le plusvalenze e gli interessi prodotti da depositi bancari, obbligazioni e relativi a finanziamenti concessi alle proprie società controllate.

Le holding possono:

  • comprare, detenere o cedere azioni di società estere o lussemburghesi;
  • concedere finanziamenti a società controllate o a società a partecipazione diretta pari ad almeno il 25% del capitale;
  • detenere brevetti e accordare licenze;
  • aprire conti bancari in qualsiasi valuta;
  • ottenere prestiti finanziari per un ammontare totale non superiore a 3 volte il capitale sottoscritto e versato.

A fronte di queste particolari favorevoli condizioni, le holding non possono beneficiare di altre regolamentazioni, in particolare dei provvedimenti dell’Unione Europea, come ad esempio la Direttiva della Comunità Europea 435/90 che si occupa dei rapporti tra società madre-figlia.

Inoltre, le holding non possono in alcun caso:

  • detenere partecipazioni in società di persone;
  • svolgere attività bancarie o di intermediazione;
  • svolgere attività in ambiti commerciale o industriale;
  • essere proprietarie di beni immobili, fatti salvi quelli utilizzati per gli uffici ove si svolge l’attività operativa. E’ comunque possibile per la holding possedere azioni in società immobiliari;
  • concedere finanziamenti a società che non siano figlie controllate.

Altre limitazioni sono altresì previste con riguardo alla possibilità di finanziare la società sul mercato: escludendo le obbligazioni, l’ammontare totale dei finanziamenti ottenuti non può eccedere tre volte il capitale sottoscritto, sia che esso sia stato versato o meno, seppure, se la richiesta per l’avviamento della holding prevede il versamento limitato al 25% del capitale sottoscritto, allora il rapporto tra investimento e prestito potrà arrivare, rispetto al capitale effettivamente versato, solo fino ad 1/12. L’altro strumento di finanziamento per una holding è quello di emettere obbligazioni, il limite consentito è pari al massimo a dieci volte il capitale effettivamente versato, per dare una proporzione, il rapporto di 1/40 di finanziamenti rispetto al capitale realmente presente.

Il ricorso ad una holding può essere una valida opzione nel caso si debba gestire una società operativa che usufruisca delle Convenzioni con la Romania (14 dicembre 1993) e con la Cina (12 marzo 1994), entrambe in vigore dal 1996, le quali non prevedono alcuna esclusione delle holding lussemburghesi dai benefici convenzionali, ciò rende quindi attuabile, almeno in ipotesi, il ricorso ad una struttura organizzativa di questo tipo per partecipare alla costituzione di un’impresa in detti Paesi.

Le holding possono inoltre essere utilizzate come cassaforti, ossia società ove far giungere gli utili prodotti dalle società controllate, nonché come strumento mediante il quale reperire i sostentamenti finanziari per le società del gruppo attraverso l’accesso all’emissione di obbligazioni e di azioni.

Bisogna comunque tener presente che in questo caso per poter usufruire delle Convenzioni sottoscritte dal Lussemburgo, e quindi in alcuni casi veder assoggettati gli interessi ricevuti ad una minor ritenuta alla fonte nel Paese di residenza della società debitrice, potrà essere necessario usufruire dell’intermediazione di un istituto di credito.

Il Granducato lussemburghese ha, inoltre, firmato trattati sulla doppia imposizione con 75 paesi in tutto il mondo, comprendendo tutti gli Stati membri dell’Unione Europea e quelli appartenenti all’OCSE (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo) di cui fanno parte 34 Paesi, oltre ai tanti altri Paesi che sono in attesa di approvazione di accordi simili, tra cui Pakistan, Ucraina, Egitto, Nuova Zelanda. Tutto questo rende ancora più interessante l’avvio di una holding e consente ottimi accordi commerciali dal punto di vista fiscale. Il Lussemburgo non ha alcun trattato fiscale che copra le imposte di successione e le donazione.

I trattati , in ogni caso, escludono alle holding la possibilità di beneficiare di quanto in essi contenuto, con la conseguenza che dividendi, interessi e royalties corrisposti alla holding in Lussemburgo sono soggetti alle imposizioni previste nel Paese di origine del reddito.

 

Le Società di Partecipazione Finanziaria

Un altro tipo di società utilizzata in Lussemburgo è la Societé de Participations Financieres (So.Pa.Fi.), essa è regolamentata dal diritto societario allo stesso modo della holding, con la differenza che questa tipologia di società opera in ambiti commerciali e, pertanto, è soggetta ad altra imposizione fiscale.

Non godendo delle agevolazioni delle holding, le So.Pa.Fi. possono però beneficiare delle regolamentazioni dell’Unione Europea in relazione a quelle direttive che trattano e impediscono la doppia imposizione fiscale.

Oltre a questo, grazie al regime fiscale di partecipation exemption -PEX- che regolamenta gli oneri sulle plusvalenze, sia i dividendi che il capital gain sui titoli azionari, che derivano dal controllo operato dalla So.Pa.Fi, società madre sulla società figlia controllata, sono esenti da imposizione fiscale.

