Bonus bebè, bonus asilo nido e cuneo fiscale: cos’è il pacchetto famiglia?
Il 15 ottobre, dopo un’interminabile discussione del Consiglio dei Ministri durata ben 4 ore, è stato trovato l’accordo sul testo della Legge di Bilancio 2020. Prima della sua definitiva approvazione, entro il 31 dicembre, e successiva pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, il Governo potrà introdurre eventuali modifiche, ma le fondamenta della nuova manovra finanziaria sono state ormai gettate.
Vediamo quali sono le principali novità riguardanti le famiglie e che entreranno in vigore a partire dal primo gennaio 2020.
Quella del 2020 viene considerata come una manovra che ha posto la famiglia al centro dell’attenzione, infatti, una delle finalità del nuovo Governo Conte 2 è introdurre un pacchetto di agevolazioni, il cosiddetto Family Act, per cercare di sostenere economicamente le famiglie.
Un sistema che dovrebbe prevedere, oltre alla riorganizzazione dei bonus e agevolazioni fiscali, l’istituzione di un fondo di circa 600 milioni di euro nel 2020 per arrivare a 2,5 miliardi nel 2021: il tutto per destinare cospicue risorse economiche al welfare familiare.
Il Governo intende raggiungere gli obiettivi che si è prefissato adottando due diverse strategie: da una parte ridurre le diseguaglianze occupazionali tra uomo e donna e dall’altra effettuare forti investimenti nelle strutture di supporto alle famiglie come, per esempio, gli asili nido. Vediamo nello specifico i punti più interessanti della nuova manovra.
Indice:
- Congedo paternità
- Bonus asili nido
- Bonus bebè
- Bonus mamme domani
- In arrivo nel la Carta bimbi
- Bonus seggiolini: prorogato anche per il prossimo anno
- Le novità sul ticket sanitario
- Modifiche sulla cedolare secca
- Detrazioni casa: sono prorogate per tutto il
- Scongiurati gli aumenti IVA
- Taglio del cuneo fiscale per lavoro dipendente
- Le nuove tasse sulla salute: plastic tax, sugar tax e aumento dell’accisa sul fumo
- Lotta all’evasione per sostenere le agevolazioni
Congedo paternità
Il congedo paternità è un’importante agevolazione introdotta dalla legge italiana a favore dei lavoratori dipendenti neo papà. In occasione della nascita del figlio, oppure di un’adozione, è consentito loro richiedere un breve periodo di astensione dal lavoro.
Con la nuova Legge di Bilancio tale astensione sarà portata dagli attuali 5 giorni a 7 giorni, così come chiesto dall’Unione Europea. Ricordiamo che il congedo di paternità viene interamente sostenuto dall’INPS e, per finanziare la misura nel 2020, è prevista una spesa di circa 100 milioni di euro.
Bonus asili nido
Il Bonus asilo nido subirà un notevole aumento e favorirà, principalmente, i redditi medio-bassi. Il contributo dovrebbe essere raddoppiato, passando dagli attuali 1.500 euro a 3.000 euro annui per tutti i bambini iscritti ad asili nido, sia pubblici che privati.
Il Governo ha stanziato circa 300 milioni di euro a sostegno dell’agevolazione ma non ha ancora stabilito la soglia di reddito; tuttavia, il rimborso mensile dovrebbe partire da 136,37 euro fino ad un massimo di 272 euro. Inoltre, è in fase di studio la possibilità di iscrizione gratuita all’asilo nido per le famiglie a basso reddito.
Bonus bebè
La nuova manovra ha introdotto un potenziamento del bonus bebè, esteso per l’intero anno. L’importo sarà compreso tra 80 e 160 euro mensili e verrà erogato per ciascun figlio.
Secondo indiscrezioni, il legislatore starebbe pensando anche di ampliare la soglia di reddito per poter usufruire dell’agevolazione, eliminando l’attuale requisito di 25mila euro di reddito ISEE. In tal modo si allargherebbe il bacino dei beneficiari, arrivando ad oltre 400mila contribuenti.
Bonus mamme domani
Il bonus mamme domani è stato confermato anche per tutto il 2020, nonostante all’inizio sembrava fosse destinato a scomparire.
Si tratta di un premio nascita erogato dall’INPS, nell’ordine degli 800 euro annui, che spetta alle donne in gravidanza che hanno superato il settimo mese e alle famiglie che adottano o accolgono un bambino in affidamento.
In arrivo nel 2020 la Carta bimbi
Un’ulteriore novità in arrivo riguarda la carta bimbi, ossia una cifra compresa tra 250 euro e 400 euro mensili che saranno erogati alla nascita del bambino e fino al compimento del terzo anno di età.
Il Ministro della Famiglia sta ancora ultimando i dettagli per stabilire la soglia di reddito dei beneficiari, ma la cosa certa è che il sostegno economico potrà essere speso, sia per la retta dell’asilo nido che per altri servizi come baby sitter e baby parking.
