Bonus mobili ed elettrodomestici: chi può richiederlo e quanto spetta

Scritto da Omar Cecchelani in Immobili

La Legge di Bilancio 2022 ha prorogato fino al 2024 il bonus mobili e grandi elettrodomestici. Lo sgravio fiscale si applica sotto forma di detrazione IRPEF e viene riconosciuto sulle spese sostenute per l’acquisto dei suddetti beni, purché destinati all’arredamento o comunque all’utilizzo in immobili oggetto di riqualificazione edilizia.

Vediamo di capire esattamente come funziona l’agevolazione e quali sono i limiti di spesa.

Indice:

 

A quanto ammonta il bonus mobili?

La detrazione IRPEF è pari al 50% della spesa sostenuta per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici da utilizzare in un’abitazione oggetto di lavori di ristrutturazione edilizia. Il Governo, attraverso la legge n. 234/2021, ha prorogato il bonus mobili anche per le spese effettuate a partire dal 1° gennaio 2022 e fino a tutto il 2024.

 

Limiti di spesa

Per quanto riguarda l’importo detraibile, il legislatore ha ritoccato al ribasso il limite già esistente pari a 16.000 euro. Di conseguenza, la detrazione del 50% si calcola rispettando i seguenti massimali:

  • 10.000 euro per spese effettuate nel 2022;
  • 5.000 euro per spese effettuate nel biennio 2023 / 2024;

La detrazione dovrà essere ripartita in dieci quote annuali di pari importo spettanti agli aventi diritto. Inoltre, l’eventuale quota inutilizzata non potrà essere trasferita né a seguito di morte del beneficiario e nemmeno in caso di vendita dell’immobile oggetto di ristrutturazione. Ciò ha validità anche se con la cessione dell’unità immobiliare è avvenuto il trasferimento delle rimanenti quote di detrazione per spese di riqualificazione edilizia.

Il contribuente ha diritto di continuare a percepire le rate della detrazione anche se l’immobile oggetto di ristrutturazione è stato ceduto prima che sia trascorso l’intero periodo di godimento del bonus mobili.

Un aspetto da non dimenticare riguarda il momento in cui sono state effettuate le spese rispetto alla data di inizio degli interventi di recupero edilizio. Supponiamo, ad esempio, che le opere di ristrutturazione siano iniziate nel 2021 e che nel medesimo anno sia stato effettuato l’acquisto di mobili per un importo di 7.000 euro con richiesta di detrazione del 50%. In questo caso, per le successive spese effettuate nel 2022 si dovrà considerare un limite massimo non più di 10.000 euro, bensì pari a 3.000 euro (10.000-7.000). Se invece nel 2021 abbiamo già raggiunto la soglia massima di 10.000 euro, non avremo diritto a nessun bonus mobili e grandi elettrodomestici per il 2022.

Inoltre, il limite di 10.000 euro dev’essere considerato per una singola unità immobiliare (comprese le pertinenze), o per la parte comune di uno stabile oggetto di ristrutturazione. Ciò significa che un contribuente, qualora esegua interventi di riqualificazione edilizia in più case, ha diritto ad altrettanti bonus.

 

Come ottenere la detrazione

La detrazione si ottiene in fase di dichiarazione dei redditi tramite modello 730, oppure il modello Redditi persone fisiche. In ogni caso, spetta al contribuente che ha sostenuto, sia le spese per la riqualificazione edilizia che quelle per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici indicare l’ammontare oggetto di bonus. L’agevolazione fiscale non ha validità qualora il titolare delle spese per la ristrutturazione risulti un soggetto diverso da quello che ha effettuato l’acquisto di mobili ed elettrodomestici.

Rimane inalterato il diritto al bonus anche se il contribuente ha optato per ottenere la detrazione diretta per gli interventi di riqualificazione edilizia tramite cessione del credito o sconto in fattura.

 

Requisiti per aver diritto al bonus mobili

Le condizioni indispensabili per ottenere la detrazione sono:

  • realizzazione di un intervento di recupero del patrimonio edilizio di un immobile ad uso residenziale o parti comuni di un edifico. Le opere possono anche riguardare pertinenze dell’unità immobiliare;
  • che i lavori debbano essere cominciati a partire dal 1° gennaio dell’anno precedente a quello dell’acquisto di mobili ed elettrodomestici.

Nel caso di interventi su parti comuni di un edifico condominiale, ogni condomino ha diritto alla propria quota di detrazione solo per spese relative a beni da destinare a tali parti. Quindi non sono ammessi acquisti di mobili o elettrodomestici per uso nel proprio appartamento.