Abbiamo quindi un sistema fiscale molto diverso rispetto a quello del 1929 per le holding che godono di una completa esenzione tributaria, ma comunque una fiscalità che strizza l’occhio all’esigenza di utilizzare le Convenzioni previste dall’Unione Europea contro le doppie imposizioni e l’uso altresì delle direttive comunitarie.

 

Qual è la tassazione delle aziende con sede in Lussemburgo?

Una società può considerarsi come lussemburghese qualora abbia un amministratore residente, o un direttore, o una società di servizi che la rappresenti residente in Lussemburgo.

In generale, escludendo le categorie speciali che godono di altra disciplina particolare, le persone giuridiche lussemburghesi sono soggette ad una tassazione fiscale pari allo 0,50% da calcolare in base all’ammontare del capitale sociale indicato al momento della costituzione della società, nonché sui successivi aumenti di capitale sociale.

Oltre a questa tassa, i soggetti giuridici residenti devono versare l’imposta sul reddito che corrisponde al 28,80%.  Tale aliquota ricomprende al suo interno diverse imposte, che si specificano nel dettaglio come segue:

  • Aliquota ordinaria del 22,05%, oltre al contributo di solidarietà del 5% per le società con redditi superiori ad € 15.000;
  • Aliquota ridotta al 20% per le società con reddito inferiore a € 15.000
  • per tutte, imposta comunale pari al 6,75%.

Per il calcolo della base imponibile, si tiene conto dei redditi prodotti dalle società in tutto il Mondo, perciò, seppure si tratti di società residenti in Lussemburgo, ai fini del versamento delle imposte, saranno conteggiati i redditi prodotti in ogni altro Paese estero. Le imposte pagate all’estero, in questo caso, danno diritto ad un credito d’imposta in Lussemburgo.

I redditi da lavoro dipendente o autonomo, pensione, affitti o rendite, lavoro in agricoltura e redditi provenienti da capitali, sono soggetti all’imposta sulle persone fisiche ordinaria pari al 15% nel caso il totale annuo sia superiore ad euro 10.000, chi percepisce redditi inferiori a tale somma minima è esente dal versamento delle imposte sul reddito. Tale tassazione è operata mediante ritenuta alla fonte.

Altra tassazione a cui si è sottoposti in Lussemburgo è l’imposta sul consumo sulle spese (IVA). Questa si paga in misura ridotta in alcuni casi, vediamoli:

  • 8% per fornitura di gas ed energia;
  • 3% per prodotti farmaceutici ed alimentari;
  • 14% per la vendita di vini e materiale pubblicitario.

Diversamente, su esportazioni e servizi finanziari, immobiliari e medici non è previsto il versamento dell’imposta sul valore aggiunto (IVA).

In relazione alle holding, nonostante il regime fiscale agevolato preveda che tali società non siano sottoposte al versamento dell’imposta sul reddito e non vengano applicate ritenute alla fonte a fronte del pagamento di dividendi e interessi, in caso di conferimento di capitale al momento della costituzione societaria è previsto il versamento di una tassa pari all’1% della somma conferita, nonché una tassa di abbonamento annuale dello 0,2% sul capitale. Le holding milliardaire, in base ad un decreto legge del 1938, sono esonerate dal pagamento della tassa d’abbonamento annuale, ma devono pagare un’altra tassa che grava sui dividendi distribuiti e sugli interessi su obbligazioni o altri titoli similari, l’aliquota di quest’ultima tassa varia dal 3% allo 0,1%.

Infine, con riguardo alle So.Pa.Fi., esse sono soggette al versamento di un’imposta ad aliquota pari al 33%, oltre ad una tassa annua pari allo 0,5% del patrimonio societario, a cui si deve aggiungere l’imposta commerciale comunale. In caso distribuzione dei dividendi, in quanto società commerciale, sarà operata una ritenuta alla fonte pari al 15%.

 

Quando è conveniente avviare una società in Lussemburgo?

Delineate le tipologie di società e le varie imposte a cui esse vengono sottoposte in Lussemburgo, ci si pone il quesito della convenienza ad avviare un’attività imprenditoriale in questo Paese.

Ci sono alcune categorie di attività maggiormente tutelate, come abbiamo visto, quali le holding e le Societé de Participations Financieres, che godono di condizioni fiscali molto agevolate, ma non tutti i business sono adatti o abbastanza grandi da poter giustificare la costituzione di tali società.

Per un grande gruppo aziendale costituire una holding in Lussemburgo potrà sicuramente comportare un vantaggio fiscale, anche costituire una So.Par.Fi. con l’opportunità di distribuire dividendi esentasse può esserlo altrettanto.

Inoltre, il meccanismo per cui la holding si occupa finanziariamente delle società controllate e la leva finanziaria a cui essa può fare ricorso attraverso la vendita di azioni e obbligazioni, è un valido incentivo ad investire in Lussemburgo. Ciò che è importante considerare riguarda l’aspetto economico dell’investimento: non si può decidere di investire nel Granducato solo per avere un risparmio delle imposte, che comunque espone la società a maggiori controlli a livello internazionale in merito ad accertamenti fiscali a cui potrebbe incorrere. E’ necessario valutare la motivazione imprenditoriale che spinge ad attuare un investimento di questo tipo con tutti i pro e i contro.

   

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