Bonus seggiolini: prorogato anche per il prossimo anno
Entro il 6 marzo 2020 sarà obbligatorio adottare i seggiolini con sistema antiabbandono. Ciò significa acquistare un nuovo modello per ogni vettura, oppure il solo dispositivo da applicare al seggiolino esistente.
Anche per il prossimo anno rimarrà in vigore l’agevolazione prevista dalla legge 117 del 2018 che concede un contributo di 30 euro su ogni acquisto. In questo caso è stata mantenuta la cifra già in vigore per il 2019, anziché incrementarla come deciso inizialmente.
Le novità sul ticket sanitario
Sono previste modifiche anche per quanto concerne il ticket sanitario che sarà differenziato in base a quattro diverse fasce di reddito e precisamente:
- fascia 1, fino a 36.152 euro;
- fascia 2, da 36.153 euro a 70.000 euro;
- fascia 3 da 70.001 euro a 100.000 euro;
- fascia 4 oltre 100.000 euro.
Oggi i contributi per le prestazioni dei servizi della sanità pubblica sono praticamente uguali per tutti i cittadini, con la sola esenzione per persone, o nuclei familiari, con un reddito inferiore a 36.152,00 euro, soggetti con età superiore a 65 anni, bambini con meno di 6 anni, disabili, donne in gravidanza e disoccupati.
Nell’ottica di assicurare una maggior equità del sistema sanitario, il Governo ha deciso di agganciare il pagamento del ticket al reddito rilevante ai fini IRPEF. Inoltre, vi è la concreta possibilità che sia introdotto un tetto annuo di spesa, oltre il quale ci sarà la completa esenzione del ticket.
Modifiche sulla cedolare secca
A partire dal primo gennaio 2020 l’aliquota della cedolare secca sui contratti di locazione a canone concordato passa dal 10% al 12,5%. Un valore che è rimasto bloccato durante i governi Renzi e Gentiloni e che sarebbe dovuto salire fino al 15%.
Si è deciso di dimezzare l’incremento e rinunciare a circa 100 milioni di gettito previsto. Si chiude, invece, il sipario per la cedolare secca al 21% sugli esercizi commerciali, mentre rimane invariata quella per gli affitti ordinari.
Quindi, salvo modifiche dell’ultimo momento, la manovra non prevede la proroga al 2020 della tassa agevolata per contratti di locazione di locali categoria catastale C\1 (negozi e botteghe).
Detrazioni casa: sono prorogate per tutto il
Una serie di agevolazioni che incidono in maniera significativa sul bilancio familiare sono i bonus casa. Anche per tutto il 2020 si potrà usufruire del bonus ristrutturazione e dell’ecobonus in caso di interventi di riqualificazione energetica dell’abitazione.
Con ogni probabilità sarà confermato anche il bonus mobili per beneficiare di una detrazione IRPEF del 50% sulla spesa sostenuta di mobili ed elettrodomestici, fino ad un tetto di 10mila euro.
Stesso discorso per il bonus verde che prevede una detrazione massima di 5mila euro per la realizzazione e manutenzione di giardini, aree verdi scoperte, recinti e impianti per l’irrigazione, anche se in questo caso, il condizionale è d’obbligo visto che il documento di programmazione non cita questa agevolazione.
Una novità riguarda invece l’introduzione del bonus facciate che va ad integrare il bonus casa. Il beneficiario potrà detrarre fino al 90% delle spese sostenute per il rifacimento di facciate di abitazioni private e condomini. Tuttavia, non sono ancora ben chiari i requisiti richiesti, i limiti dell’importo e la tipologia di spese da portare a detrazione.
Scongiurati gli aumenti IVA
In molti davano per scontato che con la nuova Legge di Bilancio si sarebbero ritoccate al rialzo le aliquote IVA previste dalla clausola di salvaguardia ma, invece, il Governo ha confermato il totale blocco degli aumenti.
Oltretutto, il Ministro dell’Economia non ha escluso che ci possano essere delle rimodulazioni per cercare di rendere più efficace il sistema, costituito da quattro aliquote IVA differenziate in base ai beni e servizi.
L’intento è cercare di eliminare delle situazioni paradossali come, per esempio, l’IVA al 5% su un bene di lusso come i tartufi contro il 22% su pannolini per neonati e assorbenti, oppure il 4% sullo zucchero rispetto al 22% applicato sul sale.
Una possibilità allo studio è portare l’IVA dal 10% al 5% sulle bollette di luce e gas. La sterilizzazione della clausola di salvaguardia rientra in quella serie di iniziative che intendono alleggerire la pressione fiscale ed invertire il trend di continui aumenti degli ultimi anni.
Taglio del cuneo fiscale per lavoro dipendente
La riduzione del livello di tassazione sui lavoratori dipendenti è un argomento molto delicato, oggetto di infinite discussioni e promesse mai mantenute. La norma è ancora una bozza da definire ma sembra che preveda una riduzione della pressione fiscale per i redditi lordi annui compresi tra 8mila e 35mila euro.