 

Prestare molta attenzione alla data di inizio lavori

L’ammissione dell’agevolazione fiscale è legata alla data di inizio lavori secondo le seguenti indicazioni:

  • per spese sostenute nel 2021 gli interventi di ristrutturazione devono essere iniziati a partire dal 1° gennaio 2020;
  • per spese sostenute nel 2022 gli interventi di ristrutturazione devono essere iniziati a partire a partire dal 1° gennaio 2021;
  • per spese sostenute nel 2023 gli interventi di ristrutturazione devono essere iniziati a partire a partire dal 1° gennaio 2022;
  • per spese sostenute nel 2024 gli interventi di ristrutturazione devono essere iniziati a partire a partire dal 1° gennaio 2023.

 

Come dimostrare la data di inizio lavori

Alcuni interventi di ristrutturazione richiedono l’obbligo di comunicazione preventiva di inizio lavori, pertanto in tali situazioni esiste un documento ufficiale che certifica la data. Viceversa, in mancanza di un titolo abitativo è sufficiente una dichiarazione sostitutiva di atto notorio.

Nel caso in cui le spese effettuate siano riferite ad un’unità immobiliare facente parte di un edifico ristrutturato da un’impresa di costruzione o una cooperativa edile, l’inizio lavori coincide con la data di acquisto o assegnazione dell’abitazione.

 

Interventi edili per ottenere la detrazione

I lavori di riqualificazione edilizia che danno diritto a ottenere il bonus mobili sono:

  • manutenzione straordinaria, ristrutturazione, risanamento a fini conservativi e restauri di singole unità immobiliari;
  • ricostruzione o ristrutturazione di un’unità immobiliare danneggiata da calamità naturali, a patto che sia stato dichiarato lo stato di emergenza;
  • manutenzione straordinaria, ristrutturazione, risanamento a fini conservativi e restauro di un intero fabbricato. In questo caso i lavori devono essere eseguiti da imprese di costruzione o cooperative edili che, entro 18 mesi dalla fine dell’intervento, abbiano venduto o assegnato l’immobile;
  • manutenzione sia ordinaria che straordinaria, ristrutturazione, risanamento a fini conservativi e restauro di parti comuni di uno stabile residenziale.

 

Su quali acquisti è possibile applicare il bonus?

Per quanto riguarda le spese per l’arredamento, rientrano le seguenti categorie:

  • divani e poltrone;
  • letti;
  • armadi;
  • cassettiere;
  • librerie;
  • scrivanie;
  • credenze;
  • apparecchi per l’illuminazione.

Non sono ammesse le spese per l’acquisto di serramenti, pavimentazioni e complementi di arredo.

Passando ai grandi elettrodomestici, in pratica fanno parte tutti i principali apparecchi di comune uso domestico vale a dire:

  • frigorifero e congelatore;
  • lavatrice:
  • lavastoviglie;
  •  lavasciuga;
  • dispositivi per la cottura (forni elettrici e a microonde);
  • ventilatore;
  • climatizzatore;
  • apparecchi elettrici per il riscaldamento (stufe, radiatori, ecc).

Serve prestare molta attenzione alla classe di efficienza energetica di alcuni elettrodomestici affinché la spesa sia ritenuta valida ai fini della detrazione. Prima dell’acquisto è opportuno verificare l’etichetta energetica per capire se l’apparecchio rispetta le seguenti condizioni:

  • classe non inferiore alla A per forni elettrici;
  • classe non inferiore alla E per lavatrici, lavastoviglie e lavasciuga;
  • classe non inferiore alla F per frigoriferi e congelatori.

Inoltre, per i suddetti elettrodomestici è necessario inviare una comunicazione all’Enea, anche se il mancato o tardivo avviso non comporta la perdita del diritto al bonus. Informazioni a riguardo sono disponibili sul sito dell’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie.

Ricordiamo che tra i costi detraibili rientrano anche le spese per trasporto e montaggio.

 

Metodi di pagamento

Per poter usufruire del bonus fiscale sull’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici, è necessario effettuare le spese con metodi di pagamento tracciabili. Pertanto sono ammesse carte di credito / debito nonché bonifico bancario o postale. Non è invece consentito l’uso di contanti e nemmeno di assegni bancari.

Nel caso di pagamento tramite bonifico, non sussiste l’obbligo di utilizzare il modello specifico per le spese di ristrutturazione edilizia.

Per pagamenti con carta di credito / debito la data valida è quella indicata sulla ricevuta della transazione, ovvero il giorno in cui il titolare del conto ha effettuato il pagamento.

Il contribuente ha diritto alla detrazione anche se acquista i beni con pagamento rateizzato. In questo caso è necessario che la società erogatrice del finanziamento versi il corrispettivo con i metodi ammessi dalla legge e il beneficiario disponga delle ricevute.

I documenti che attestano i pagamenti (ricevuta bonifico, ricevuta carta di credito, documentazione addebito su conto corrente e fatture di acquisto) devono essere conservati, altrimenti si perde il diritto al riconoscimento della detrazione.

   

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