In pratica, dovrebbe coinvolgere circa 14 milioni di cittadini, ovvero, gli oltre 9 milioni di lavoratori che già godono del bonus Renzi, con l’aggiunta dei 9,5 milioni di dipendenti con reddito compreso tra 26.600 e 35mila euro. La copertura dell’agevolazione prevede uno stanziamento di 3 miliardi di euro nel 2020 e di 5 miliardi per il 2021.
Le nuove tasse sulla salute: plastic tax, sugar tax e aumento dell’accisa sul fumo
La nuova manovra cerca di sostenere la tutela ambientale e la salute pubblica, introducendo una serie di iniziative che sono state denominate tasse etiche. Una di queste è la plastic tax che rientra nella strategia volta alla riduzione del consumo della plastica voluta dall’Unione Europea.
I soggetti direttamente colpiti saranno le aziende che producono imballaggi ma, di riflesso, il tributo andrà ad incidere pesantemente sul bilancio delle famiglie italiane. L’imposta sarà nell’ordine di 1 euro per ogni chilogrammo di involucro plastico e comporterà un inevitabile aumento dei prezzi, coinvolgendo un altissimo numero di prodotti di uso quotidiano e finendo con lo scoraggiare i consumi.
Un’iniziativa che poco inciderà sull’inquinamento causato dal cattivo smaltimento della plastica: problema da risolvere con ben altre iniziative e, soprattutto, con un inasprimento delle sanzioni per chi non rispetta le già esistenti leggi in materia.
Oltre alla tassa sulla plastica, nella Legge di Bilancio 2020 sembra esserci l’intenzione di introdurre la cosiddetta sugar tax sul consumo di bibite gassate e zuccherate (sono state escluse le merendine comprese in un primo momento).
Anche in questo caso, saranno colpiti i produttori che, di conseguenza, aumenteranno i prezzi a tutto discapito del consumatore finale. L’iniziativa è stata approvata per venire in contro all’appello dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e contrastare l’allarmante diffusione del fenomeno dell’obesità infantile.
Certamente, il rincaro dei prezzi delle bibite ad alta concentrazione di zucchero dovrebbe scoraggiarne il consumo e sensibilizzare sui problemi derivanti da una cattiva alimentazione. A quanto è dato sapere, il Governo intenderebbe utilizzare il gettito ricavato per sostenere la ricerca sperimentale nelle università italiane.
In arrivo anche cattive notizie per i fumatori che dovrebbero vedere aumentare il prezzo di sigarette tradizionali, elettroniche e tabacco trinciato. L’aumento delle accise sul fumo non è del resto una grande novità ed è un’iniziativa sfruttata periodicamente per ottenere un surplus sulle entrate erariali.
Il Dipartimento delle Finanze stima nuove entrate per circa 200 milioni di euro, 160 dei quali ricavati dal solo aumento del prezzo dei liquidi per le sigarette elettroniche, bruciatori e tabacco trinciato.
Lotta all’evasione per sostenere le agevolazioni
Sapiamo bene come, per poter garantire tutte le promesse, il Governo debba trovare le adeguate coperture finanziarie. La volontà sarebbe quella di non aumentare la pressione fiscale (la volontà, sia chiaro, i fatti, come si può vedere, sono altri), anzi la promessa è quella di invertire la tendenza; in quest’ottica si prevede di utilizzare i circa 3 miliardi di introiti derivanti dalla lotta all’evasione per diminuire la pressione tributaria.
La cifra più considerevole dovrebbe arrivare dal controllo preventivo delle compensazioni fiscali, con l’estensione del meccanismo anche alle imposte dirette. In pratica, si dovranno certificare telematicamente all’Agenzia delle Entrate i crediti superiori a 5mila euro, qualora si voglia portarli a compensazione.
Una somma considerevole è prevista a seguito dell’estensione del reverse charge sugli appalti, con l’obbiettivo di contrastare l’illecita somministrazione di manodopera. Anche il divieto di compensazione in caso di accollo dell’altrui debito d’imposta dovrebbe portare nelle casse dello Stato quasi 300 milioni di euro e controbattere il fenomeno delle società cartiere. Altre iniziative riguardano l’obbligo di un documento di accompagnamento in forma telematica per il trasporto di gasolio e benzina, maggiori controlli sulle frodi IVA per operazioni import di auto con provenienza comunitaria, stretta sulle compensazioni dovute alla chiusura della partita IVA, truffe ai fini IVA sull’acquisto di carburante e sanzioni per i commercialisti che si rifiutano di inviare il codice fiscale per la partecipazione alla lotteria degli scontrini.
Oltre a tutte queste iniziative, è bene sottolineare come la nuova manovra preveda inasprimenti delle condanne per i grandi evasori a partire da 100mila euro di imposta evasa.
Da un lato si abbassa la soglia da dove scattano le sanzioni e dall’altra si dà un notevole giro di vite alle pene previste dalla legge. Tra i provvedimenti c’è da segnalare il sequestro e la confisca di beni patrimoniali da parte del giudice di secondo grado; ciò si verifica per i gravi reati tributari anche in caso di prescrizione.
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